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Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
LA VITTIMA DI ALBERTO GENOVESE PARLA A NON E' L'ARENA
«Temevo che mi avrebbe uccisa»: a quasi quattro mesi dalla sera in cui seminuda è fuggita da Terrazza Sentimento e ha denunciato alla prima Volante della Polizia che passava di essere stata violentata da Alberto Genovese, Francesca (nome di fantasia) torna a puntare il dito contro il re delle startup in un' intensa intervista a Non è l' Arena di Massimo Giletti su La7.
L' accusa di stupro nei confronti di Genovese parte dalle immagini delle 19 telecamere dell' abitazione nei pressi del Duomo di Milano, dove si tenevano feste a base di alcol e droga. All' ipotesi di reato iniziale, il pm Rosaria Stagnaro e l' aggiunto Letizia Mannella hanno poi aggiunto altre 5 violenze ad altrettante giovani donne ricostruite dai poliziotti della Mobile guidati da Marco Calì. Anche Francesca si drogava.
«Non sono una tossicodipendente», «ne faccio uso sporadicamente», ripete in tv. Quella sera, era il 10 ottobre, «Alberto mi ha puntata», dice. Le versò lo champagne di una bottiglia che solo lui poteva prendere e che aveva un «cavo dell' iPhone legato intorno», particolare riferito alla Polizia.
ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI
Lei sospetta che contenesse la droga dello stupro. La violenza, documentata dai video, si protrasse fino alla sera dopo. Ogni volta che la ragazza si riprendeva, il 43 enne la drogava di nuovo per violentarla. Talvolta Francesca sembrava cosciente, come quando lo implorava di smettere e di liberarla. Interrogato a San Vittore, Genovese ha dichiarato che la modella era consenziente, che gli chiese 3.000 euro per fare sesso estremo e che lui gliene propose altri 500 «se si fosse fatta legare» e se avesse urlato.
«Ricordo di essere andata a farmi una doccia, ma ero completamente fatta. Non ero lucida», racconta al giornalista. Quando tornò in sé, ricordava solo qualche flash. Credeva di aver avuto un incubo.
«Sono felice. È una fortuna», dice a Giletti. Tentò di chiamare un taxi, ma Genovese l' aggredì: «Mi ha presa per i capelli, mi ha trascinata con violenza per la stanza e mi ha lanciata sul pavimento. Ho avuto paura di morire». Chiamò un' amica, e non la Polizia perché temeva la reazione dell' uomo.
LA VITTIMA DI ALBERTO GENOVESE PARLA A NON E' L'ARENA
Nei giorni successivi, Daniele Leali, amico di Genovese, la contattò. Leali ha dichiarato che non sapeva della violenza e che fu Genovese, «dispiaciuto», a chiedergli «di dirle di fare incontrare i rispettivi avvocati».
Ai pm Genovese ha aggiunto di aver dato all' amico 8.000 euro per la modella. «Su consiglio dei legali non lo feci», ha precisato Leali. «Ha cercato di comprarmi», accusa Francesca. Leali non parlò di soldi. «Mi ha proposto un accordo tra le due parti per addolcire la mia denuncia (... ), gli ho detto che avrei parlato con il mio avvocato e che ci avrei pensato, ma non sapevo ancora cosa era successo».
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