DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Luca Fraioli e Marco Carta per “la Repubblica”
https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/11/30/news/roma_operaio_contaminato_plutonio-423766874/
Era pronto a tornare a casa, come ogni altro giorno. Poi è scattato l’allarme per la contaminazione da plutonio. La vittima è un lavoratore di 59 anni del Centro ricerche Casaccia, che ricade nel comune di Roma, l’ex sito nucleare che dal 2003 è gestito dalla Sogin, che si sta occupando della bonifica ambientale.
L’uomo, un operaio addetto alla gestione di rifiuti radioattivi, ha riportato una contaminazione alle mucose. La vicenda risale allo scorso 21 novembre e il tecnico è già tornato al lavoro. Le sue condizioni di salute sono buone, ma per tre mesi, come disposto dai sanitari che lo stanno seguendo, sarà sospeso da ogni attività che lo metta a contatto con le radiazioni. L’uomo non può contaminare nessuno, ma il caso ha fatto esplodere ancora una volta il dibattito sul nucleare e sui rischi connessi alla sicurezza.
centro ricerche nucleari casaccia roma 2
A denunciare la vicenda sono stati alcuni deputati dem, tra cui Marco Simiani e Vinicio Peluffo, che ieri hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin chiedendo chiarimenti.
Subito dopo Sogin, con una nota, ha minimizzato: «È stato riscontrato un evento di “contaminazione interna” di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa. Sogin esclude categoricamente che vi sia stata qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno ».
L’azienda, inoltre, ha detto «di aver informato di quanto accaduto tutte le autorità competenti». Ma fino a ieri sera il ministero dell’Ambiente non era stato avvisato, tanto che, come risulta a Repubblica , ha subito chiesto una rigorosa ricostruzione dell’incidente, avvenuto all’interno dell’impianto Plutonio, una delle aree del centro ricerche Enea di Casaccia gestite da Sogin.
Progettato e realizzato a metà degli anni Sessanta, nell’impianto erano svolte le attività di ricerca sulle tecnologie di produzione degli elementi di combustibile nucleare. Nel 1990, con la chiusura del programma nucleare italiano, le attività di ricerca sono state fermate e dal 2017 è in corso il programma di trattamento e condizionamento di rifiuti radioattivi liquidi.
centro ricerche nucleari casaccia roma
«Durante le attività di ricerca svolte presso l’impianto Plutonio — si legge sul sito Sogin — sono stati prodotti rifiuti radioattivi liquidi contaminati da plutonio». La maggior parte del plutonio sarebbe già stato trasferito da tempo negli Usa e solo una minima parte è ancora presente nel Centro ricerche dell’Enea, estranea alla vicenda.
Il lavoratore, che non ha avvertito alcun problema fisico, sarebbe stato fermato a fine turno. L’uomo è stato prima affidato al centro clinico interno dove è stata riscontrata una contaminazione da plutonio alla mucosa. Tornato a casa, nei giorni successivi, si è recato in auto al centro clinico regionale di riferimento per le contaminazioni nucleari, l’ospedale Gemelli. Una volta accertato il suo stato di salute, è tornato al lavoro. […]
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