Estratto dell’articolo di Roberta Amoruso per “il Messaggero”
ITALIA E GASDOTTI
Nei primi cinque mesi dell'anno l'Italia ha esportato ben 1,5 miliardi di metri cubi di gas senza trattenerli in casa. A tanto ammonta secondo un'elaborazione del Messaggero la quantità di metano entrata in Italia dall'estero, ma poi subito uscita, seppure virtualmente, per prendere altre strade più remunerative degli stoccaggi per trader ed operatori. Si tratta di una quantità clamorosa, pari al 10% del gas necessario per riscaldare le case italiane in un anno.
fornitura gas russo
Ma il numero appare ancora più clamoroso se si pensa a quanto è prezioso il gas per famiglie e imprese e alla corsa che sta facendo il nostro Paese per mettere in sicurezza l'inverno di fronte alle minacce di stop del gas russo. Non solo. A ben vedere i numeri, certe operazioni finanziarie sono state messe a punto soprattutto nei primi tre mesi dell'anno, e in particolare nel mese di marzo mentre avanzava la devastazione della guerra in Ucraina e i prezzi del gas toccavano il massimo giornaliero di sempre (345 euro per megawattora), con prezzi fotografati in chiusura a livelli 9 volte quelli del 2021.
IL GASDOTTO NIGAL TRA ALGERIA E NIGERIA
Erano i tempi in cui anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlava per la prima volta di speculazione in atto sul mercato del Ttf di Amsterdam, un'altra storia. E le famiglie pagavano il sesto aumento in bolletta, il più alto per la luce (+55%) e il gas (+41,8%).
La buona notizia è che oggi il gioco è finito per trader e operatori soprattutto stranieri che hanno preferito lauti guadagni invece che stoccare il metano necessario per il prossimo inverno. Del resto fare scorte era troppo rischioso e costava, appunto, anche 9 volte più dell'anno precedente. E non era bastato nemmeno l'appello del governo ad anticipare eccezionalmente gli stoccaggi. […]