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    METEO-SDERENATI - NONOSTANTE LE APP E I SERVIZI ONLINE, NESSUNO PUÒ DIRE CON CERTEZZA SE NEL WEEKEND PIOVERÀ O NO - L’INQUINAMENTO HA RESO IL CLIMA ANCORA PIÙ IMPREVEDIBILE: SERVONO SATELLITI E CALCOLI SEMPRE PIÙ RAFFINATI PER PREVENIRE LE CATASTROFI


     
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    Maurizio Ricci per “la Repubblica”

     

    Regola numero uno: la micrometeorologia locale non esiste. La certezza che pioverà esattamente sopra casa vostra non si può avere, checchè vi dica il telefonino. Regola numero due: la micrometeorologia oraria non esiste. Se splenderà il sole proprio all’ora in cui andate a prendere la bambina a scuola non si può sapere: meglio avere l’ombrello a portata di mano. Regola numero tre: la meteorologia di lunga gittata non esiste. Una previsione è buona subito e, poi, ancora per un paio di giorni.

    allerta meteo liguria allerta meteo liguria

     

    Dopo (compreso il prossimo weekend) l’attendibilità è del 50 per cento, a scendere. Questo significa che il meteorologo farà, magari, un po’ di calcoli, ma voi, invece di consultare lo smartphone, potete semplicemente lanciare in aria una moneta: l’attendibilità è, ugualmente, del 50 per cento. Regola numero quattro: la definizione scientifica dell’atmosfera, cioè dell’ambiente in cui si formano le condizioni meteorologiche, è “sistema caotico”. Non può essere un caso: infatti, i meteorologi non ci capiscono molto.

     

    I tempi in cui il mondo prendeva in giro gli inglesi per la loro attenzione al “tempo che fa” sono lontani. Oggi, il meteo è un’ossessione globale, crescente. Un tifone nelle Filippine, un uragano in Messico possono aprire i telegiornali italiani ancora prima che cada un goccia di pioggia. I quotidiani più lesti mettono le previsioni locali in prima pagina. Un meteo poco incoraggiante può amputare i bilanci di alberghi e ristoranti. Anzi, di più.

     

    METEO BRITANNICO METEO BRITANNICO

    I ricercatori di Stanford hanno scoperto che l’attesa del brutto tempo influenza tutta Wall Street: gli operatori sono un po’ depressi, più lenti, meno intraprendenti. Del resto, il meteo è diventato parte integrante del nostro quotidiano: l’americano medio, dicono le statistiche, consulta le previsioni quasi quattro volte al giorno, un ritmo da nevrotici. Ovvero, la premessa per un fiorente business. Il mercato privato delle previsioni meteo vale quasi 2 miliardi di dollari l’anno, negli Stati Uniti.

     

    Quando ci sono in ballo eventi estremi come l’uragano Sandy che, nel 2012, devastò New York, il numero dei contatti ad un sito come Weather.com può arrivare a 300 milioni al giorno. Nel 2009, Weather Channel (previsioni meteo in tv e sul web) è stato venduto per 3,5 miliardi di dollari. In fondo, anche una pulce come il sito italiano ilmeteo.it dichiarava, nel 2012, introiti pubblicitari per 6 milioni di euro.

     

    In questo appetitoso mercato si sono lanciati in molti. Secondo i meteorologi di professione, in troppi. In fondo, non c’è un patentino che autorizzi a fare previsioni. E i siti meteo proliferano e pullulano, anche in Italia. Per chi non passa le giornate davanti al televisore, l’incontro quotidiano con le previsioni avviene sui siti e le app del pc, del tablet, soprattutto dello smartphone.

    meteo sulla rotta del volo air asia meteo sulla rotta del volo air asia

     

    Ce ne sono molte, più serie e meno serie, dicono gli esperti. Le loro previsioni, spiegano, non sono mai del tutto sbagliate. Ma, spesso, non sono giuste. Non è una contraddizione. Le previsioni meteo, oggi, provengono dai satelliti in orbita. Vengono da lì foto, dati, immagini. Il problema, dicono i meteorologi professionisti, è che le immagini e i dati su pressione, temperatura, umidità che il satellite ci trasmette sono ancora grezzi.

     

    Per capire come si tradurranno davvero nel tempo che fa in una particolare regione bisogna coniugarli con le esperienze precedenti, la conformazione fisica dell’area, la situazione meteo che quel particolare fenomeno incontrerà. Insomma, vanno interpretati e tradotti sul territorio.

     

    floris conduce tutto il meteo floris conduce tutto il meteo

    Non solo. All’app meteo del nostro telefonino chiediamo - e l’app ci fornisce - cose che non può dare. La previsione di pioggia sulla Lombardia settentrionale non significa necessariamente che pioverà anche sul passo dell’Aprica. Pioverà su larga parte della provincia di Sondrio, ma sull’Aprica, magari, no. In un paese a orografia complicata, dove si addensano, quasi uno sull’altro, fiumi, laghi, montagne, colline, mari diversi, il tempo può cambiare nel giro di pochi chilometri.

     

    Però, per il satellite e anche per il meteorologo che ne interpreta i dati, la microprevisione sull’Aprica non è possibile: in provincia di Sondrio è prevista pioggia e, dunque, nella previsione del vostro telefonino c’è pioggia anche all’Aprica. Se poi avete rinunciato alla passeggiata e invece c’è il sole, inutile prendersela con il satellite.

     

    È ancora più vero per la meteorologia a ore. Credibilmente, la previsione può dire che, nel corso della giornata, magari nelle ore più calde, ci sarà un temporale. Il telefonino, invece, vi dice che alle 12 c’è il sole e che pioverà dalle 14 in poi. Voi vi svegliate presto, contando di rientrare dalla passeggiata prima dell’una e, invece, il temporale vi becca ancora nel bosco. È arrivato due ore prima, impossibile prevederlo.

     

    calendario meteorologi australiani calendario meteorologi australiani

    Quella che per una gita o una vacanza è una seccatura, può essere, però, una fonte di tensione o di vera e propria angoscia in altre, più serie, occasioni. Per il meteorologo delle pubbliche istituzioni, come la Protezione civile, che deve decidere se l’allerta è gialla o rossa, se il pericolo di neve richiede o no la chiusura delle scuole. Nevicherà dappertutto? No, ma in alcune zone sicuramente sì, il problema è che non sappiamo quali. E quando?

     

    Si fa in tempo a uscire da scuola? Non è piccola responsabilità. Anche perché la meteorologia è incerta e traditrice. Basta un errore infinitesimale per arrivare a esiti contrari alle attese. Satelliti, big data, modelli matematici consentono previsioni sempre migliori, ma gli scienziati sono ancora lontani da una mappa precisa dei fenomeni atmosferici: l’ultima scoperta sono le onde interne, ad esempio alle nuvole, fra strati d’aria a bassa e alta densità di cui i modelli matematici non riescono ancora a dar conto e che possono influenzare i fenomeni atmosferici.

    METEO AFA E CALDO METEO AFA E CALDO

     

    Così, siamo in grado di dire che pioverà, in un giorno di inizio ottobre, e anche molto, sulla Costa Azzurra. Quello che non siamo in grado di prevedere è che la pioggia si concentrerà su un’area di pochi chilometri quadrati, con il risultato che, solo a Cannes, si accumuleranno 17 centimetri d’acqua in due ore e che l’inondazione costerà decine di vite umane. E siamo in grado di annunciare che sta per piombare sulla costa del Messico l’uragano più violento della storia occidentale.

     

    Patricia, l’uragano, arriva ed è, in effetti, tremendo, categoria 5, la più alta. Però, investe solo un paio di villaggi di pescatori, che sarebbero volati via anche con mezzo uragano e risparmia il grande porto di Manzanilla e le spiagge di Puerto Vallarta, pochi chilometri lontano. Gli evacuati mugugnano, ma uno scarto di dieci chilometri, su un fronte di uragano di 100 chilometri, i meteorologi lo considerano un successo.

     

    METEO SULLA MONNEZZA METEO SULLA MONNEZZA

    I satelliti diventeranno più precisi, i supercomputer più potenti, i modelli matematici più sofisticati? Non fateci troppo conto. Fare previsioni meteo diventa più difficile ogni giorno che passa. Perché l’effetto serra significa che la temperatura sale, l’evaporazione degli oceani anche, l’aria diventa sempre più umida e un’atmosfera più umida ha più energia, è più instabile. È una situazione nuova, che impedisce di sfruttare appieno le esperienze precedenti nel fare previsioni. E i fenomeni sono più intensi.

     

    L’Onu battezzò l’attuale situazione climatica «l’età degli estremi». Non vuol dire che ci saranno, ad esempio, uragani più forti di quelli mai registrati. Vuol dire che ci saranno più uragani forti, più spesso. Sandy era un uragano di quelli che arrivano ogni 200 anni. Oggi, potrebbe esserci ogni 20 anni, cogliendo in contropiede i meteorologi.

     

     

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