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    ANCHE IL GRILLO ZOMPA SUL CREMLINO - GLI USA CHIEDONO NUOVE SANZIONI PER LA RUSSIA? E BEPPEMAO SI METTE IN SCIA A SALVINI NELLA DIFESA DI PUTIN: “È CIRCONDATO”


     
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    1 - E GRILLO SI SCHIERA CON IL CREMLINO: «È CIRCONDATO»

    Da il “Corriere della Sera”

     

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    Grillo e i 5 Stelle si schierano con il leader del Cremlino. «Putin circondato. Qualcuno fermi immediatamente il premio Nobel per la Pace Barack Obama»: questo il tweet con cui Beppe Grillo rilancia un post sul suo blog firmato dal deputato M5S Manlio Di Stefano «in difesa» del presidente russo.

     

    Sempre sul blog di Grillo, è stato annunciato come il M5S abbia ieri depositato in Senato duecentomila firme per un referendum consultivo sull’euro. Obiettivo: è arrivare al referendum a fine anno o gennaio 2016, per chiedere ai cittadini se desiderano uscire dalla moneta unica.

    matteo salvini for putin matteo salvini for putin

     

    2 - OBAMA AI RUSSI: PRONTI A ULTERIORI SANZIONI

    Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

     

    «Vladimir Putin sta mandando in pezzi l’economia del suo Paese per inseguire il sogno di ricostruire l’impero sovietico». È un Barack Obama in bilico tra estrema durezza nei confronti del Cremlino e perdurante incredulità per l’ostinazione del presidente russo, quello che alla fine del G7 in terra tedesca spiega ai giornalisti nel castello del vertice, a Elmau, che Mosca sta pagando un prezzo altissimo per le sue ripetute violazioni della legalità internazionale, dall’invasione della Crimea alla guerra nell’Ucraina orientale: «La Russia, esclusa per il secondo anno consecutivo da questo vertice, è isolata e indebolita, il rublo è crollato, l’economia è in recessione mentre l’inflazione cresce. E la Banca centrale di Mosca ha bruciato ben 150 miliardi di dollari di riserve valutarie».

    salvini maglietta putin salvini maglietta putin

     

    Un puntiglioso elenco, quello del presidente Usa, che un po’ ha anche il sapore di una riflessione a voce alta, ma è soprattutto una risposta a chi sostiene, in Occidente, che la strategia delle sanzioni non ha funzionato. C’è anche un estremo monito a Putin: non si illuda di dividere l’Occidente, di prendere per stanchezza gli alleati sulle due sponde dell’Atlantico.

     

    E, infatti, il vertice dei Sette ha appena diramato un comunicato finale nel quale decide, compatto, di rinnovare le sanzioni contro Mosca «fino a quando gli accordi di Minsk non saranno pienamente attuati».

     

    salvini maglietta pro putin pro russia salvini maglietta pro putin pro russia

    Con la Merkel che, addirittura, non esclude inasprimenti, qualora l’aggressione continui. Di fatto, però, Putin continua a non mollare, mentre la sua strategia neoimperialista sembra godere di grande popolarità in Russia. «È perché il suo popolo non sa quello che sta realmente avvenendo e quali ne sono le cause» replica Obama, secondo il quale il controllo del Cremlino sui media impedisce una corretta informazione.

     

    Alla ritrovata durezza dell’Occidente, Mosca ha dato una risposta genericamente minacciosa pubblicando un rapporto del suo ministero degli Esteri sulla strategia diplomatica di medio periodo nel quale si legge che «la Russia si riserva il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di lei dagli Stati Uniti».

     

    barack obama vladimir putin barack obama vladimir putin

    I quali, comunque, mantengono il confronto sul piano diplomatico e non pensano a interventi militari, anche solo fornendo armi all’Ucraina. Ieri Obama ha sfiorato questo punto: «Opzioni diverse vengono studiate solo dai tecnici perché dobbiamo essere pronti a ogni evenienza». E il giorno prima il suo portavoce, Josh Earnest, aveva ribadito che il presidente resta convinto che un sostegno di tipo bellico servirebbe solo ad alimentare una pericolosa escalation del conflitto. Dunque non resta che insistere sulle sanzioni economiche, applicandole ad ampio raggio, senza tentennamenti.

    INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G

     

    La stessa Merkel, padrona di casa a Elmau, ha confermato la linea dura sulle sanzioni, ma anche la scelta di non armare l’Ucraina, mentre Kiev verrà sostenuta con aiuti economici e politici e la costituzione di un gruppo composto dagli ambasciatori dei Paesi del G7 che aiuteranno la ex Repubblica sovietica a varare le necessarie riforme per combattere la corruzione e rafforzare le istituzioni.

     

     

     

     

     

     

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