1. “TROPPI DECRETI” - IL CONGRESSO FA CAUSA A OBAMA
Francesco Semprini per “La Stampa”
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Si torna allo scontro aperto tra la Camera dei rappresentanti e il presidente Barack Obama, di nuovo nel mirino della maggioranza repubblicana per il presunto abuso dei decreti esecutivi. A dar fuoco alle polveri è stato il voto di mercoledì, un’iniziativa di cui si è fatto promotore lo speaker della Camera, John Boehner, e che potrebbe aprire la strada ad azioni legali nei confronti dell’inquilino della Casa Bianca. Ai repubblicani non va giù il ricorso considerato «eccessivo» agli «executive order» con cui Obama di fatto elude le procedure legislative congressuali e «scavalca» Capitol Hill.
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Il 2014, in particolare, è stato caratterizzato da un certo attivismo del presidente Usa in questo senso, con i decreti firmati sul controllo delle armi da fuoco, le misure a sostegno dell’economia, l’occupazione, le famiglie, i diritti civili, e ultima in ordine di tempo quella sicurezza del posto di lavoro, con tanto di sanzioni per i datori di lavoro che trasgrediscono le norme, la cui sigla è giunta ieri.
Una via obbligata secondo Obama che accusa il Congresso di bloccare qualsiasi riforma col suo cronico immobilismo. Un abuso di potere per la maggioranza alla Camera, che ha deciso di procedere nei suoi confronti approvando, con 225 voti a favore e 201 contrari, una risoluzione che apre di fatto la possibilità ad azioni legali nei confronti di Obama.
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«Vogliamo proteggere diritti e prerogative del Congresso sulla base di quanto stabilisce la Costituzione – dice Boehner – il compito del presidente deve essere quello di eseguire fedelmente le leggi, non di cambiarle con i decreti ignorando i rappresentanti del popolo americano». Conti alla mano tuttavia, Obama non sembra aver «abusato» dei decreti tanto quanto i suoi predecessori: 183 quelli firmati sino ad ora dal presidente, a fronte dei 291 totali di George W Bush, dei 364 di Bill Clinton, e dei 381 di Ronald Reagan.
2. LA CIA SI SCUSA: “ABBIAMO SPIATO I SENATORI”
da “La Stampa”
Si pensa che Hillary concorre per la prossima presidenza americana
Il direttore della Cia John Brennan si è scusato con i senatori della Commissione Intelligence dopo che un’indagine ha rivelato che i suoi dipendenti hanno sottratto documenti dai computer usati dalla stessa Commissione.
A inizio anno c’era stato uno scambio di accuse fra senatori e Cia che negava ogni responsabilità. La controversia si basa su un sistema informatico che la Cia aveva istituito in un ufficio dove i funzionari studiavano i files che si riferivano all’uso di prigioni segrete e di tecniche di interrogatorio «ruvide», adottate dopo l’11 settembre.
RONALD REAGAN
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