Marco Conti per “il Messaggero”
salvini
Molte caselle sono già occupate dagli uscenti e altrettante opzioni già consegnate nella mani della von der Leyen che oggi incontra a Roma il presidente del Consiglio Conte per avere il nome del commissario che l'Italia intende proporre. Malgrado sulla carta ci sia tempo sino al 26 agosto, Conte ieri l'altro ha cercato di stringere un po' i tempi e, in una pausa del consiglio dei ministri di mercoledì notte, ha sollecitato i due vicepremier - che si apprestavano a chiudersi in una stanza di palazzo Chigi - a discutere anche di questo.
L'IMPOSTO
Raccontano che Salvini non si sarebbe sbilanciato con l'alleato cercando invece di capire quale delega e portafoglio potrebbe spuntare Italia. L'ex ministra della Difesa tedesca arriva a Roma dopo un tour in molte capitali dell'Unione dove ha raccolto le desiderata di tutti i governi sul programma della sua Commissione che vorrebbe comporre con metà donne. L'obiettivo è ancora lontano visto che, per ora, su quindici nomi già proposti solo cinque sono donne.
URSULA VON DER LEYEN
Anche se all'Italia, Paese fondatore, difficilmente potrà essere imposto un nome in base al genere, non c'è dubbio che una donna permetterebbe a Conte di avere qualche vantaggio in più.
L'Italia si aspetta un portafoglio economico di peso e Conte, al termine del vertice del 2 luglio che sbloccò anche grazie all'Italia il pacchetto di nomine, parlò allora della delega alla concorrenza e di una vicepresidenza.
salvini
Malgrado il tam-tam sia stato in queste ultime settimane alimentato, è però molto, ma molto difficile che l'Italia possa contrapporre un nome in grado di mettere in discussione quello della commissaria uscente Margrethe Vestager che è stata riproposta dal governo danese.
Molto probabile, invece che all'Italia possa di nuovo spettare l'Industria o l'Agricoltura, e magari una vicepresidenza. Ieri pomeriggio Matteo Salvini ha spiegato che «nelle prossime ore» avrebbe dato al presidente del Consiglio il nome di «qualcuno che ha esperienza di governo, che si occupi di dossier economici, di vita reale, commercio, industria, concorrenza» e che potrebbe anche essere un esponente del governo. Poichè la notte porta consiglio, è però possibile che Salvini giochi la carta della sorpresa o del ora vedi chi comanda tenendo in sospeso sia Conte che la von der Leyen accusata ieri dal ministro Fontana di non aver voluto incontrare la Lega.
ursula von der leyen
Se così sarà, prende quota la linea di chi sostiene che Salvini intende liberarsi del cerino girandolo al presidente del Consiglio che dovrebbe convincere l'ex ministra tedesca su un nome «politico» che dovrà poi passare a Bruxelles il vaglio della commissione competente. Passaggio non facile per un nome della Lega, ma che - qualora venisse bocciato - darebbe a Salvini argomenti per contrapporsi con ancora maggiore durezza alla Commissione guidata da una tedesca non votata in aula dagli europarlamentari del Carroccio. Un rischio, quello di vedersi impallinare dal Parlamento europeo, che Giancarlo Giorgetti ha evitato di correre sfilandosi dalla corsa, ma che impone a Salvini di cercare non tanto un candidato, quanto un politico disposto alla battaglia e al sacrificio.
Tra i nomi circolati nelle ulrime ore quelli dei sottosegretari Massimo Garavaglia e Claudio Durigon e dei ministri per le Politiche comunitarie Lorenzo Fontana - che però ha il problema di essersi più volte schierato sulla famiglia su posizioni molto conservatrici - e Gianmarco Centinaio (Agricoltura). Sullo sfondo restano quelli dell'attuale ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e della Difesa Elisabetta Trenta che però la Lega non considera propri.
URSULA VON DER LEYEN
Conte vorrebbe poter contare anche su una donna, ma soprattutto su un candidato in grado di rappresentare per cinque anni l'Italia senza rischiare la bocciatura nella commissione e che confermi il sostegno dell'Italia alla von der Leyen. Ma se gli europarlamentari del M5S, malgrado siano in Europa ancora senza gruppo, hanno votato per l'ex ministro tedesca risultando alla fine decisivi visto che alla fine è passata con soli nove voti, la Lega ha votato contro subendo poi l'ostracismo - insieme a tutto il gruppo sovranista ed antieuropeo, da tutte le cariche interne al Parlamento.
GIUSEPPE CONTE
Una posizione, quella del Carroccio, fortemente contraria alla von der Leyen destinata a pesare nei colloqui di oggi durante i quali si parlerà anche del programma e della richiesta italiana di forte discontinuità rispetto al passato. Salario minimo, garanzia giovani, lotta alla disoccupazione, e ai cambiamenti climatici gli argomenti che la nuova presidente della Commissione intende inserire nel programma, insieme ad una riscrittura del trattato di Dublino che parta dal riconoscimento del fatto che chi sbarca in Italia, Grecia o Malta sbarca in Europa. Musica per Conte e il M5S, molto meno per Salvini che sinora ha disertato tutti i tavoli e le riunioni.