Giulia Giaume per www.artribune.com
mosaico ememem
Passeggiando per le strade di Lione vi potrebbe capitare di incrociare delle piccole pozze di colore, per terra, in mezzo al cemento: non si tratta di uno stunt pubblicitario, ma di una forma di riqualificazione urbana artistica, dal basso. Sono le opere di uno street artist locale, che invece di graffitare i muri riempie le buche con delle tessere colorate, creando piccolissimi mosaici perfettamente cesellati.
Il comune ne è pieno: sul solo territorio lionese ce ne sono circa 350, realizzati nel corso degli ultimi sei anni dal fantomatico artista Ememem. Le sue creazioni – che colmano cavità più o meno grandi con tessere di diverse dimensioni e tonalità, disposte in curati motivi geometrici – sono chiamate “flacking“, un gioco di parole del francese “flaque” (pozzanghera), e si ispirano alla pratica giapponese del kintsugi, cioè la riparazione delle crepe della ceramica con l’oro.
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Nonostante la popolarità – la prima opera è del 2016, anno in cui ne realizzava circa due a settimana – le informazioni ufficiali su Ememem si limitano a una breve biografia sul suo sito web: il poco che ci dice è che in precedenza l’artista (che si vocifera sia di origine italiana) faceva parte di un collettivo underground, aveva restaurato mosaici classici e autoprodotto piccoli concerti rock , e che aveva trovato nel flacking la perfetta commistione di poesia, riqualificazione urbana e arte.
Con il crescere della sua popolarità, l’operato dell’artista è diventato progressivamente meno di nicchia: stando al Guardian, le autorità del nono arrondissement di Lione gli hanno commissionato sei opere, fornendo ai propri follower di Instagram gli indizi per rintracciarle, mentre la prestigiosa Galerie Italienne di Parigi ha inserito nel 2021 diverse sue opere in una mostra intitolata Ceramics Now (in vendita a 10-12mila euro l’una). Se vi piace la sua tecnica, il suo sito propone persino una residenza artistica di tre settimane a Cayenne, nella Guyana Francese, apposta per imparare il flacking.
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L’operato di Ememem, nonostante sia considerato per legge ancora vandalismo e perciò realizzato in notturna, è piuttosto popolare: il suo account Instagram ha quasi 150mila follower, mentre in tre diverse città francesi esistono dei tour a piedi per scovare le sue opere, a volte anonime ma più spesso firmate con il suo pseudonimo sorvolato dall’immagine di una piccola cazzuola.
Non è solo Lione, poi, a essere invasa dalle sue micromaioliche: ce ne sono anche nel resto della Francia, e tra gli altri Paesi europei e non compare in Norvegia, Irlanda, Spagna, Serbia, Guadalupa e Italia, dove ha regalato lavori alle strade di Genova, Milano, Torino e Firenze ed è stato ospite al Cvtà Street Fest di Civitacampomarano del 2022.
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