Giuseppe Alberto Falci per la Stampa
Matteo Renzi Mario Orfeo
Da due giorni Matteo Renzi aveva in tasca il nome per la direzione generale della Rai. Nonostante l' interessato avesse declinato l' offerta, l' ex premier non aveva dubbi: «Glielo chiederò fino a sfinirlo». Così si è mosso il segretario Pd, che aveva in mano una rosa di quattro nomi: Orfeo, Paolo Del Brocco, Nino Rizzo Nervo e Giancarlo Leone. Profili sui quali nessuno avrebbe potuto ridire nulla, La mission di Renzi era precisa: la prossima campagna elettorale.
Leone rappresentava la Rai, ha rivestito diversi ruoli all' interno di viale Mazzini, ma è stato lo stesso ex dg a decidere di sfilarsi dalla corsa con un tweet il 17 maggio scorso. L' altra opzione rimandava al profilo di Nino Rizzo Nervo, ex direttore del Tg3. Il quale scontava il fatto di essere poco gradito dalla galassia berlusconiana. Ma soprattutto a pesare sarebbe stato la carica che sta ricoprendo a palazzo Chigi da vicesegretario generale. Tra Renzi e Gentiloni c' è stat o un confronto giovedì sera che ha toccato anche la Rai. Ed è sembrato a entrambi inopportuno che il numero due di palazzo Chigi traslocasse a viale Mazzini, per non dare l' impressione di un commissariamento governativo dell' azienda.
ORFEO
La terza opzione riportava a Paolo Del Brocco, che è stato per tante settimane il più accreditato per rivestire il ruolo di dg. A suo favore l' esperienza in Rai - è l' attuale amministratore delegato di Rai Cinema - e una competenza indiscutibile.
E inoltre, Del Brocco, contava dell' apprezzamento di Gianni Letta. A quel punto con il trascorrere dei giorni, dopo il fallimento dell' esperienza Campo Dall' Orto, Renzi ha puntato tutte le sue fiches sul direttore del Tg1. Orfeo vanta un curriculum lunghissimo che va dalla carta stampata fino alla televisione. Ecco gli esordi: a soli 24 anni approda nella redazione napoletana di Repubblica.
Mario Orfeo e Matteo Renzi
Passano pochi anni e Scalfari lo vuole con sé a Roma, prima al politico e poi direttamente a capo dell' ufficio centrale. Da Repubblica il salto alla direzione del Mattino. Negli anni del terzo governo Berlusconi gli viene affidata la direzione del Tg2. Segue la direzione del Messaggero e poi l' ultimo grande salto: la direzione del Tg1. Orfeo attira le polemiche del mondo pentastellato ma mostra di fronte ai grillini la schiena dritta.
SCONTRO A PORTA A PORTA TRA BARBARA LEZZI E MARIO ORFEO
Sono proprio queste qualità a convincere Renzi nell' indicarlo. «Avete visto come si è comportato con i grillini. È lui l' uomo che ci vuole per governare quel gran pasticcio che è la Rai». Le quotazioni di Orfeo sono immediatamente salite quando a Montecitorio si è verificato l' incidente che ha vanificato l' accordone su una nuova legge elettorale. «Ragazzi, rischiamo di andare in campagna elettorale con i grillini che ci massacreranno.
Abbiamo bisogno di un uomo che non si faccia intimidire. Chi meglio di Mario?». Si arriva così alla chiamata di Renzi a Orfeo: «Mario, sei pronto?». Orfeo non ha subito risposto ma si sarebbe preso un paio di ore. Giusto il tempo di riflettere e di accettare la sfida. All' ex direttore del Tg1 toccherà traghettare la Rai in questi mesi difficili che porteranno a una dura campagna elettorale. Anche se non lo conferma, il Cavaliere avrebbe vidimato questa scelta. L' inquilino di Arcore avrebbe fatto filtrare il via libera attraverso i suoi sherpa: «Su Orfeo può andare avanti».
Mario Orfeo Matteo Renzi
Sul cammino del nuovo dg si presenteranno subito le prime insidie: piano editoriale, palinsesti, il nodo dei compensi agli artisti, e i delicati equilibri interni al cda e con la presidente Monica Maggioni. Chi conosce bene Orfeo e la presidente Rai si lascia andare: «Fra i due si vedranno presto scintille».
mario orfeo SCONTRO A PORTA A PORTA TRA BARBARA LEZZI E MARIO ORFEO