Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”
MOSSACK FONSECA
Non è ancora emersa dall’immenso archivio dei Panama Papers. E chissà se verrà fuori. Eppure la Now Group Holding Corp. delle British Virgin Islands non è una finanziaria offshore qualunque. Lì dentro fino al 2006 c’era una fetta del patrimonio di Carlo De Benedetti, fondatore del gruppo Cir e presidente del Gruppo Editoriale L’Espresso. Ma va ricordato che aprire un’offshore, conferire patrimonio e attività è lecito se dichiarato. E fonti vicine all’Ingegnere sostengono che «è tutto dichiarato e trasparente».
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La sede era in un palazzo (Akara Building) di Road Town, capitale delle Isole Vergini. Esattamente al numero 24 di De Castro Street. Cioè dentro l’ufficio dell’ormai arcinoto studio panamense Mossack Fonseca che alle Isole Vergini ha diversi dipendenti e proprio lì sfornava a livello industriale società su misura per clienti generalmente facoltosi e spesso desiderosi di coperture societarie o di dribblare il fisco. Ma va ricordato che aprire un’offshore, conferire patrimonio e attività è lecito se dichiarato. E fonti vicine all’Ingegnere sostengono che «è tutto dichiarato e trasparente».
carlo e rodolfo de benedetti
Prima di entrare nei dettagli della storia di Now Group bisogna però parlare di uno dei figli dell’Ingegnere. Rodolfo De Benedetti, presidente del gruppo Cir, la holding che controlla l’Espresso compare nei Panama Papers. È un’ anticipazione proprio dell’Espresso sul prossimo servizio con 80 nomi che vanno ad aggiungersi ai 200 già noti. E tra questi ci sono anche Domenico Bosatelli, patron della Gewiss di Bergamo, Silvio Garzelli, ex manager del gruppo Ferrero, l’immobiliarista Daniele Bodini, con base a New York e il costruttore napoletano Raffaele Raiola.
carlo e rodolfo de benedetti
Carlo De Benedetti sul suo mega yacht con la moglie e la di lei figlia 00
«Tra i nomi in chiaro, - scrive il settimanale - i Panama Papers riportano quello di Rodolfo De Benedetti, collegato alla McIntyre holding Ltd, registrata nel 1995 a cura di Mossack Fonseca nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche». Era stato nominato amministratore ma non era beneficiario economico.
«La società è stata chiusa da molti anni», afferma De Benedetti. «In passato - spiega - McIntyre si era occupata di investimenti finanziari nel continente americano gestendo antichi risparmi di famiglia e la posizione di questi ultimi fu regolarizzata con il fisco italiano nel 2003. Sottolineo che da sempre dichiaro tutti i miei redditi e pago le tasse in Italia».
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La Now Group del papà ha invece una storia più recente. Era domiciliata e si appoggiava per varie pratiche amministrative allo studio panamense Mossack Fonseca ma era gestita dai Segre, i commercialisti torinesi di fiducia.
Nel 2000 cinquanta miliardi di lire partono dalle Isole Vergini per ricapitalizzare la Romed International, cassaforte lussemburghese dell’Ingegnere. La Now Group si prende così il 24% della cassaforte ma solo in nuda proprietà, cioè senza poter esercitare i diritti patrimoniali (per esempio incassare i dividendi). L’usufrutto spetta all’Ingegnere che poi, come dimostrano le carte di varie altre operazioni, è anche il beneficiario finale.
Carlo De Benedetti 55
Il 2006 è l’anno dei rimpatri: la Romed lascia il Lussemburgo e la Now Group le Isole Vergini, entrambe trasferite in Italia. L’ex offshore caraibica viene smantellata poco dopo.
FRANCA SEGRE
Le fonti vicino all’Ingegnere confermano che era intestata a lui. Aggiungono che aveva come asset la barca a vela «Adesso» con la quale l’imprenditore voleva «navigare a vela solo nel Mediterraneo- dichiarava, dopo aver venduto lo yacht a motore, in un’intervista del 2007 a Yacht Capital - per questo ho chiamato così la barca, sta per “Adesso cambia la mia vita”». Ma perché, allora, Now Group aveva sede (da prima del 2000) alle Isole Vergini e non a Capri o Ischia? La ragione - spiegano sempre dall’entourage dell’Ingegnere - è che l’equipaggio era fatto da due australiani e due americani che non volevano un contratto italiano.
Carlo De Benedetti zi