WOPKE HOEKSTRA 1
1 - PANDORA PAPERS: SOUTH DAKOTA PARADISO FISCALE DA 367 MILIARDI
(ANSA) - Un paradiso fiscale da 367 miliardi di dollari con società di comodo collegate in molti casi a individui o imprese accusate all'estero di agire illegalmente, anche sul fronte del riciclaggio di denaro sporco.
Non si tratta della Svizzera di Panama o delle Isole Cayman, ma dello stato Usa del South Dakota, nuova frontiera per i professionisti dell'evasione e dell'elusione fiscale. E' quanto emerge dalle carte dall'inchiesta condotta dal Consorzio dei giornalisti investigativi, quella sui cosiddetti Pandora Papers.
PANDORA PAPERS
Documenti che gettano luce sull'ascesa dello stato del Midwest dove solo nel 2011 il settore delle società fiduciarie contava un giro di affari di appena 75,5 miliardi di dollari. Ma grazie all'aggressiva politica fiscale messa in campo per attrarre capitali esteri il South Dakota negli ultimi dieci anni è diventata la meta preferita dei furbetti del fisco, con oltre 200 società di comodo che fanno da scudo a miliardi di dollari.
HOEKSTRA E RUTTE
Così vi hanno trovato riparo un magnate colombiano o la famiglia dell'ex vicepresidente della Repubblica Dominicana Carlos Morales. Un caso che imbarazza l'amministrazione Biden, anche perchè non c'è solo il South Dakota, ma (seppure in misura minore) la Florida, il Delaware, il Texas e altri stati Usa.
2 - PANDORA PAPERS, WOPKE HOEKSTRA MINISTRO DELL’ECONOMIA IN OLANDA. AZIONI NELLE SOCIETÀ OFFSHORE
Da https://espresso.repubblica.it/
PANDORA PAPERS - RE ABDULLAH II
Wopke Hoekstra è il ministro dell’Economia olandese dal 2017. Entrato in politica nel 2011, quando era avvocato e professionista della società di consulenze internazionali McKinsey, è diventato senatore e leader del partito cristiano-democratico. Durante il mandato parlamentare ha continuato a lavorare anche per McKinsey, che ha lasciato nell’ottobre 2017, quando il capo del governo Mark Rutte lo ha nominato ministro dell’Economia, carica riconfermata nel marzo 2021 nonostante i deludenti risultati elettorali del suo partito.
WOPKE HOEKSTRA
Come ministro, Hoekstra ha criticato pubblicamente la finanza offshore, dichiarando di appoggiare le proposte dell’Unione europea per contrastare l’evasione ed elusione fiscale internazionale e per vietare le società anonime. Ha più volte polemizzato anche con l’Italia, fiancheggiato da altri ministri europei rigoristi, invocando più tagli e austerità per ridurre il debito pubblico.
I Pandora Papers mostrano che Hoekstra è stato registrato nel 2010 come azionista della società offshore Candace Management Ltd, con sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche. E ha acquistato altre azioni della stessa offshore nel 2013 e 2014, dopo essere diventato senatore. Tra gli altri comproprietari della società delle Isole Vergini compaiono diversi manager o ex dirigenti della banca olandese Abn-Amro.
PANDORA PAPERS
L’amministratore e primo azionista della Candace Management Ltd è Jeroen Harderwijk, ex manager di Abn-Amro, che nel 2003 era stato uno dei fondatori di African Spirit Group (controllata dalla società Asilia Africa), una compagnia che organizza safari, famosa perché fu la prima ad assumere donne come guide. La Candace Management ha poi acquisito e oggi possiede il 25 per cento di African Spirit Group, che è partecipata con il 32 per cento dal fondo d’investimento statale norvegese Norfund.
I documenti disponibili mostrano che il 31 maggio 2017, poco prima di diventare ministro, l’allora senatore Hoekstra possedeva ancora 627 azioni della società offshore Candace Management, mentre il socio più importante, Harderwijk, ne deteneva 15.300.
Wopke Hoekstra
3 - IL TERREMOTO PANDORA SPAVENTA I BIG LA UE PREPARA LA STRETTA SULL'EVASIONE
Gianluca Paolucci per "La Stampa"
L'Unione europea, per bocca del commissario all'economia e agli affari fiscali Paolo Gentiloni, ha confermato che prima di fine anno sarà presentata la proposta normativa per fronteggiare «gli abusi» delle società di comodo.
PANDORA PAPERS
Le autorità di nove paesi del mondo, dalla Repubblica Ceca all'India, dalla Spagna al Brasile e all'Australia, hanno annunciato l'apertura di indagini formali. Le rivelazioni dei Pandora Papers, come era prevedibile, stanno scatenando una tempesta globale. Il database di circa 12 milioni di documenti, sui quali hanno lavorato 600 giornalisti di 150 testate di vari paesi (per l'Italia l'Espresso) per la prima volta «espone» le ricchezze nascoste di un gran numero di capi di Stato e leader politici e non solo di vip e figure influenti come era stato per precedenti progetti analoghi.
BABIS
Non solo: per gli Usa il tema principale è ad esempio la normativa che consente al South Dakota di «nascondere» i veri beneficiari di asset per 367 miliardi di dollari, rendendo lo Stato Usa un vero e proprio paradiso fiscale dentro i confini di Washington e creando qualche problema al presidente Biden.
Le reazioni dei personaggi chiamati direttamente in causa delle inchieste del consorzio guidato da Icij (International consortium of investigative journalism) sono le più variegate. Se il premier ceco Babis, che avrebbe acquistato tramite un complesso schema offshore un proprietà in Francia, nega qualunque coinvolgimento e sottolinea la coincidenza delle rivelazioni con l'imminente tornata elettorale, il presidente keniano Uhuru Kenyatta, arrivato al potere promettendo di combattere privilegi e corruzione e collegato dall'inchiesta a 13 società offshore, promette che farà piena chiarezza su questa vicenda.
HOEKSTRA E RUTTE
Dal Cremlino si sottolinea come tra i nomi usciti non ci sia un coinvolgimento diretto di Vladimir Putin, evitando di commentare la presenza della sua supposta amante nonché madre di una figlia mai riconosciuta dal presidente russo, diventata improvvisamente dopo la nascita della bambina una delle donne più ricche e influenti di Russia.
PAOLO GENTILONI
Le rivelazioni dei Pandora Papers stanno scatenando un dibattito feroce anche in Gran Bretagna. Non solo per il ruolo di Londra come capitale della finanza opaca, come già dimostrato da una serie di inchieste giornalistiche. Ma anche per i cospicui finanziamenti arrivati ai Tories da figure coinvolte nelle investigazioni.
Come i 2,1 milioni di sterline che i coniugi Chernukin hanno versato negli anni nelle casse del partito conservatore. Chernukin, considerato uno dei fedelissimi della prima ora del presidente, era stato nominato da Putin al vertice della banca statale Veb poche settimane dopo la sua prima nomina a primo ministro e dal 2004 vive a Londra, accreditato di una ricchezza personale di circa 350 milioni di sterline.
HOEKSTRA E RUTTE
Ripercussioni anche in Olanda, dove il ministro delle finanze Wopke Hoekstra - teorico del rigore dei conti e spesso polemico con Italia e paesi del Sud Europa - ha detto di «non sapere» che la società dove ha investito 12 anni fa con alcuni amici fosse domiciliata alle Isole Vergini britanniche, di aver sempre seguito le regole ma che avrebbe dovuto avere «maggiore cautela» nella vicenda.