Lettera di Massimiliano Parente a Dagospia
massimiliano parente
Caro Dago, hai presente il vecchio espediente del regista senza arte né parte che fa i provini alle ragazze promettendo mari e monti che al massimo saranno quelli del suo presepe, al solo fine di portarsi a letto la preda? Più o meno siamo lì, è la Shooting Generation che pullula su Facebook e Instagram e altri social, il superamento del selfie e anche la sua involuzione: le homepage ormai strabordano di ragazze compiaciute dal servizio di un fotografo sfigato che le ritrae in pose di nudo o seminudo, ovviamente “artistico”, tanto di arte sanno un cazzo né il fotografo né le fotografate di cosa è arte e cosa no.
esibizionisti da spiaggia
E dunque primi piani di bocche rosse che succhiano ciliegie, finte massaie che si versano il latte addosso per farti pensare a un cum-shot, il ritorno di cetrioli, banane e pose ammiccanti e scosciate come neppure in una locandina di Tinto Brass di trent’anni fa, e misticismo a go-go, così, tanto per denudare una sacerdotessa e giocare con i soliti simbolini religiosi da desacralizzare (come i dipinti iperrealisti di Saturno Buttò, e sarebbe il caso che qualcuno prima o poi glieli buttasse davvero), e sotto tanti like, di una massa di maschi arrapati e repressi in fila per provarci chiedendo in privato una foto dei “piedini” perché «vuoi scopare?» pare brutto e queste se la tirano pure, e nessuna che pianga sullo sperma versato in quanto nessuno gli dice che sono solo delle povere, inguardabili sfigate.
Bacini,
ESIBIZIONISMO
Massimiliano Parente