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    “DOPO LA VIOLENZA HO PENSATO DI DISTRARLI FACENDOGLI DEI PANINI…” - PARLA LA 54ENNE CHE, A CASAL MONASTERO A ROMA, E’ STATA COSTRETTA A UN RAPPORTO SESSUALE DA DUE BALORDI MINORENNI TUNISINI, CHE AVEVANO ABUSATO IN STRADA DEL FIGLIO 17ENNE: “MINACCIAVANO MIO FIGLIO CON IL COLTELLO ALLA GOLA, CI DICEVANO CHE CI AVREBBERO UCCISO” - I DUE AGGRESSORI HANNO RIPRESO ALCUNI MOMENTI DELLE VIOLENZE: A CHI ERANO DIRETTE QUELLE IMMAGINI? CI SONO DEI COMPLICI?


     
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    Rinaldo Frignani per www.corriere.it

     

    violenza sessuale violenza sessuale

    «Minacciavano mio figlio con il coltello alla gola, che altro potevo fare? Ci dicevano che ci avrebbero ucciso tutti e due se non gli avessi dato i soldi. Dopo la violenza ho pensato di distrarli facendogli dei panini. E dopo un po’ se ne sono andati sempre con mio figlio». Una notte di terrore nelle parole di una donna di 54 anni costretta a un rapporto sessuale da uno dei due balordi minorenni che erano entrati in casa sua, a Casal Monastero, vicino a San Basilio, dopo aver abusato per strada a Centocelle del figlio 17enne e averlo poi costretto a portarli nella sua abitazione a bordo di una micro-car. Sempre con il coltello puntato alla gola.

     

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    E’ il senso del racconto delle vittime raccolto dalla polizia che ora sta svolgendo accertamenti per capire se la coppia di banditi, due tunisini senza fissa dimora, sia responsabile di altre aggressioni analoghe e se ci siano dei complici da ricercare. La procura dei minorenni coordina le indagini in attesa della convalida del fermo dei due giovani, bloccati dagli agenti sempre sulla macchinetta in via dell’Amba Aradam, a San Giovanni nella notte di sabato dopo l’allarme lanciato al 113 dalla madre e dopo che il padre, che si trovava al lavoro, aveva geolocalizzato lo smartphone rapinato al figlio e in possesso dei malviventi.

     

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    Ma chi indaga ha anche sequestrato i cellulari dei due minorenni, usati per riprendere le fasi delle violenze anche in presa diretta sui social network. Per questo motivo oltre ai filmati contenuti nelle memorie degli apparecchi la polizia postale potrebbe svolgere altre indagini per capire a chi fossero dirette quelle immagini terribili.

     

    In pratica il 17enne ha riferito agli agenti di essere stato avvicinato alle spalle dai due coetaneo mentre andava a riprendere l’auto a Centocelle dove aveva trascorso una serata con gli amici. In un primo momento sotto la minaccia del coltello i due gli avrebbero chiesto i pochi euro che aveva nel portafoglio quindi preteso un rapporto sessuale vicino alla micro-car. «Ma volevano altri soldi e mi hanno costretto a portarli a casa mia», avrebbe riferito ancora il 17enne.

     

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    Una volta arrivati a Casal Monastero, i banditi hanno affrontato la madre del ragazzo, anche lei costretta a un rapporto sessuale in camera da letto mentre il figlio veniva minacciato da uno dei due banditi ai quali è stata consegnata anche un’altra somma di denaro, sembra 200 euro. Alla fine della nottata da incubo i due sono andati via portandosi dietro come ostaggio sempre il coetaneo che sarebbe stato fatto scendere dalla micro-car alla Garbatella. Intanto però la polizia, grazie al gps del suo cellulare, stava tracciando gli spostamenti della vetturetta fino all’intervento risolutivo a San Giovanni. Ora i due si trovano in una struttura detentiva per minorenni, accusati di concorso in violenza sessuale, rapina aggravata, sequestro di persona, minacce aggravate. Sequestrato il coltello usato nell’aggressione.

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