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    AMA-GEDDON – PARLA L’EX AD DELLA MUNICIPALIZZATA DEI RIFIUTI DI ROMA LORENZO BAGNACANI, CHE HA REGISTRATO LE CONVERSAZIONI CON LA RAGGI: “QUEGLI AUDIO FANNO CAPIRE QUELLO CHE HO VISSUTO. SONO STATI 10 MESI MOLTO DURI. NON SI RIUSCIVA A VENIRE A CAPO DI UNA SITUAZIONE BANALE, FACILE DA COMPRENDERE” – “LE HO REGISTRATE PER DIFESA, CI SONO STATE PRESSIONI DI UN CERTO LIVELLO…” – LE CONVERSAZIONI TRA LA RAGGI E BAGNACANI - VIDEO


     
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    LE CONVERSAZIONI TRA VIRGINIA RAGGI E LORENZO BAGNACANI - 'CAMBIA IL BILANCIO ANCHE SE TI DICONO CHE LA LUNA E' PIATTA' - ESCLUSIVO ESPRESSO

    LE CONVERSAZIONI TRA VIRGINIA RAGGI E LORENZO BAGNACANI - 'IO HO LA CITTA' FUORI CONTROLLO - ESCLUSIVO ESPRESSO

    LE CONVERSAZIONI TRA VIRGINIA RAGGI E LORENZO BAGNACANI - 'I ROMANI VEDONO LA MERDA' - ESCLUSIVO ESPRESSO

     
     
    ''ROMA È FUORI CONTROLLO'' - GLI AUDIO DELLA RAGGI FINISCONO IN PROCURA CON L'ESPOSTO DI BAGNACANI, EX AD DELL'AMA (RIFIUTI) LICENZIATO PER AVER DETTO DI NO ALLA SINDACA. CHE GLI DICEVA: ''I ROMANI SI AFFACCIANO E VEDONO LA MERDA. DEVI FARE QUELLO CHE TI DICIAMO, ANCHE SE TI DICONO CHE LA LUNA È PIATTA'' - LA LEGA PUO' VENDICARSI SUBITO DELLA RICHIESTA DI DIMISSIONI PER SIRI: ''SE LE FRASI SONO VERE, LA SINDACA DEVE LASCIARE''

     

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/39-39-roma-fuori-controllo-39-39-audio-raggi-201466.htm

     

    "CONTI TRUCCATI PER PRIVATIZZARE L'AZIENDA. HO DETTO NO, LEI MI HA CACCIATO"

    Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”

     

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    Dopo il licenziamento «per giusta causa», ha fatto i bagagli. L' ex presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, è tornato nella sua Reggio Emilia. Ma continua a seguire con attenzione le vicende della municipalizzata dei rifiuti di Roma. Vuoi per gli esposti affidati alla procura, vuoi perché il manager fatica a chiudere con il passato.

     

    La testa è ancora lì. Alle richieste grilline di trasferirsi dalla Torino di Chiara Appendino alla capitale guidata da Virginia Raggi per salvare la città dal degrado e a tutto quello che è venuto dopo, dalle frizioni sul bilancio 2017 con la sindaca alle conversazioni pubblicate ieri dall' Espresso.

     

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    «Perché le ho registrate? Per difesa, penso si sia capito quello che stava succedendo. Ci sono state pressioni di un certo livello. Anche personali? La procura e la Corte dei Conti hanno tutto, su questo preferirei non dire altro».

     

    Dottor Bagnacani, in quegli scambi la sindaca pare piuttosto decisa. Lei avrebbe dovuto modificare i conti dell' azienda secondo la prima cittadina.

    lorenzo bagnacani pinuccia montanari lorenzo bagnacani pinuccia montanari

    «Questa vicenda mostra che ho sempre perseguito la via della legalità. Sono stato allontanato per non essermi piegato a delle richieste che reputavo assolutamente non conformi. Ho rispettato le regole anche davanti al rischio di essere cacciato».

     

    Raggi ha commentato con un «molto rumore per nulla». I 5S in Campidoglio, ascoltate le registrazioni, dicono che la sindaca è stata fin troppo tenera. Che effetto le fa?

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    «Singolare. La prima cittadina ha sempre apprezzato il mio operato. Anche fino a poche settimane prima del mio licenziamento, non sono mancati attestati di stima via sms. Ma anche su Facebook e Twitter... continuavano a rilanciare i risultati raggiunti da Ama. Il nostro lavoro quindi è stato apprezzato e rilanciato sui social dal Comune».

     

    E poi cos' è successo? La sindaca è stata mal consigliata? Negli esposti sono stati tirati in ballo l' assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, e il dg del Comune, Franco Giampaoletti.

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    «Questo va chiesto a lei. Resto nel mio perimetro, dico quello che ho fatto io. Ho solo rispettato le regole, a prescindere da quelle che potevano essere le conseguenze».

     

    Qualche rimpianto?

    «Tanto è stato fatto, molto poteva essere ancora fatto. Rivendico di aver impostato il nuovo modello di raccolta differenziata su 320 mila abitanti, una media città italiana, in 8 mesi. Roma ne ha 2,8 milioni, serviva più tempo. Ma su quei 320 mila siamo arrivati al 70% di differenziata e il Conai (il Consorzio nazionale imballaggi, ndr) ci ha riconosciuto il premio "Teniamoli d' occhio". Un grandissimo lavoro».

     

    Perché, allora, la rottura?

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    «L' elemento degenerativo è stato il bilancio. Come azienda l' abbiamo subito e abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Abbiamo interpellato i migliori avvocati, dall' ex presidente dell' Antitrust Antonio Catricalà in giù. Ci hanno tutti detto che le nostre scelte erano giuste».

     

    Che idea si è fatto, a questo punto, dell' insistenza del Comune? Perché il bilancio doveva chiudere in rosso?

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    «In Regione, in audizione, mi sono lanciato in un' interpretazione. Ho detto che la delibera che apre, dopo due rendiconti in perdita, alla privatizzazione di Ama non è mai stata cambiata. Quell' atto e l' ostinazione a portare l' azienda in una direzione... non decreto i motivi altrui, il mio è un ragionamento».

     

    Si parla di Pieremilio Sammarco, dominus della sindaca, come suo successore.

    «Quando un amministratore esce da un' azienda non è giusto che commenti. Sarebbe una scelta della sindaca».

     

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    Torniamo alle registrazioni. Le ha risentite?

    «Quegli audio fanno capire chiaramente quello che ho vissuto. Sono stati 10 mesi molto duri. Non si riusciva a venire a capo di una situazione banale, facile da comprendere. Anche sui temi più complessi qualsiasi azienda investe una o due settimane, un mese. Qui siamo andati avanti per 10 mesi».

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    Quasi un anno di blocco. Che effetti ha avuto sul servizio?

    «Si metta nei panni dei fornitori. Perché dovrebbero parlare con un' azienda in cui non hanno più fiducia? A ottobre e novembre sono mancati i ricambi dei mezzi per la raccolta. La crisi del bilancio ha influito sul servizio offerto ai romani? È evidente. Mi hanno mandato via perché non ho accettato di modificare il bilancio, come mi chiedeva arbitrariamente il Comune. Non per le performance, quelle le abbiamo migliorate».

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