Guido De Carolis per corriere.it
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Le comunicazione tra Suning e Bc Partners per la cessione del club si sono interrotte, ormai da dieci giorni e, a meno di ripensamenti, la trattativa non andrà avanti. Questa mattina il presidente dell’Inter Steven Zhang, in una conference call con gli amministratori delegati Alessandro Antonello e Beppe Marotta, ha fatto sapere che non c’è mai stata nessuna intesa con gli investitori e che venerdì scorso, 29 gennaio, è scaduto il termine di esclusiva per la due diligence concesso a Bc Partners.
Inter, tra trattative di vendita e crisi di liquidità
Suning proseguirà con la ricerca di un investitore che possa inserirsi all’interno dell’azionariato dell’Inter, con una quota di minoranza o di maggioranza, questo è da vedere. Restano in corsa altri due fondi, gli americani di Ares (a questo punto i favoriti) e gli svedesi di Eqt.
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Tra Suning e Bc Partners la trattativa sembra essere arrivata al capolinea perché non è stato trovata un’intesa di nessun genere. Realisticamente non si è raggiunto un accordo sulla valutazione del club, secondo Bc Partners di 750 milioni debiti compresi, per Suning il valore è molto più alto. A seguire l’operazione per Bc Partners è stato, da Londra, Nikos Stathopoulos che in settimana avrebbe dovuto presentare un’offerta per acquisire la maggioranza del club. A questo punto la situazione pare molto più complessa, difficile un’inversione. Suning si è affidata a Goldman Sachs Asia per la cessione di quote del club e continuerà a dialogare con altri soggetti, per il momento Ares e Eqt
zhang ZHANG