IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
(ANSA) - Autorita', personalita' della politica e delle istituzioni, amici e basilica gremita per la celebrazione in San Giovanni in Laterano del quarantesimo di fondazione della Comunita' di Sant'Egidio. Il rito e' stato presieduto dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale William Levada, che ha concelebrato con decine di vescovi, sacerdoti e cardinali e nell'omelia ha rivolto un saluto ad Andrea Riccardi, fondatore della comunita' che, ''nel lontano 1968 - ha detto Levada - inizio' il cammino e che ora e' stato chiamato anche a svolgere un servizio prezioso per il governo italiano''.
Oltre a Riccardi erano presenti il presidente della Comunita', Marco Impagliazzo, delegati e membri delle varie comunita' diffuse in 73 paesi del mondo, poveri, anziani e malati assistiti dalla Comunita' di Sant'Egidio. Hanno partecipato al rito i ministri Giarda, Gnudi e Balduzzi. Tra i presenti l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Francesco Greco, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Walter Veltroni, Giovanni Maria Flick, Francesco Rutelli, Vincenzo Scotti.
Rappresentate con delegazioni anche le principali chiese cristiane, visto l'impegno della Comunita' di Sant'Egidio nel campo ecumenico. Tra i celebranti anche don Matteo Zuppi che ieri il papa ha nominato vescovo ausiliare di Roma. La nomina recentissima, ricordata dal cardinale Levada durante l'omelia, ha suscitato un caloroso applauso all'interno della basilica. Il cardinale Levada, partendo dal vangelo del buon samaritano letto durante la messa, ha sottolineato in particolare l'impegno per i poveri e per la pace perseguito dalla comunita' di Trastevere.
Levada ha anche ricordato il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II perche' ''la Comunita' di Sant'Egidio - ha detto il porporato - e' uno dei frutti del Concilio, potremmo dire che nella primavera conciliare e' sbocciato il suo carisma che poi e' diventato un albero sempre piu' robusto per il servizio alla Chiesa e al mondo''. Il porporato ha concluso l'ampia omelia incitando i membri della Comunita': ''non vi spaventino le difficolta' - ha esortato - non vi indeboliscano le avversita', possiate sempre trovare nella preghiera la forza che mantiene vive le vostre comunita' in ogni parte del mondo''.
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