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    ANGELA LA SMEMORATA – LA MERKEL HA FINALMENTE PARLATO DELL'INVASIONE RUSSA DELL'UCRAINA, DEFINENDOLA UNA "BARBARA GUERRA DI AGGRESSIONE" - L’EX CANCELLIERA, CHE SI È DIMENTICATA DI CITARE DIRETTAMENTE IL SUO EX “AMICO” PUTIN, E' STATA LA FAUTRICE DELL’AVVICINAMENTO DELL’UE A RUSSIA E CINA – FU LEI A VOLERE IL CONTROVERSO GASDOTTO NORD STREAM 2 - FU TRUMP A STANARLA: "LA GERMANIA È PRIGIONIERA DELLA RUSSIA PERCHÉ STA RICEVENDO TANTA ENERGIA DALLA RUSSIA" – NEL FRATTEMPO L’UE HA ABBANDONATO L’AFRICA ALLE MIRE RUSSO-CINESI...  


     
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    Stefano Graziosi per “La Verità”

     

    Alla fine si è svegliata. Dopo un lungo silenzio, Angela Merkel ha parlato dell'invasione russa dell'Ucraina, definendola una «barbara guerra di aggressione». E pensare che, se l'Ue non è oggi in grado di mettere in campo una risposta forte al Cremlino, è in gran parte proprio colpa dell'ex cancelliera: quella stessa Merkel che, fino a quattro mesi fa, molti elogiavano come un gigante della politica internazionale.

     

    angela merkel a mosca angela merkel a mosca

    Eh sì, perché è stata proprio la cancelliera a condurre una strategia di avvicinamento a Russia e Cina: una strategia condivisa anche da Olaf Scholz (che fu vicecancelliere nel suo ultimo gabinetto) e che ha coinvolto l'intera Ue.

     

    Non dimentichiamo che lo scellerato trattato sugli investimenti tra Bruxelles e Pechino, siglato a dicembre 2020, fu un'operazione guidata proprio dalla Merkel, la quale fu anche un'accanita sostenitrice del controverso gasdotto Nord Stream 2, a cui Donald Trump comminò pesanti sanzioni nel dicembre 2019.

     

    Del resto, Trump aveva messo in guardia dal pericolo dell'avvicinamento tra Germania e Russia già nel 2018. «La Germania è prigioniera della Russia perché sta ricevendo tanta energia dalla Russia», disse, «Noi dovremmo proteggerla e loro riempiono di soldi Mosca costruendo il gasdotto». Parole che, rilette oggi, suonano profetiche.

     

    putin merkel putin merkel

    Eppure, all'epoca, gli europeisti acritici (anche di casa nostra) bollavano Trump come un populista, mentre vedevano nella Merkel una statista. Uno statista, secondo la medesima vulgata, si sarebbe d'altronde dovuto rivelare anche Joe Biden che - era maggio 2021- revocò le sanzioni al Nord Stream 2 senza adeguate contropartite né da Mosca né da Berlino. È del resto per disastrose scelte di politica estera come questa che l'attuale presidente americano si sta ritrovando oggi progressivamente con le spalle al muro.

     

    I Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo hanno deciso infatti che non appoggeranno le sanzioni occidentali alla Russia: in quel consesso svolgono significativamente un ruolo decisivo Arabia saudita ed Emirati arabi che, oltre ad essere membri dell'Opec, erano un tempo agganciati all'orbita statunitense.

     

    Sia Riad che Abu Dhabi hanno tuttavia raffreddato i rapporti con Biden a causa della sua disastrosa apertura all'Iran e delle sue posizioni sul conflitto nello Yemen. Questo ha spinto i due Paesi del Golfo sempre più tra le braccia di Mosca, mentre Biden sta ora cercando disperatamente di organizzare un tardivo incontro con Mohammad bin Salman.

     

    putin merkel putin merkel

    Tra l'altro, mentre l'Ue finalizza difficoltosamente un sesto pacchetto di sanzioni zeppo di deroghe e che non entrerà paradossalmente in vigore prima di sei mesi, l'India sta incrementando l'acquisto di petrolio russo: secondo Cnn, il volume di importazione sarebbe nove volte maggiore rispetto all'anno scorso. Si tratta di un enorme problema per l'Occidente, che vede così indebolite le proprie sanzioni e che si trova costretto a subire un inquietante (ancorché parziale) allineamento tra Nuova Delhi, Mosca e Pechino.

     

    Ma i problemi riguardano anche l'Africa. Oggi, il leader dell'Unione africana, Macky Sall, incontrerà a Sochi Vladimir Putin per discutere di fertilizzanti e del blocco cerealicolo. Ricordiamo che, oltre alla Cina, anche la Russia ha ultimamente consolidato la propria influenza sull'area (specialmente Nord Africa e Sahel).

     

    VLADIMIR PUTIN E ANGELA MERKEL VLADIMIR PUTIN E ANGELA MERKEL

    Non è inoltre escluso che il Cremlino possa far leva sulla crisi alimentare per dirigere delle ondate migratorie verso l'Ue. Purtroppo, su questo fronte, si sconta la miopia di Washington e Bruxelles, che non hanno elaborato un'adeguata strategia geopolitica per l'Africa in questi anni, lasciando il continente alle pericolose mire sino-russe.

     

    L'invasione dell'Ucraina frattanto non si ferma. Volodymyr Zelensky ha reso noto che circa un quinto del territorio ucraino è attualmente in mano russa, mentre il generale ucraino Oleksiy Gromov ha detto che la conquista dell'intera regione di Lugansk da parte degli invasori sarebbe vicina.

     

    trump merkel trump merkel

    Nel mentre, Londra si è impegnata ad inviare a Kiev sistemi missilistici a medio raggio. Sistemi simili sono stati promessi anche dalla Casa Bianca, per quanto, secondo il Guardian, saranno soltanto quattro e occorreranno almeno cinque settimane per un adeguato addestramento al loro uso.

     

    Tutto questo, mentre, stando a Politico, vari parlamentari statunitensi bipartisan starebbero pressantemente chiedendo al Pentagono precise rendicontazioni degli aiuti, oltre a informazioni sul tracciamento delle armi inviate a Kiev.

     

    trump e merkel 5 trump e merkel 5

    Va da sé che questi fattori rischiano di azzoppare ulteriormente la leadership di Biden, che non è in grado di assumere una posizione chiara, perché ostaggio delle divisioni in seno al Congresso e alla stessa Casa Bianca, senza contare i suoi imbarazzanti cortocircuiti (come quello di allentare adesso la pressione su uno stretto alleato di Mosca come il Venezuela).

     

    Insomma, l'eredità della Merkel e le contraddizioni di Biden continuano ad affossare la deterrenza occidentale nei confronti di Russia e Cina, rendendoci vulnerabili a potenze ostili e revisioniste. Dove sono finiti tutti quelli che li definivano due grandi statisti?

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