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    PIAZZA AFFARI MOSCIA (-0,7%), ZOMPA INTESA (+2,5%) DOPO I CONTI - MORETTI: “CI SONO DUE AZIENDE INTERESSATE A RILEVARE IL COMPARTO TRASPORTI DI FINMECCANICA” - FIAT: TRA I PRINCIPALI AZIONISTI C’È BANK OF CHINA


     
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    1.BORSE SOTTO PRESSIONE. FOCUS SULL’OCCUPAZIONE USA

    Davide Pantaleo | Trend Online – Si appesantisce strada facendo il bilancio delle Borse europee che, confermando la negativa intonazione mostrata nelle battute iniziali, hanno progressivamente perso terreno, presentandosi a poca distanza dai minimi intraday. A mettere sotto pressione i mercati contribuiscono anche le indicazioni arrivate dal fronte macro, con l’attività manifatturiera cresciuta in Germania, mentre in Francia si è avuta una discesa sui minimi degli ultimi sette mesi. Deludente anche il dato italiano che a luglio è passato da 52,6 a 51,9 punti, attestandosi al di sotto dei 52,6 messi in conto dal mercato. Intanto in Europa il Cac40 e il Ftse100 scendono rispettivamente dell‘1,15% e dell‘1,41%, mentre il Dax30 lascia sul parterre l‘1,89%.

     

    Negativo anche il bilancio di Piazza Affari dove il Ftse Mib si presenta poco sopra i 21.400 punti, con un ribasso dello 0,73%.

    CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

    Tra le blue chips in controtendenza segnaliamo Tod’s che sale dell‘1,1%, mentre Autogrill avanza di mezzo punto in attesa dei conti trimestrali. In positivo Generali con un vantaggio dello 0,25% dopo il progresso della vigilia seguito alla diffusione dei risultati semestrali. Appena sopra la parità Saipem e Mediolanum con un frazionale rialzo dello 0,05%, mentre tra i bancari spicca Ubi Banca con un vantaggio dell‘1,05%.

     

    Sui valori del close di ieri Intesa Sanpaolo che oggi presenterà i numeri del primo semestre dell’anno, mentre Banco Popolare e Unicredit cedono lo 0,17% e lo 0,34%, seguiti da Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) che scende dello 0,76%. Restano più indietro Banca Monte Paschi e Banca Popolare dell’Emilia Romagna con un rosso di un punto, mentre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) cede l‘1,28%.

     

    Sotto scacco Gtech che lascia sul parterre oltre il 4% all’indomani dei fconti, e la stessa flessione viene accusa da Atlantia, Azimut e Yoox, seguiti da Buzzi Unicem che scende del 3,05%.

    GTECH GTECH

    Negative le indicazioni che arrivano dall’opposta sponda dell’Atlantico dove si dovrebbe assistere ad una partenza in calo visto che il future sull’S&P500 scende dello 0,61%, seguito da quello sul Nasdaq100 che perde lo 0,58%.

     

    Sul fronte macro Usa oggi si conoscerà il cruciale report sull’occupazione che in riferimento al mese di luglio dovrebbe restituire un tasso di disoccupazione pari al 6,1%, in linea con la lettura precedente. Per i nuovi occupati nel settore non agricolo le stime parlano di un dato a 225mila unità, in frenata rispetto alle 288mila di giugno. I redditi personali a giugno sono visto in rialzo dello 0,4%, al pari delle spese per consumi, mentre l’indice PCE core dovrebbe mostrare una variazione positiva dello 0,2%.

     

    YANET YELLEN cover YANET YELLEN cover

    L’indice ISM manifatturiero a luglio dovrebbe salire da 55,3 a 56 punti, mentre le spese per le costruzioni sono attese in progresso dello 0,4% in confronto allo 0,1% di maggio. Infine, per il dato definitivo della fiducia Michigan a luglio le indicazioni sono per un rialzo a 81,4 punti, in frazionale progresso rispetto agli 81,3 dell’indicazione preliminare e agli 82,5 della versione definitiva di giugno.

    Prima dell’avvio degli scambi a Wall Street si conosceranno i risultati del secondo trimestre di Chevron e di Procter & Gamble, per i quali si prevede un utile per azione rispettivamente di 2,66 e di 0,91 dollari.

     

    2.FIAT: PEOPLE'S BANK OF CHINA TRA I PRINCIPALI AZIONISTI CON IL 2%

    Radiocor - All'assemblea straordinaria di Fiat sono presenti 1.233 azionisti per un totale di oltre 655,4 milio ni di azioni e quindi l'assemblea e' 'regolarmente costituita'. Cosi' il presidente di Fiat, John Elkann, aprendo l'assemblea straordinaria degli azionisti, l'ultima che si tiene a Torino, chiamata a dare il via libera alla nascita di Fiat Chrysler Automobiles. I maggiori azionisti, ha detto Elkann, sono Giovanni Agnelli & C. Sapa con il 30,04% tramite Exor, Baillie Gifford con il 2,64%, Vanguard International Growth Fund con il 2,43%, Norges Bank con il 2,15% e People's Bank of China con il 2%. Fiat detiene inoltre azioni proprie Fiat per il 2,76%.

    JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA JOHN JAKI ELKANN A BAGNAIA

     

    3.FINMECCANICA: MORETTI, IN DUE INTERESSATE A TRASPORTI, OFFERTE A FINE AGOSTO

    Radiocor - Il periodo per la presentazione delle offerte vincolanti per il settore trasporti di Finmec canica 'e' stato posposto di un mese perche' le due aziende interessate hanno chiesto un mese di tempo in piu''. Le offerte arriveranno pertanto 'entro fine agosto'. Lo ha detto l'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, durante la conference call con gli analisti.

    mauro moretti mauro moretti

     

    4.BORSA: INTESA SANPAOLO SCATTA A +2,4% SU CONTI MIGLIORI DELLE ATTESE

    Radiocor - Intesa Sanpaolo accelera a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti a fine giugno. I titoli dell'istituto, appena sopra alla parita' prima dell'annuncio dei risultati, salgono ora dell'2,42% a 2,284 euro e fanno segnare la migliore prestazione del Ftse Mib. Sono passati di mano 79 milioni di pezzi a fronte dei 148 milioni di media in un'intera seduta dell'ultimo mese. Nel secondo trimestre del 2014 Intesa ha registrato un utile di 217 milioni, in crescita dell'87% rispetto allo stesso periodo del 2013. I proventi operativi sono aumentati del 9,4% a 4,457 miliardi. Risultati decisamente superiori alle attese degli analisti: le previsioni del consensus erano per utili a 128 milioni (+10,3%) e per una crescita dei proventi limitata al 4,6% a 4,26 miliardi.

     

     

    5.SUSSURRI E GRIDA

    Dal “Corriere della Sera”

    carlo messina e moglie carlo messina e moglie

     

    OVS PRESENTA A CONSOB E BORSA LE CARTE PER LA QUOTAZIONE

    (c.tur. ) E’ pronta per l’inoltro a Borsa spa la domanda di ammissione a quotazione di Ovs, con il contestuale filing alla Consob. L’operazione è stata decisa il 23 luglio dall’assemblea della società veicolo che ha ricevuto per conferimento dalla controllante Gruppo Coin il ramo d’azienda con le insegne Ovs, OvsKids, Upim e Blukis che vale il 70% dei ricavi consolidati (1,65 miliardi) e il 95% del margine ebitda (150 milioni). Completato il consorzio bancario con Unicredit, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Banca Imi coordinatori dell’offerta globale, più Hsbc e Credit Suisse join bookrunner.

     

    GOLDMAN SACHS GOLDMAN SACHS

    L’istituto di Piazza Scala sarà anche responsabile dell’offerta al pubblico nonché sponsor. Mercati permettendo, Ovs andrà in Borsa a novembre con un’operazione mista (Opvs). Ci sarà un aumento di capitale fino a 250 milioni più sovrapprezzo per rimborsare buona parte del debito e fornire i mezzi per la crescita. E contestualmente un’offerta di vendita da parte di Gruppo Coin fino a un flottante del 25% più la greenshoe.

     

    AL FONDO ALPHA LA REMAZEL PER IL PETROLIO OFFSHORE

    (d.pol. e c.tur. )?E’ un nome poco noto al grande pubblico ma ben conosciuto a operatori come la Saipem del gruppo Eni e la brasiliana Petrobras, impegnati nelle perforazioni in acque profonde per la ricerca di giacimenti petroliferi in Brasile, Golfo del Messico e Mozambico. E’ la Remazel engineering di Bergamo, multinazionale tascabile con 110 milioni di ricavi e 30 di ebitda nella produzione di sistemi di ancoraggio per piattaforme petrolifere che lavorano negli oceani e scavano a 3mila metri di profondità, nonché nella posa in mare di oleodotti.

    PETROLIO OFFSHORE PETROLIO OFFSHORE

     

    Per continuare la sfida e fare acquisizioni, l’azienda lombarda voleva imbarcare nuovi soci che prendessero in mano il timone della crescita a fianco dell’attuale compagine: l’imprenditore Gianfranco Gamba, che della Remazel è anche il Ceo, Miro Radici e Vittorio Lumina, questi ultimi in veste di investitori finanziari. A trovare l’alchimia giusta è stato il fondo italo-francese Alpha, guidato in Italia dal managing partner Edoardo Lanzavecchia, che ieri ha firmato il closing dell’investimento che lo porterà al 60% del capitale.

     

    La regia legale è stata affidata dal fondo allo studio Pedersoli mentre Linklaters ha affiancato Bpm, Mps e Bper, le banche che finanziano parte dell’acquisizione di Alpha. La prima mossa è già stata varata dal nuovo assetto proprietario che vedrà i vecchi soci al 40% e la guida dell’azienda confermata a Gamba. La prossima settimana è prevista la firma dell’acquisizione di un’azienda dell’oil & gas di Singapore con 20 milioni di ricavi.

     

    UNICREDIT ESCE DA DAB BANK, ARRIVA BNP PARIBAS

    Premio Guido Carli Federico Ghizzoni Premio Guido Carli Federico Ghizzoni

    (f.ch. ) Accordo fatto tra Unicredit e Bnp Paribas per la cessione dell’81,4% del capitale di Dab Bank detenuta dal gruppo guidato da Federico Ghizzoni. Il prezzo è pari a 4,78 euro per azione, corrispondente a una valutazione di 354 milioni . Per Unicredit e Unicredit Bank registreranno un impatto positivo di circa 180 milioni di euro sull’utile netto consolidato e un incremento del Common Equity Tier 1 (Basilea 3 a regime) di circa 8 punti base per Unicredit Group e circa 43 punti base per UniCredit Bank AG.

     

     

    6.IL FONDO STRATEGICO ITALIANO ENTRA NEL GRUPPO TREVI

      Da “La Stampa”

    Il Fondo Strategico Italiano ha sottoscritto un accordo con Trevi Holding per l’ingresso nel capitale di Trevi Finanziaria Industriale. Fsi parteciperà a un aumento di capitale di 200 milioni di euro, con un investimento fino a 101 milioni equivalente a una partecipazione azionaria del 15,8%. Trevi Holding e Davide Trevisani manterranno una quota del 34,8 per cento. L’aumento di capitale e l’ingresso di Fsi sono finalizzati a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria di Trevi, e a supportare lo sviluppo della società. Il gruppo Trevi ha realizzato nel 2013 un fatturato di 1,276 miliardi di euro, per il 90 per cento all’estero, con 1400 dipendenti in Italia e 5800 nel resto del mondo.

     

    VITO GAMBERALE VITO GAMBERALE

    Il Fondo Strategico Italiano ha sottoscritto un accordo con Trevi Holding per l’ingresso nel capitale di Trevi Finanziaria Industriale. Fsi parteciperà a un aumento di capitale di 200 milioni di euro, con un investimento fino a 101 milioni equivalente a una partecipazione azionaria del 15,8%. Trevi Holding e Davide Trevisani manterranno una quota del 34,8 per cento. L’aumento di capitale e l’ingresso di Fsi sono finalizzati a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria di Trevi, e a supportare lo sviluppo della società. Il gruppo Trevi ha realizzato nel 2013 un fatturato di 1,276 miliardi di euro, per il 90 per cento all’estero, con 1400 dipendenti in Italia e 5800 nel resto del mondo.

     

     

    7.PARTERRE

    ricardo salgado erede della famiglia espirito santo ricardo salgado erede della famiglia espirito santo

    Da “Il Sole 24 Ore”

     

    L'INTRECCIO CHE MANDA KO IL BANCO ESPIRITO SANTO

    Non resta che invocare lo Spirito Santo per la prima banca portoghese, dal nome omonimo, affondata dal dissesto causato dalla famiglia Salgado azionista di riferimento del Banco. Ma l'invocazione è tardiva. Quel buco da 3,5 miliardi nei conti è tutto frutto dei maxi-accantonamenti per oltre 4 miliardi dei crediti che il Banco Espirito Santo aveva accumulato nei confronti del suo primo azionista, finito a sua volta in dissesto finanziario.

    banco espirito santo banco espirito santo

     

    Un intreccio perverso che manda a picco la prima banca portoghese in virtù del rapporto incestuoso con i suoi soci forti che hanno usato il Banco Espirito Santo come loro bancomat personale. Alla faccia degli investitori che hanno visto tracollare del 70% il valore di borsa solo nell'ultimo mese. E che dovranno mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare per una cifra che vale tre volte l'attuale valore di mercato. Dopo il danno, ora la beffa. (Fa.P.)

     

    SUI CONTI VOLKSWAGEN PESA... VOLKSWAGEN

    Il problema di Volkswagen... è Volkswagen. La marca ammiraglia, che pesa per metà del fatturato del colosso tedesco, ha lasciato per strada nel 1° semestre oltre un terzo dei profitti operativi (che restano più che rispettabili, a 1 miliardo di euro). Pesano le difficoltà in alcuni mercati emergenti e i costi fissi che rimangono tra i più elevati: il margine della Golf e delle sorelle è un modesto 2,9 per cento; secondo fonti tedesche, le vendite della stessa Golf in Germania sono per metà chilometri zero e noleggi, con prezzi difficilmente remunerativi.

     

    marchi tedeschi di automobili volkswagen audi bmw porsche mercedes marchi tedeschi di automobili volkswagen audi bmw porsche mercedes

    La nuova strategia delle piattaforme modulari, che avrebbe dovuto portare risparmi colossali, sembra invece aver complicato le cose e aumentato i costi. Per fortuna di Vw, Audi e Porsche continuano a macinare utili, e il risultato operativo è così cresciuto nel semestre del 7% a 6,2 miliardi. Ma il numero uno Winterkorn dovrà mettere mano con urgenza al «problema Vw». (A.Mal.)

     

    FINMECCANICA ESCE DAL SISTRI E SALVA SELEX

    Finmeccanica salva il futuro della controllata Selex Service Management e si sgancia dal programma Sistri, il servizio progettazione e gestione del sistema integrato per la sicurezza e tracciabilità dei rifiuti. Selex non proseguirà oltre la scadenza contrattuale del 30 novembre. Movito? La Selex Service Management ha rischiato a più riprese il fallimento, sventato solo grazie a continui innesti di capitale da parte della controllante.

     

    Selex Selex

    Ancora una volta responsabile dell'impossibilità di realizzare alcunchè nel Bel Paese è il vezzo della pubblica amministrazione di complicare le cose semplici, di non pagare il dovuto e di cambiare le regole del gioco in corsa. La società spiega infatti che la causa del disimpegno sono «i numerosi interventi sul Sistri, avvenuti senza alcun coinvolgimento della società, che avrebbero comportato un enorme squilibrio contrattuale». Qualche esempio? «Oneri aggiuntivi sostenuti a seguito di modifiche normative richieste dal ministero per l'Ambiente, mancati pagamenti di fatture emesse e numerose proroghe all'entrata in vigore del sistema». È l'Italia, bellezza! (L.Ser.)

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