DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Michele Bovi per huffingtonpost.it
Nel 1965 l’Italia catalogò tre eccezionali eventi musicali e di costume: la tournée italiana dei Beatles, l’inaugurazione del Piper Club a Roma e l’Antifestival del colosso discografico RCA in contrapposizione alla tradizionale competizione canora di Sanremo.
Nessuno di quei tre eventi passerà mai su Techetechete’, perché la Rai non degnò di attenzione i primi due e ha misteriosamente smarrito la registrazione del terzo. Non basta. La settimana scorsa, in un programma dedicato alla storia della RCA Italiana, Rai3 ha riesumato una ciclopica svista emersa anni addietro in un sito web, ratificando così un clamoroso falso.
Ecco i fatti. Nel 1965 i dirigenti della RCA Giuseppe Ornato ed Ennio Melis, per protesta contro gli organizzatori del Festival di Sanremo che non avevano accolto tutte le loro richieste di collocazione artisti in gara, decisero di ritirare la propria squadra di cantanti e allestire in proprio una sorta di smagliante Antifestival.
pick up paul anka walter chiari rita pavone
In accordo con la Rai l’azienda discografica italoamericana realizzò un mega-raduno intitolato “Pick-Up” (dal nome della testina del giradischi) condotto da Walter Chiari, il più amato dei presentatori, con l’esibizione del gotha italiano e internazionale del pop dell’epoca: Gianni Morandi, Rita Pavone, Gino Paoli, Nico Fidenco, Edoardo Vianello, Michele, Jimmy Fontana, Dino, Donatella Moretti (...)
Uno spettacolo stratosferico a confronto dell’edizione in tono minore del Festival di Sanremo che decretò la vittoria di Bobby Solo con il brano “Se piangi, se ridi” temerariamente ispirato alla canzone “It Hurts me” incisa un anno prima da Elvis Presley, artista sotto contratto con la RCA americana.
Ed ecco il falso storico. Una decina d’anni fa in un sito web comparve la cronaca di quell’appuntamento. “Pick-Up” secondo lo scritto era stato ospitato nel teatro Sistina di Roma e aveva scatenato una guerriglia urbana tra diverse migliaia di persone che pretendevano di entrare in uno spazio con una capienza massima di 1600 posti, fronteggiate dai militari delle forze dell’ordine. Un parapiglia infernale per l’Antifestival della RCA Italiana con scontri e numerosi ragazzi finiti in questura e all’ospedale. Una cronaca ribadita la scorsa settimana nel programma di Rai3 “Lato A – La storia della più grande casa discografica italiana” (questa sera andrà in onda la seconda puntata).
Una ricostruzione fasulla concepita presumibilmente dalla mescolanza tra due diverse circostanze.
“Pick-Up” fu realizzato nelle serate del 5 e del 7 gennaio del 1965 nello studio A dello stabilimento capitolino della RCA Italiana, sito al chilometro 12 di via Tiburtina. Senza l’ombra di un tafferuglio, anche perché la notizia dello spettacolo fu diramata soltanto successivamente e l’ingresso era stato riservato ai tesserati del club “Amici del disco”, cravatte e abiti da sera, un pubblico attentamente selezionato dall’azienda discografica.
La baraonda del teatro Sistina risale al pomeriggio del successivo 30 gennaio, in concomitanza con l’ultima serata del Festival di Sanremo: uno spettacolo coordinato dall’imprenditore Ezio Radaelli con il periodico Ciao amici per un concerto sponsorizzato dall’azienda meccanica Innocenti con i cantanti della RCA: non le superstar di “Pick-Up” bensì gli artisti più giovani della scuderia, beniamini dei ragazzi come i Rokes, la Cricca, Roby Ferrante, Fabrizio Capucci, Annamaria Izzo. Il problema nacque dal cambio di location, inizialmente prevista nell’ampio Palazzetto dello sport dell’Eur poi improvvisamente dirottata nel teatro Sistina. Ogni copia di Ciao amici conteneva un invito: metà dei ragazzi che avevano acquistato la rivista rimase fuori dal teatro per esaurimento posti. Di lì la tumultuosa protesta, che nessuna cinepresa riuscì a filmare.
antofestival di sanremo tuttomusica
Così come il 17 febbraio del 1965 nessuno raccolse immagini dell’inaugurazione del Piper Club, considerato tana di capelloni e della sottocultura ye-yé. Così come quattro mesi dopo le telecamere della Rai non entrarono al velodromo Vigorelli di Milano, al Palasport di Genova e al teatro Adriano di Roma per registrare i concerti dei Beatles, ritenuti dai dirigenti della televisione di stato fenomeno passeggero di mode sbarazzine e pertanto immeritevoli di spazio in palinsesto.
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Sta di fatto che la coppia di serate di “Pick-Up” è scomparsa dagli archivi della Rai. Le ultime notizie sui due filmati risalgono al 1990: alla richiesta del Tg2 di recuperarli un funzionario delle teche rispose che le registrazioni erano state riversate su cassette Video 2000, un sistema in quel momento in riparazione. Non se ne seppe più nulla: “Pick-Up” ha fatto la fine di numerosi altri storici programmi: da “Chissà chi lo sa?” di Febo Conti a “Settevoci” di Pippo Baudo, da “Duecento al secondo” di Mario Riva a “Giovanna la nonna del corsaro nero” di Vittorio Metz. Tutto cibo sottratto alla cucina di Techetechete’.
i beatles in italia con guidone
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