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    PILLON UN PO' PIRLON - IL LEGHISTA CRITICA L'UNIVERSITA' DI BARI PER LO SCONTO ALLE DONNE CHE SI ISCRIVONO ALLE MATERIE SCIENTIFICHE: "E' NATURALE CHE I MASCHI SIANO PIU' APPASSIONATI A MATERIE TECNICHE, LE FEMMINE A MATERIE LEGATE ALL'ACCUDIMENTO, COME OSTETRICIA" - INSORGE IL PD: "MEDIEVALE" (E POI RASSICURA: "NON SAREBBE PERSEUGUIBILE SE FOSSE IN VIGORE LA LEGGE ZAN")


     
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    Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"

     

    Salvini Pillon Salvini Pillon

    Il senatore Simone Pillon, che è anche tra i più contrari al Ddl Zan all'interno della stessa Lega, ieri si è reso protagonista di una polemica con l'Università di Bari che ha annunciato per il prossimo anno accademico uno sconto per le donne che si iscrivono alle materie tecnico-scientifiche per «ridurre il «gender Gap».

     

    Secondo Pillon questo è un «modo di fare ideologico», visto che è «naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all'accudimento, come per esempio ostetricia». La polemica è deflagrata nel breve volgere di pochi minuti.

     

    ANNA ROSSOMANDO ANNA ROSSOMANDO

    Sono insorti, tra gli altri, i deputati Pd Ubaldo Pagano e Marco Lacarra: «Pillon è medioevale». L'ex ministra Lucia Azzolina: «Le donne della Lega cosa ne pensano? Anche loro pensano che uomini-giocare-pallone e donne-allattare-figli? L'accesso delle ragazze alle materie Stem, cioè scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, è una cosa seria. Ci sono progetti a cui abbiamo lavorato che per fortuna vanno avanti nonostante Pillon». E la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando (Pd): «In ogni caso Pillon non sarebbe perseguibile se fosse in vigore la legge Zan».

     

    E a proposito di dl Zan, non c'è pace tra la Rai e Fedez, dopo la performance dell'artista il Primo maggio. Ieri il rapper ha saputo che la commissione di Vigilanza Rai non ha accolto la sua richiesta di audizione, ma che in cambio ha chiesto di inviare una «memoria».

     

    fedez fedez

    Detto, fatto: come memoria Fedez ha inviato una mail con tre emoticon a forma di pagliaccio e il presidente della commissione di Vigilanza Alberto Barachini ha commentato così: «Fedez non rispetta le istituzioni». Anche la senatrice dem Valeria Fedeli ha definito «irrispettosa» la mail.

     

    Ma quello dei pagliacci è soltanto un ultimo atto di una vicenda che - dopo il monologo al concertone dove Fedez ha difeso il disegno di legge Zan e attaccato la Lega - sta andando avanti a colpi di querele.

     

    È di ieri l'annuncio del rapper di una denuncia al direttore di Rai 3 Franco Di Mare, mentre la Rai lunedì scorso aveva annunciato una querela per diffamazione aggravata nei confronti di Fedez per aver reso pubblico l'audio della telefonata con la vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani.

     

    Commissione Vigilanza Rai - Audizione del direttore di Rai Tre Franco Di Mare Commissione Vigilanza Rai - Audizione del direttore di Rai Tre Franco Di Mare

    Nel frattempo Fedez non ha mai smesso di usare il suo account Instagram per informare della vicenda i suoi quasi 13 milioni di follower: ieri ha definito la mancata audizione «una vigliaccheria di Stato».

     

    Intanto sul ddl Zan prosegue il dibattito in commissione Giustizia. Ieri i capigruppo di Pd, M5s, Leu e Autonomie hanno scritto una lettera alla presidente del Senato Elisabetta Casellati chiedendo «lo stop all'ostruzionismo del presidente leghista Andrea Ostellari, dobbiamo andare in aula entro la prima settimana di luglio, altrimenti chiederemo la conferenza dei capigruppo per calendarizzare il ddl».

     

    ostellari salvini ostellari salvini

    La vicenda è esplosa dopo che martedì in commissione Giustizia il presidente Ostellari si è presentato con la richiesta di 170 audizioni, una lista tanto lunga che, a dire dei partiti favorevoli al ddl, affosserebbe il provvedimento.

     

    Nella lista figura anche il nome di Mauro Coruzzi, in arte Platinette, che cade dalle nuvole: «Nessuno mi ha chiamato. E anche se mi chiamassero non ci andrei, non voglio strumentalizzazioni».

    ddl zan ddl zan

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