Estratto dell'articolo di Valentina Errante per “Il Messaggero”
FABIO PINELLI, VICEPRESIDENTE DEL CSM, E CARLO NORDIO
Il vicepresidente del Csm sulla stessa linea del Guardasigilli Carlo Nordio. E così se via Arenula sta preparando un testo per limitare l'uso delle intercettazioni, la loro trascrizione e diffusione, pensando anche a un tetto del budget (che oggi raggiunge i 200 milioni all'anno) Fabio Pinelli, nel solco di quanto più volte affermato dal ministro, manifesta la sua preoccupazione per l'invasività dei mezzi tecnologici utilizzati (a cominciare dal trojan) e fa riferimento al fatto che non sempre «i paletti previsti dal codice» siano stati rispettati.
Una posizione distante da quella delle toghe che, dal procuratore generale della Cassazione al numero uno della Dna, difendono le intercettazioni come strumento di indagine imprescindibile […]
FABIO PINELLI E SERGIO MATTARELLA
Ma c'è anche l'autocritica: proprio Giovanni Mellillo, capo della Dna, invita i colleghi a non portare avanti una battaglia di retroguardia. La stretta sulle intercettazioni, Nordio l'ha già annunciata: non saranno possibili per reati come l'abuso d'ufficio, ma soprattutto saranno previste maggiori garanzie per gli indagati, con gli atti che resteranno segreti fino alla richiesta di rinvio a giudizio o all'inizio del dibattimento. Fino a quel momento l'indagato, in pratica, sarebbe l'unico a sapere di essere stato intercettato. Così dovrebbe essere stabilito nella riforma che il Guardasigilli vuole portare in Consiglio dei ministri entro maggio.
DATI SULLE INTERCETTAZIONI IN ITALIA - IL MESSAGGERO
L'occasione è l'incontro organizzato da Area, la corrente più a sinistra della magistratura, in Cassazione: "Le intercettazioni: attualità e riforme". E per la prima volta il neopresidente del Csm affronta il tema: «Il legislatore - dice - non poteva immaginare che i mezzi tecnologici potessero arrivare a questa potenziale invasività». E aggiunge: «L'utilizzo pervasivo del trojan fa sì che lo Stato invada a pieno titolo la sfera di riservatezza dei cittadini. Bisogna fare in modo che non diventi un mezzo per trasformare la legittima sovranità dello Stato in controllo delle persone».
Così chiarisce la sua linea: «La tipologia di reati per i quali il mezzo viene utilizzato è un discrimine fondamentale - ha spiegato - l'utilizzo del trojan dà la possibilità di scoprire un numero di reati molto alto ma la limitazione dell'utilizzo ai reati di criminalità organizzata credo sia un punto di equilibrio ragionevole nel rapporto tra autorità e libertà».
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARLO NORDIO AL SENATO
Secondo Pinelli, inoltre, i limiti posti dal codice di procedure alle intercettazioni, non sempre sono stati tenuti nella «debita considerazione».
Pinelli ha richiamato l'attenzione anche sulla pubblicazione sui giornali di atti giudiziari «intrisi di intercettazioni telefoniche» in una fase in cui l'indagato «non ha potuto interloquire». […]
FABIO PINELLI,VICEPRESIDENTE DEL CSM FABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA