pierfrancesco pingitore foto di bacco
Estratto dell'articolo di Paolo Graldi per “il Messaggero”
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Nella sua lunga vita di artista ha goduto di più la gioia di vivere o patito la fatica di vivere?
«La gioia di vivere».
C'è una frase ascoltata nella sua infanzia che l'ha accompagnata per tutta la vita?
«"Scendiamo al rifugio", durante la guerra tornata di terribile attualità»
Che cosa ama di più vedere o sentire il pubblico?
«Sfottere chi comanda».
C'è qualcosa che rimpiange del passato?
«Il passato».
il gian burrasca di pingitore 4
Le qualità di un grande attore?
«Non credersi un grande attore».
Il peggior difetto di un attore?
«Credersi un grande attore».
Qual è il vizio che detesta di più e perché?
«L'invidia. Perché sono troppo presuntuoso per abbassarmi a invidiare qualcuno».
Come nasce l'idea di uno show tipo Bagaglino?
«Dalla voglia di ridere, scherzare, sfottere, giocare, rendere omaggio alle donne. Se belle, meglio. Molto meglio».
pamela prati pier francesco pingitore valeria marini
Il regista ha un segreto, una firma: la sua qual è?
«Mettercela tutta. Sempre. Si tratti di uno sketch o di un film per Hollywood, io ci metto sempre lo stesso impegno. (Almeno credo, non avendo mai girato film per Hollywood. Finora)».
Le piace la satira di oggi: la differenza con quella del passato qual è?
pamela prati pier francesco pingitore
«Quella del passato era satira».
Che cosa la fa ridere al di là del palcoscenico, nella vita?
«I discorsi alla tv dei cosiddetti "opinionisti". Che una volta si chiamavano cazzari».
La politica messa alla berlina perché piace tanto?
«Perché è l'unica vendetta che il popolo si può concedere».
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I politici, generalmente, si offendono e protestano o accettano la satira che li colpisce e li rappresenta?
«Purché si parli di loro i politici si farebbero tirare anche le torte in faccia. Lo dico per esperienza».
Chi si offendeva e chi ne sorrideva?
«Sorridere sempre. Offendersi mai. Crepare di rabbia, qualche volta»
La satira aiuta a capire le crepe della politica?
«La politica crepa per conto suo, senza bisogno della satira».
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Come è cambiata la satira negli anni?
«La satira è sempre quella che Orazio duemila anni fa definiva: "Dire la verità ridendo". Ma trovarne in giro oggi è difficile».
Le piace la comicità rappresentata oggi in televisione?
«Spiacente, ma non la frequento».
C'è una battuta nei suoi innumerevoli spettacoli che è diventata virale e che magari si ricorda ancora?
gian burrasca by pingitore
«Avrei tanto voluto essere di sinistra. Ma purtroppo non c'era più posto».
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La donna sempre al centro dei talk show, perché? È un mistero che si presta a tante sfumature e allusioni?
«La donna a poco a poco sta diventando il centro di tutto. Meglio così. È tempo che gli uomini si riposino».
Ci sono nella sua storia di inesauribile autore teatrale e di regista dei miti ispiratori?
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«Roma, la libertà, le donne, Dumas, la cioccolata».
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Il brano che rappresenta per lei qualcosa di irripetibile?
«Il canto di Paolo e Francesca della Divina Commedia. Per i morti alle Termopili di Simonide tradotto da Quasimodo. Je ne regrette rien, cantata da Edith Piaf».
A quali valori si ispira?
«Ai valori bollati. Gli unici che non cambino nel giro delle generazioni. E delle degenerazioni».
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