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Pioli lasciato da solo in tv a giustificare l’ennesima brutta figura del Milan. Lo scrive Repubblica con Enrico Currò che sottolinea come Ibrahimovic sia rimasto in silenzio nonostante la sua presenza a Salerno. Il Milan ha pareggiato in extremis contro l’ultima in classifica.
Per la serie una faccia è tutta un programma basta riguardare, nelle immagini replicate a ciclo continuo dal web, quella di Ibrahimovic in tribuna all’Arechi durante Salernitana-Milan, al debutto ufficiale in uno stadio nel ruolo di senior advisor, qualunque cosa la locuzione anglofona voglia dire. L’intabarrato ex campione, seduto accanto a un imbarazzato amministratore delegato Giorgio Furlani, ha l’aria di chi si chiede dov’è finito.
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L’altalena dei risultati, che per ora non fa schiodare la squadra dal terzo posto più vicino al quarto e al quinto che ai primi due, ha anche un’evidente causa extracalcistica: la confusione al vertice della società. Gerry Cardinale, controllore ufficiale della maggioranza delle azioni del Milan, è un lontano timoniere d’Oltre Atlantico (pilota la nave dagli Usa, saltuari blitz italiani a parte), che con periodici comunicati o lettere (come quella natalizia, in cui ha consegnato ai tifosi uno scivoloso aforisma prima del mercato invernale: “coi soli soldi non si vince”), prova a glissare sulle voci sempre più insistenti del futuro passaggio di mano a una proprietà araba.
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Dopo la gara in tv è andato il solo Pioli.
Pioli lasciato ancora una volta solo a difendersi dalle critiche. Al di là delle voci sempre smentite sulla salita di Abate dalla Primavera alla prima squadra, non occorre essere maliziosi per immaginare che abbandonare l’allenatore davanti a domande che alla lunga possono farlo innervosire – ad esempio quella sullo scabroso tema degli infortuni muscolari a catena, soprattutto dei difensori centrali (Kjaer, Kalulu, Thiaw, Pellegrino, il mai utilizzabile Caldara e adesso Tomori) – sia un modo per caricarlo di tutte le colpe. Se, come si sussurrava a Salerno, Ibrahimovic non sarà a San Siro per l’ultima partita del 2023 (contro il Sassuolo), il sospetto potrebbe accentuarsi.
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