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Paolo Berizzi per repubblica.it
"2 giugno: l'unica Repubblica è quella Sociale". Caratteri in stampatello, scritti in nero e in rosso. Il manifesto - con un chiaro rimando alla Repubblica sociale italiana - è stato postato sul proprio profilo Facebook come foto profilo da Pietro Di Mino (Fratelli d'Italia), assessore alle Politiche sociali di Corsico, piccolo comune dell'hinterland milanese, storicamente una delle basi operative della 'ndrangheta.
La provocazione via social sta girando in rete e su Di Mino iniziano le prime polemiche. "Gravissimo e vergognoso che un rappresentante delle istituzioni si lasci andare a un gesto di questo tipo - dice Antonella Barranca, dell'Anpi -. Inneggiare a un regime nel giorno della Festa della Repubblica è un oltraggio intollerabile". Di Mino è entrato in giunta a Corsico nel marzo scorso, sostituendo un altro FdI, Antonio Saccinto, dopo il terremoto politico provocato dalla vicenda della sagra dello stocco di Mammola patrocinata dal sindaco Filippo Errante e organizzata da Vincenzo Musitano, genero del boss Giuseppe Perre detto u Maistru.
Ultimamente, insomma, si era parlato dei politici di Corsico soprattutto per i legami tra esponenti politici e generi e nipoti di boss mafiosi (balzò alle cronache anche l'ingresso nella lista del sindaco, Corsico Vivere, di Marco Molluso, nipote del boss Francesco Molluso). Adesso la bufera investe quell'assessore, Di Mino, che accettò le deleghe alle Politiche sociali e alla Casa proprio per dare un volto e un'immagine nuova a una giunta ammaccata dai casi giudiziari. "A Di Mino va il nostro augurio: è un uomo tutto d'un pezzo che continuerà a portare avanti i valori che FdI rappresenta" - disse Antonio Saccinto portavoce di Fdi per presentare il nuovo assessore.
Già, i valori.
A quanto pare tra i valori di Di Mino c'è ci sono anche quelli rappresentati dalla Rsi, il regime, esistito tra il settembre 1943 e l'aprile 1945, voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani. Lo ha postato lui su Fb. Nel giorno della festa della Repubblica. "L'assessore andrebbe rimosso - attacca Roberto Cenati, presidente dell'Anpi milanese - ho fatto una segnalazione in prefettura e alla Digos".
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