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“A SINISTRA SO' PROPRIO SFIGATI, NON NE AZZECCANO UNA” –GIORGIA MELONI, SU DI GIRI DOPO LA VITTORIA NELLE MARCHE, CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN CALABRIA, CERTA DELLA VITTORIA DI ROBERTO OCCHIUTO (SI VOTA DOMENICA E LUNEDÌ). ATTACCA LE TOGHE SUI MIGRANTI (“VEDREMO CHI HA LA MEGLIO”) E I GIORNALISTI ITALIANI CHE NON LA MAGNIFICANO COME “LA STAMPA ESTERA, CHE PARLA DI MIRACOLO”. E IRRIDE IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA, L’EX PRESIDENTE DELL’INPS, PASQUALE TRIDICO: “DOPO IL REDDITO DI CITTADINANZA PROPONE UN REDDITO DI REGIONALANZA” – FORZA ITALIA SOLLEVA UN CASO: “TRIDICO NON POTRÀ VOTARE PERCHÉ NON È RESIDENTE NELLA NOSTRA REGIONE” – VIDEO
1 - LA DESTRA IN CALABRIA SCOMMETTE SUL 2-0 “A SINISTRA SO' SFIGATI”
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI A LAMEZIA TERME - COMIZIO PER ROBERTO OCCHIUTO
Sotto a un paio di bandiere proPal che spuntano sui davanzali, nel corso Numistrano tirato a lucido di Lamezia Terme, i leader del centrodestra si ritrovano nel cuore della Calabria che tifa per il bis del forzista Roberto Occhiuto.
Gongolanti per la vittoria nelle Marche, «ribattezzate Ohio», maramaldeggia Giorgia Meloni, ma lontani da un'intesa per le tre regioni ancora senza candidato: Campania, Puglia e Veneto. «Non si chiude oggi», conferma a bordo palco Matteo Salvini. Meglio allora adagiarsi su una vittoria che i pronostici danno facile-facile: «Lunedì stravinciamo e facciamo il 2-0», se la gode Antonio Tajani.
LEADER DEL CENTRODESTRA A LAMEZIA TERME PER SOSTENERE ROBERTO OCCHIUTO
Meloni - cappellino blu con scritta "Calabria" calato sulla fronte - se la prende con giudici, sindacati, stampa, opposizione. Ricordando un po' quel Berlusconi che dava dei «coglioni» ai seguaci dell'Ulivo, sostiene che la sinistra, alla «disperata», tratti da «stupidi» i propri elettori. Dice così: «Li tratta da stupidi chi dice "vota per il Pd nelle Marche e avrai lo Stato in Palestina", ma la gente non è scema».
Segue la solita narrazione sul clima d'odio che starebbe montando nel Paese. «Con le parole non si scherza, alimentano le frange violente». Lei, ripete ancora una volta, sarebbe sospinta solo «dall'amore». Per quella «maggioranza silenziosa che ci chiede di andare avanti». E così, spinta dall'amore, manda un messaggio ai magistrati che cassano i suoi progetti sull'immigrazione: «Non c'è giudice che possa fermarci, vedremo chi ha la meglio».
GIORGIA MELONI A LAMEZIA TERME - COMIZIO PER ROBERTO OCCHIUTO
[...] La premier continua con un filotto di stoccate all'opposizione. Sul reddito di cittadinanza, «paghetta di Stato» (dopo che sul palco è intervenuta Laura Castelli, ora in coalizione) e contro il candidato del centrosinistra, Pasquale Tridico, «che adesso propone un reddito di regionalanza».
Poi se la prende con la stampa italiana che non la magnifica come «la stampa estera, che parla di miracolo». E pure con la Cgil, con Giuseppe Conte ed Elly Schlein che raccontano le inefficienze della sanità, «dopo i loro disastri», mentre lei annuncia «l'iter per l'uscita dal commissariamento» della Calabria.
GIORGIA MELONI A LAMEZIA TERME - COMIZIO PER OCCHIUTO
Nel mirino c'è la sinistra in generale, rea di avere scommesso sui suoi insuccessi, «so' proprio sfigati, non ne azzeccano una». [...]
Salvini intanto, per quella che chiama «la mia Calabria», sostiene la necessità del ponte sullo Stretto, «atteso da 2mila anni». Il leghista batte soprattutto sul chiodo securitario.
Annunciando che l'11 dicembre la Cassazione deciderà sul caso Open Arms. E bersagliando gli immigrati che direbbero «non mi piace il crocifisso, allora tornatevene al vostro Paese». [...]
2 - TRIDICO E IL COMIZIO CON SCHLEIN. MA SCOPPIA IL CASO RESIDENZA
Estratto dell’articolo di Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
PIERLUIGI BERSANI ELLY SCHLEIN PASQUALE TRIDICO
L’ultima polemica in Calabria ha il sapore del déjà vu. A sollevarla è stata la consigliera regionale forzista Carolina Straface che — parlando delle Regionali di domenica e lunedì — ha attaccato: «Andranno alle urne Occhiuto, Toscano e tutti i candidati ma non Tridico. Perché? Perché il candidato del cosiddetto campo largo, oltre a vivere fuori dalla Calabria da oltre trent’anni, non è residente nella nostra regione».
Nessun commento per ora dal diretto interessato (impegnato in questi giorni nel rush finale della campagna elettorale). Ieri l’ex presidente dell’Inps ha fatto tappa a Mesoraca e Crotone insieme alla segretaria dem Elly Schlein, che ha sostenuto il candidato: «Hanno avuto quattro anni per fare il lavoro e oggi vengono a promettere le stesse identiche cose pur avendo avuto quattro anni per fare. Questa non è politica: è disprezzo verso chi vive ogni giorno la fatica di arrivare a fine mese. I prossimi 5 e 6 ottobre le calabresi e i calabresi sapranno da che parte stare».
E Tridico: «La presidente del Consiglio viene in Calabria a fare campagna elettorale a un indagato per corruzione che ha distrutto gli ultimi residui di sanità pubblica e ironizza sulla nostra proposta di reddito di dignità perché di “sociale” il peggiore centrodestra della storia non ha più nulla».
Tuttavia, è stata la polemica sulla residenza a tenere banco. Certo per i Cinque Stelle non rappresenta una novità. Solo un anno fa erano stati proprio gli stellati a puntare l’indice contro il governatore abruzzese (all’epoca in corsa per un secondo mandato) Marco Marsilio, accusandolo di prolungate assenze.
[...] Da accusatori ad accusati, si sa, il passo è breve. E il discorso vale anche per il percorso inverso. Sulla graticola per la questione della residenza era finito anche il governatore azzurro della Basilicata Vito Bardi, che si difendeva: «Io penso che la residenza non sia un problema se parliamo della mia presenza sul territorio. Ho il domicilio qui, vivo in Basilicata, i miei genitori e nonni erano lucani. Sono lucano da sei generazioni... Non ce l’ho per un fatto tecnico». [...]
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