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“NEI MIEI DUE MANDATI, IL COMUNE DI MILANO INVESTI' 6 MILIARDI DI EURO E NON HO RICEVUTO UN SOLO AVVISO DI GARANZIA” – L’EX SINDACO DI MILANO, GABRIELE ALBERTINI: “L’AMMINISTRAZIONE DI BEPPE SALA, CON MENO INVESTIMENTI, E' SOTTO ASSEDIO GIUDIZIARIO. NOI ADOTTAMMO UNA LINEA DURA: NIENTE INCARICHI A CHI AVEVA UN AVVISO DI GARANZIA. C’ERA TRASPARENZA CON LA PROCURA. QUANDO PRESENTAVO DEI NOMI, IL PROCURATORE BORRELLI MI AVVISAVA SE FOSSERO SOTTO INDAGINE, ANCHE IN MODO RISERVATO E ANCHE SE LE INDAGINI NON ERANO ANCORA NOTE - VOGLIO DIFENDERE BEPPE SALA: NON CREDO CHE PERSONE COME CATELLA O TANCREDI SIANO PRIVE DI INTEGRITÀ. E BOERI È UN ARCHITETTO STIMATO NEL MONDO. E POI HO VISSUTO SULLA MIA PELLE UN PROCESSO INGIUSTO DA CUI SONO USCITO INNOCENTE. A CHI CHIEDE SFRACELLI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE DICO CHE SERVE EQUILIBRIO: NON POSSO PENSARE CHE SIANO TUTTI DELINQUENTI E CHE OGNI MAGISTRATO, SOLO PERCHE’ INDOSSA LA TOGA, SIA UN GENIO O UN SANTO…”
Estratto dell’articolo di Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
BEPPE SALA E GABRIELE ALBERTINI
Gabriele Albertini, la Milano dei grattacieli ha una storia lunga che parte con lei: Citylife, gli albori di Porta Nuova.
«La trasformazione di Milano parte da lontano, dalla metà degli anni 90 e va avanti fino a Expo. […] Il Comune di Milano, durante i miei due mandati, ha investito oltre 6 miliardi di euro in opere pubbliche: una cifra mai vista prima nella storia della città. E siamo arrivati a catalizzare più di 30 miliardi di investimenti urbanistici da parte di soggetti privati. Tutto questo, senza un solo avviso di garanzia».
gabriele albertini smutandato 1
Cos’è cambiato oggi?
«Vedo un’amministrazione che, con molti meno investimenti, si trova invece sotto assedio giudiziario. Abbiamo 1.600 famiglie che rischiano di perdere la casa, imprese che potrebbero fallire, e un blocco potenziale dello sviluppo urbano. Se i capitali vengono dirottati altrove, anche il reddito pro capite della città ne soffrirà. Ricordo quello che diceva Luigi Einaudi a proposito degli investitori: “Hanno una memora di elefante, cuore di coniglio e gambe di lepre”».
Le accuse oggi in campo sono gravi, dalla corruzione al falso. Che idea si è fatto?
GABRIELE ALBERTINI E BEPPE SALA
«[…] Mi domando come mai noi siamo riusciti a spendere più di tutti, anche nel mio doppio ruolo di commissario per il depuratore e il traffico, e non abbiamo avuto problemi con la giustizia, mentre il povero Sala che ha gestito Expo con la metà dei capitali investiti è finito a processo».
Che risposta si dà?
«Abbiamo adottato una linea durissima. […] niente incarichi a chi aveva ricevuto anche solo un avviso di garanzia. E c’era un rapporto di trasparenza con la Procura.
Quando presentavo dei nomi, il procuratore Borrelli mi avvisava se fossero sotto indagine, anche in modo riservato e anche se le indagini non erano ancora note».
Quali altri strumenti avevate attivato?
GABRIELE ALBERTINI E SILVIO BERLUSCONI
«Abbiamo anticipato di 20 anni l’Anac di Cantone. L’avevamo chiamato “Alì Babà”: tre pm in servizio e tre dirigenti comunali di alto livello presidiavano gli atti per verificarne la vulnerabilità. Introducemmo i “patti di integrità”: se un’impresa truccava le gare o si accordava sottobanco, veniva espulsa. Abbiamo escluso 600 aziende. Abbiamo attivato l’ internal auditing […] Una ventina di impiegati, autorizzati ad accedere a tutti gli atti amministrativi. Analizzavano sia la forma sia la sostanza».
Il centrodestra chiede le dimissioni di Sala. Lei?
«Io sono di centrodestra ma voglio difendere l’amministrazione, e lo faccio su due piani. Primo: non credo che persone come Catella o Tancredi, che conosco personalmente, siano prive di integrità. E Boeri è un architetto stimato in tutto il mondo. Secondo: ho vissuto sulla mia pelle un processo ingiusto da cui sono uscito totalmente innocente con sentenza definitiva. Da senatore, ho raccolto 194 firme per una legge che risarcisse le spese legali di chi ha subito un’ingiusta imputazione. Valida solo per chi è stato riconosciuto pienamente innocente per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste o non costituisce un reato. Sa quanti sono?».
No.
«Sono 90 mila ogni anno. […] A chi chiede sfracelli contro l’amministrazione dico che serve equilibrio: non posso pensare che siano tutti delinquenti e che il magistrato solo per il fatto di esercitare il controllo di legalità sia un genio o un santo» […].
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