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Corrado Zunino per "La Repubblica"
L'ex sindaco di Roma è ancora in mezzo alla gente di via del Plebiscito, la solidarietà a Silvio Berlusconi condannato. «L'ho visto molto provato, è stato molto breve, era agosto, era domenica».
Sabato sera, Gianni Alemanno, lei invece era in maniche di camicia a guidare la prima rivolta anti-Marino. Ha tolto al sindaco la scena internazionale mettendosi alla testa di un aggressivo gruppo anti-discarica.
«Quella manifestazione non l'ho promossa né guidata, ho solo partecipato. Quando è sfuggita di mano, ho fatto di tutto per evitare che degenerasse».
Cinquanta giorni fa indossava la fascia tricolore, ora si sbraccia nei cortei alla prima del nuovo sindaco.
«Ho tutti i diritti di partecipare a manifestazioni di protesta. Non stupiamoci se le celebrazioni diventano uno scenario per chi contesta, è la legge della piazza. La degenerazione del corteo è colpa del sindaco Marino che ha messo su un una kermesse enfatica e costosa su un provvedimento che divide la città : la pedonalizzazione attorno al Colosseo. Non ho sabotato nulla, è Marino che dovrebbe imparare a essere più umile».
Perché si offende se il sindaco la definisce un fascista?
«Darmi del fascista è un'offesa in sé, soprattutto quando serve a delegittimare un'intera opposizione».
Non si è lamentato per cinque anni che la sinistra in Campidoglio ha fatto un'opposizione distruttiva?
«Quel livello di ostracismo e sabotaggio non si vedrà più».
Senta Alemanno, la questione dei rifiuti a Roma lei non è riuscita a risolverla. Sulla raccolta differenziata viaggia sui numeri di Napoli e aveva la Regione Lazio al suo fianco.
«Io ho avviato la chiusura della discarica di Malagrotta, ho trovato la differenziata al 17% e l'ho portata al 30%. Risultati eccezionali per una città che produce più rifiuti di Parigi. Avevo la Polverini con me, ma la Provincia di Zingaretti è stata assente. I rifiuti di Roma devono andare fuori Roma, la capitale è l'area metropolitana più antropizzata d'Italia».
Veniamo alla pedonalizzazione dei Fori: il Colosseo senza auto intorno non sarà più bello e sicuro?
«Sì, ma non si può fare in due mesi quello che non sono riusciti a fare Rutelli, Veltroni e il sottoscritto in vent'anni. Ci abbiamo provato a fermare le auto, l'Agenzia della mobilità ha detto che bisognava allargare altre strade. E la soprintendenza ha impedito tutto. La fretta di Marino lascerà intruppati nel traffico i romani e l'area del Colosseo rischia di diventare un suk».
Sull'ambiente lei invitava Rifkin in Campidoglio, poi lasciava occupare le più belle piazze di Roma dalle auto.
«Credo alle isole pedonali, ho tolto le auto da piazza San Silvestro. Credo che l'ingresso delle auto in centro dovrebbe essere dissuaso. Credo nella raccolta differenziata: dovremmo consumare meno e adottare politiche del riuso».
Ci crede, ma ha fatto ben poco.
«Ho agito con prudenza perché a Roma tutto è più difficile. Guardate De Magistris a Napoli: si è messo contro la città con isole pedonali inutili. Marino rischia la stessa fine».
Alemanno, in 5 anni 28 inchieste giudiziarie sui suoi uomini.
«Di queste inchieste tra due anni non rimarrà quasi nulla. Anche la giunta Zingaretti ha subito inchieste,nel silenzio».
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