alfredo mantovano giorgia meloni

"DOBBIAMO CAMBIARE LA LEGGE BOSSI-FINI SULL’IMMIGRAZIONE, HA FATTO IL SUO TEMPO, È STATA RATTOPPATA NON SO QUANTE VOLTE” - IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO, ANNUNCIA UN INTERVENTO SULL’IMMIGRAZIONE: “BISOGNERÀ FARE QUALCOSA DI NUOVO. IL DECRETO MIGRANTI? NESSUNA SPACCATURA NEL GOVERNO MA UNA DISCUSSIONE A PIÙ VOCI – LA NORMA PER DARE TUTTO IL POTERE ALLA MARINA MILITARE, COMMISSARIANDO GUARDIA COSTIERA E GUARDIA DI FINANZA? LA PROPOSTA ERA DELLA DIFESA. MA CI SIAMO RESI CONTO CHE SAREBBE STATO UN INTERVENTO SPOT…”

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

alfredo mantovano giorgia meloni

C'è più di qualcosa che non ha funzionato con la trasferta del governo a Cutro. È passata l'immagine di un'azione improvvisata e maldestra, con norme che appaiono e spariscono, voci di liti interne, tanta freddezza e imbarazzo di fronte alle morti. Soprattutto è passata la narrazione di un decreto che doveva essere all'insegna dell'umanità ed è apparso come un ennesimo muro, di commi e codicilli, contro i migranti. «Ma non è così», sospira il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, considerato il gran regista di questo decreto e forse anche il grande sconfitto.

 

umberto bossi silvio berlusconi raffaele fitto pierferdinando casini gianfranco fini

«La durezza c'è, ma è solo contro gli scafisti», dice. «Tutto il resto serve a facilitare gli ingressi legali. La nostra posizione è e resta equilibrata». […] «Un conto è un decreto urgente, altro è rimettere mano alla intera legge sull'immigrazione che ormai ha fatto il suo tempo, è stata rattoppata non so quante volte, ci sono gli articoli bis, ter, quater».

 

[…] Il sottosegretario sta annunciando qualcosa di grosso. Sta dicendo che la Bossi-Fini, legge totem del centrodestra che risale al 2002, sta per andare in archivio. Proprio lui, peraltro, da sottosegretario all'Interno, fu uno dei padrini di questa legge […] «Ormai è diventata una legge-arlecchino. Bisognerà fare qualcosa di nuovo, ma con calma e in maniera articolata».

alfredo mantovano

 

Intanto si fanno i titoloni sugli scafisti che andrebbero inseguiti nell'intero orbe terracqueo. Ma come si fa? «Con accordi di cooperazione giudiziaria e di polizia». E ci sarà davvero questa cooperazione anche con Paesi lontani come Pakistan, Bangladesh o Turchia? «Io penso di sì. Molti Stati hanno tutto l'interesse che noi, ogni anno, facciamo entrare 3.000 o 5.000 loro cittadini. Le rimesse degli emigranti aiutano un bilancio dello Stato prima ancora che le famiglie. Quindi noi li aiuteremo con i visti, loro con la lotta ai trafficanti».

 

[…] «Ho letto di spaccature. Io nel mio ruolo presiedo il pre-consiglio, dove si esaminano le norme sotto il profilo tecnico. Non c'è stata nessuna spaccatura, ma, come è giusto e logico che sia, una discussione a più voci. Il decreto è passato all'unanimità».

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E come la mettiamo con quella norma che voleva dare tutto il potere alla Marina militare, commissariando di fatto Guardia costiera e Guardia di Finanza? «Nessun mistero. La proposta c'era, avanzata dalla Difesa. Ma poi, appunto ragionando, ci siamo resi conto che sarebbe stato un intervento spot, non organico, e che in una materia così delicata bisogna andare con cautela nel muovere le competenze di qua o di là. Quindi abbiamo rimandato la riflessione a un momento successivo». […]