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Nicola Lillo per “la Stampa”
L'obiettivo di Lega e Cinque Stelle su Alitalia è lo stesso, nazionalizzare la compagnia. Tra i due partiti di governo però ci sono idee diverse sul modo in cui rendere l'azienda nuovamente pubblica. La Lega vorrebbe infatti indire un nuovo bando di gara subito dopo l'estate, per individuare un nuovo partner industriale a cui sarà affiancato lo Stato che avrà il 51% della compagnia.
Nel Movimento Cinque Stelle invece si sta lavorando a un progetto che prevede già in autunno l'ingresso nel vettore di un soggetto pubblico, partecipato da aziende come la Cassa depositi e prestiti o le Ferrovie dello Stato - due gruppi che hanno cambiato proprio in questi giorni i vertici - per individuare poi solo successivamente il partner con cui operare.
«Non c'è ancora un'idea condivisa politicamente tra le due forze», spiega una fonte di governo che segue da vicino il dossier. Il tempo però stringe e la scelta di una delle due opzioni comunque andrà presa entro i prossimi cento giorni, visto che il 31 ottobre scade il termine per la cessione della compagnia. Quale che sia la strada che vorrà seguire il governo giallo-verde comunque si tratta di un ritorno indietro di oltre dieci anni, quando Alitalia era in mani pubbliche.
NOVITÀ A SETTEMBRE
«Penso che tra il mese di settembre e ottobre ci saranno importanti novità», conferma il ministro Toninelli. «Alitalia - aggiunge - rimarrà un vettore nazionale che farà viaggiare le persone in Italia e all'estero nell'interesse nazionale, è molto strategica». Questa importante partita industriale è in mano a due ministri Cinque Stelle - Luigi Di Maio e lo stesso Toninelli - i quali continuano a garantire che la maggioranza nell'azionariato sarà in mano al nostro paese (il 51%), ma che ancora preferiscono non sbottonarsi sulle strategie. Anche perché prima di scoprire definitivamente le carte occorre un'intesa con la Lega.
HOSTESS ALITALIA IN GIORGIO ARMANI
I due ministri non hanno ancora incontrato i commissari straordinari della compagnia, che hanno per ora avuto soltanto due appuntamenti con i sottosegretari e i capi di gabinetto dei due ministeri competenti, i Trasporti e lo Sviluppo economico. Probabile però che a fine agosto o al più tardi a inizio settembre Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari incontrino per la prima volta i ministri del governo, a cui di fatto rispondono.
LA SITUAZIONE DEI CONTI
La terna potrà presentarsi davanti al vicepremier Di Maio e al ministro dei Trasporti Toninelli con conti migliori rispetto al passato, seppur ancora in rosso. L'Ebitda, tra i più importanti parametri per un'azienda che indica i profitti al netto degli ammortamenti, per i primi sei mesi dell'anno è pari a -124 milioni di euro (-117 tra gennaio e marzo e -7 tra aprile e giugno), mentre il primo semestre dello scorso anno era a -326 milioni. In pratica, nonostante ci sia ancora il segno meno, l'azienda è riuscita a dimezzare le perdite. Questo grazie ai tagli e all'aumento dei ricavi (+10,6% a giugno, rispetto al +3% del giugno 2017). Le cose insomma vanno meglio ma non ancora bene, come diranno i commissari al governo.
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