ALMA E SANGUE FREDDO – AVVISATE ALFANO E BONINO CHE LA SHALABAYEVA VUOLE TORNARE IN ITALIA: “IN KAZAKISTAN MI SPIANO, NON SONO LIBERA”

1. IL VIDEO DEI COMPAGNI DI SCUOLA DI ALUA, LA FIGLIA DI ALMA SHALABAYEVA E MUKTAR ABLYAZOV

2. SHALABAYEVA VUOLE TORNARE, RIPARTE L'INCHIESTA
Sara Menafra per "Il Messaggero"

«Ho tanti amici lì e mia figlia si è trovata bene». Se dovesse riuscire a lasciare il Kazakistan, Alma Shalabayeva, la donna rimpatriata con una procedura che ha sollevato pesanti polemiche facendo tremare i vertici del Viminale, potrebbe chiedere di tornare qui oppure in Svizzera. Perché nonostante quello che è successo la scorsa primavera, ha mantenuto legami solidi e alla figlia manca la scuola romana dove aveva imparato l'italiano.

Mentre in procura si preparano le nuove audizioni, destinate a chiarire che cosa non abbia funzionato nella procedura di espulsione e, in particolare, il perché al giudice di pace titolare del fascicolo la questura di Roma non abbia trasmesso le generalità corrette della donna, la Commissione diritti umani del Senato è appena rientrata da un viaggio in Kazakistan, per valutare le condizioni in cui vive la donna.

Domani, la delegazione guidata dal pdl Ciro Falanga renderà pubblici i dati raccolti, assieme al presidente della commissione, Luigi Manconi. A partire dalle condizioni in cui vive Alma Shalabayeva: «E' chiaro che lei soffre molto l'impossibilità di lasciare il paese, anche perché nel frattempo il marito è detenuto in Francia», spiega Emma Fattorini del Pd.

«Sono continuamente spiata, mi controllano i telefoni, vedo persone nel giardino che ci spiano anche se non abbiamo fatto nulla», ha raccontato Alma. La figlia Alua si è commossa davanti al video realizzato dal sito ilmessaggero.it con i compagni di classe della bambina. E ha chiesto di fare anche lei un piccolo filmato per loro, in cui suona un pezzo al pianoforte.

IL RUOLO DELLA QUESTURA

Il viceministro kazako Alexei Molkov, incontrando la delegazione italiana, ha ribadito che per quello che gli risulta la donna non ha mai chiesto formalmente di lasciare il Paese. Cosa piuttosto strana, perché più volte sia i legali, sia il ministro degli Esteri Emma Bonino hanno chiarito che invece l'istanza è partita. Nel suo discorso, però, c'è un'apertura: «Se entro nove mesi - ha spiegato in sostanza il viceministro - l'indagine sulla donna verrà archiviata, lei sarà libera di lasciare il paese».

Intanto da questa settimana riparte l'inchiesta della procura di Roma basata sulla relazione del presidente del tribunale Mario Bresciano. Nel documento invito ai dirimpettai di piazzale Clodio, il magistrato aveva sottolineato la presenza di «omissioni nell'attività della polizia» che non avrebbero mai comunicato l'esistenza di altri documenti a nome di Alma Shalabayeva al giudice di pace che diede l'ok al trattenimento nel Cie. E da questa settimana potrebbero partire le audizioni dei funzionari della questura che gestirono la procedura di espulsione.

MUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVA

ALMA SHALABAYEVA KAZAKHSTAN ABLYAZOV

Alma Shalabayeva con la figlia Alua nel giardino della casa in cui vive ad Almaty article