ALTO SABOTAGGIO TAV! - UN GANCIO POSIZIONATO SUI CAVI DELL’ELETTRICITA’ DANNEGGIA IL PANTOGRAFO DI UN FRECCIAROSSA IN VIAGGIO DA MILANO A BOLOGNA CHE RISCHIA IL DERAGLIAMENTO - LA DINAMICA RICORDA DUE EPISODI SIMILI, NEL 2004 E NEL 2007 - STAMATTINA NESSUN FERITO: PASSEGGERI TRASFERITI SU UN ALTRO TRENO - INDAGANO I CARABINIERI: ANARCO INSURREZIONALISTI IN AZIONE?....

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1- GANCIO SU LINEE AEREE, SABOTATA AV MILANO-BOLOGNA
(ANSA) - Alta velocità in tilt, questa mattina, a pochi chilometri dalla stazione di Bologna. Un pezzo metallico, forse un gancio a uncino, posizionato sulle linee aeree ha danneggiato il pantografo di un Frecciarossa. Una tecnica riconducibile all'area anarchica, secondo gli inquirenti che seguono la pista del sabotaggio.

Il sabotaggio è avvenuto tra le stazioni di Ponte Samoggia e Anzola Emilia, tra le province di Modena e Bologna. Sul posto sono presenti tecnici delle Ferrovie dello Stato, Polfer e carabinieri. Danneggiato il pantografo del Frecciarossa 9501 che da Milano era diretto a Bologna. I passeggeri sono stati fatti scendere nella stazione del capoluogo emiliano e trasferiti su un altro treno. Il sabotaggio sta causando ritardi compresi tra i 10 e i 20 minuti sulla linea ad alta velocità, dove i treni viaggiano su un solo binario. Ferrovie dello Stato è infatti in attesa del nullaosta del magistrato per la riapertura della tratta.


2- GANCIO SU LINEE AEREE: PRECEDENTI BOLOGNESI 2004-2007
(ANSA) - Un tentativo di sabotaggio sulla linea ferroviaria Bologna-Firenze, fatto anche allora con ganci sistemati sopra i cavi dell'elettricità, fu scoperto il giorno di Ferragosto 2004 dalla Digos bolognese. L'inchiesta giudiziaria, aperta contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante della finalità eversiva, fu poi archiviata. All'alba del 24 gennaio 2007, poi, la Polfer trovò un gancio collegato con una corda alla linea di alimentazione della tratta ferroviaria Milano-Bologna, dopo che il macchinista di un convoglio, transitando verso le tre nella zona di Lavino di Mezzo (Bologna) - praticamente la stessa del deragliamento di un interregionale avvenuto due giorni fa, con 25 contusi e un ferito - aveva udito un forte colpo; il treno non aveva comunque riportato né danni né ritardi.

Vicino al luogo del tentato sabotaggio del 2004 - all'uscita dalla galleria Pian di Setta di Grizzana Morandi, sul versante bolognese - fu trovato un pacco di volantini in cui si faceva riferimento ad anarco-insurrezionalisti arrestati, tra cui quelli per attentati a Roma e Viterbo. E fu proprio quella scoperta ad avvalorare la tesi di un sabotaggio (inizialmente si pensò a una bravata o ad un brutto scherzo). In ogni caso fu decisiva la prontezza di un macchinista che, alla guida di un convoglio di passaggio verso le 10 del 15 agosto 2004, notò che qualcosa non andava. Gli inquirenti evidenziarono che i ganci usati per il sabotaggio non si trovavano in commercio, ma erano stati fabbricati ad hoc da mani esperte. Inoltre un moschettone impediva che il manufatto, tinto di nero per non farlo luccicare, cadesse accidentalmente.

Nel secondo caso, invece, le indagini appurarono che il gancio era stato acquistato e non fabbricato. Si trattava di un gancio di acciaio lungo venti centimetri, collegato a una corda di nylon scuro di circa due metri e mezzo, che a sua volta (con un'anella) era collegata alla linea di alimentazione. Al passaggio del treno il gancio, che pendeva, probabilmente avrebbe dovuto agganciare la linea aerea del treno, provocando la rottura dei cavi. Cosa che però non avvenne. Le modalità per compiere queste azioni sono state descritte negli anni anche in manuali anarco-insurrezionalisti, come quello intitolato 'Ad ognuno il suo. 1000 modi per sabotare questo mondo'.

 

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