LA STORIA DI AMANDA TODD, LA 15ENNE CANADESE CHE SI È TOLTA LA VITA PERCHÉ PERSEGUITATA DA TRE ANNI DA UN MANIACO DELLA RETE CHE LA COSTRINGEVA A SPOGLIARSI PER POSTARE LE SUE FOTO, FA INCAZZARE PURE ANONYMOUS - GLI HACKER DICONO DI AVER SCOVATO IL PEDOFILO E HANNO DIFFUSO IN RETE I SUOI DATI E I SUOI RECAPITI - SI TRATTEREBBE DI KODY MAXSON, UN 30ENNE CANADESE GIÀ PROCESSATO PER ALTRI CASI DI PEDOFILIA - LA RETE GIURA VENDETTA E LA POLIZIA VA IN TILT...

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Angelo Aquaro per "la Repubblica"

Amanda è morta per la vergogna subita sul web e adesso il web vendica Amanda scovando il pedofilo aguzzino. Solo che i vendicatori sono i "cattivi" di Anonymous e il caso già tragico diventa un pasticcio dove non si riesce più a capire dove finisce l'orrore e incomincia la giustizia.

Amanda Todd, 15enne canadese di Coquitlam, Vancouver, s'è tolta la vita dopo tre anni di angherie e ricatti web subiti dal mostro che l'aveva costretta a spogliarsi e poi aveva spedito il suo topless su Internet. Ma ora i vendicatori di Anonymous, gli hacker più temuti di Internet, quelli che hanno attaccato la Cia e le banche d'America, entrando perfino nelle segrete web dell'amministrazione di Barack Obama, giurano di aver individuato l'uomo, tracciando i suoi movimenti in rete: e in un video su YouTube lo denunciano per nome e cognome con tanto di indirizzo.

È un trentenne di New Westminster, British Colombia. «È un essere abominevole, una vergogna per la nostra società: e per questo verrà punito» dice sul web il rappresentante del gruppo che si presenta con la maschera del film "V per vendetta" diventata il simbolo dei militanti di Anonymous e Occupy Wall Street.

La polizia canadese per ora frena. Ma sull'inchiesta è già caos. Interviene anche Vice, un sito d'inchiesta e provocazione dedicato ai giovanissimi, che pubblica la Google Map con l'indirizzo. Eppure gli stessi genitori di Amanda erano fino a ieri convinti che quella giusta fosse la pista degli inquirenti: che porta però oltre confine e ritiene di avere trovato in un uomo che risiederebbe a New York il colpevole. Il mostro scovato da Anonymous è invece un cittadino canadese. Che proprio lunedì scorso è già comparso davanti al tribunale di Vancouver per un altro orribile caso di pedofilia.

«In quella casa ogni fine settimana è una porcheria» giurano adesso i vicini che parlano di vai e vieni di ragazzine. Ma c'è pure chi ha chiamato la polizia perché nella caccia al mostro in rete è stato indicato anche un indirizzo sbagliato. «Stiamo seguendo la vicenda» dice il sergente Peter Thiessen al quotidiano canadese Globe and Mail: «Ma i vendicatori devono sapere che rischiano di prendersi una denuncia».

Era stata la stessa Amanda a far conoscere al mondo la sua storia in un video messo su YouTube il 7 settembre. Implorava aiuto, raccontava la sua vicenda che sembra incredibile e invece riguarda purtroppo tantissime vittime che non hanno il coraggio di rompere il silenzio, riconosceva di avere già tentato il suicidio. L'incubo era cominciato appunto tre anni prima con quel mostro che l'aveva adescata sul web.

Dopo essere riuscito a farle mostrare il seno aveva chiesto sempre di più, lei si era rifiutata, lui l'aveva minacciata e infine aveva messo su una pagina Facebook con la sua foto nuda. Per la ragazza era cominciato un altro calvario: costretta a cambiare scuola, derisa e maltrattata. Ha deciso di farla finita qualche giorno fa, il 10 ottobre. «È stata coraggiosissima» dice adesso il padre Norm, che ha giurato di tatuarsi la frase che lui e Amanda avevano deciso di imprimere insieme sulla propria pelle: «Stai forte».

La vicenda resta aperta. «Non ci piace avere a che fare con la polizia» dicono i vendicatori di Anonymous «ma siamo fieri di mettere a disposizione la nostra abilità per difendere i più piccoli». E se il mostro non è lui? «Nella migliore delle ipotesi abbiamo trovato l'uomo che ha distrutto Amanda: nella peggiore avremo scovato un altro pedofilo».

 

AMANDA TODD AMANDA TODD NEL VIDEO DENUNCIA SU YOUTUBE AMANDA TODD AMANDA TODD NELL'ULTIMO VIDEO PRIMA DEL SUICIDIOIL VIDEO DI ANONYMOUS CHE DENUNCIA IL MANIACO DI AMANDA AMANDA TODD