TENSIONE NEL GOLFO PERSICO - ARABIA SAUDITA, EMIRATI E BAHREIN HANNO DECISO DI RITIRARE I LORO AMBASCIATORI DAL QATAR: “TROPPE INGERENZE NEI NOSTRI AFFARI” - I TRE PAESI SOSPETTANO CHE DOHA SOSTENGA, SUI LORO TERRITORI, CELLULE OPERATIVE DEI FRATELLI MUSULMANI

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(ANSA-AFP) - L'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi e il Bahrein hanno deciso oggi di ritirare i loro ambasciatori dal Qatar denunciando le ingerenze delle autorità di Doha negli affari interni dei paesi vicini. Lo riferisce l'agenzia saudita Spa all'indomani di una riunione dei ministri degli esteri dei paesi del Golfo a Riad.

L'Arabia Saudita, il Bahrain e gli Emirati arabi uniti hanno spiegato la loro decisione con la necessità di "proteggere la loro sicurezza e la loro stabilita'", secondo un comunicato saudita citato dalla televisione panaraba Al Arabiya. Questa frattura senza precedenti all'interno del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) fa seguito ad una riunione che alcuni media hanno definito "tempestosa", martedì sera a Riad, dei ministri degli Esteri dei sei Paesi che fanno parte dell'organizzazione (Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman e Bahrain).

All'origine del dissidio vi sarebbero le diverse posizioni tenute dal Qatar rispetto alle altre monarchie del Golfo sugli sviluppi politici in Egitto. Doha si sarebbe infatti schierata con i Fratelli Musulmani del deposto presidente Mohammed Morsi, mentre Arabia Saudita, Bahrain ed Emirati arabi uniti hanno assicurato il loro sostegno, in particolare finanziario, al nuovo sistema di governo. I tre Paesi sospettano inoltre il Qatar di sostenere cellule dei Fratelli Musulmani operative sui loro territori. Decine di loro sono stati in particolare condannati alla reclusione negli Emirati Arabi Uniti. L'ultimo, condannato a sette anni di prigione, è un cittadino del Qatar.

 

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