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Cesare Giuzzi per "Corriere.it"
Da Platì a Londra. Elisabetta e Francesca Grillo erano le assistenti della conduttrice televisiva e chef britannica Nigella Lawson accusate di aver speso in vestiti e bella vita il patrimonio della giornalista. Il tribunale le ha assolte dalle imputazioni ma la vicenda delle sorelle Grillo «schiave dello shopping» ha fatto il giro del mondo.
Originarie della Locride, di quella Platì di 4 mila anime considerata insieme a San Luca la culla della ândrangheta, Elisabetta e Francesca sono le figlie di Michele Grillo, 66 anni, arrestato dal gip Franco Cantù Rajnoldi (195 pagine di ordinanza di custodia cautelare) su richiesta del pm della Dda Paolo Storari, con l'accusa di essere il braccio destro del «viceré» Agostino Catanzariti.
Il suo nome nei giorni scorsi era finito sulle colonne del Daily Mail. Michele Grillo è stato condannato a 15 anni per il sequestro di Tullia Kauten, rapita nel 1981. «Oggi Michele insiste sul fatto che è cambiato e si guadagna da vivere onestamente come autista di camion nel settore edile - scriveva il tabloid britannico - condivide un modesto appartamento con la moglie e la loro figlia più giovane, alla periferia di Milano». Al Daily Mail aveva confidato: «Questa storia ha danneggiato la reputazione delle mie figlie. Sono rimaste intrappolate nella guerra tra marito e moglie».
Con Grillo, che viveva a Casorate Primo, sono finiti in manette anche Giuseppe Massari, 42anni di Abbiategrasso, Giuseppe Mesiti (25) di Locri e Antonio Papalia, 38 anni originario di Locri. Papalia è accusato di far parte di una banda che trafficava droga.
Nel maggio scorso otto persone erano già state arrestate dagli uomini del Gico della guardia di Finanza. Papalia è stato catturato a Platì, sull'Aspromonte. Gli uomini guidati dal colonnello Vito Giordano e dal tenente colonnello Nicola Bia lo hanno scovato nei dintorni del paese. Quando ha visto i militari, intervenuti insieme ai «Cacciatori» dei carabinieri, Papalia s'è lasciato ammanettare. «Sono io, eccomi».
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