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ARRIVA ANCHE IN ITALIA IL LIBRO “PUTIN. ORA PARLA LUI”, SCRITTO DAL TEDESCO HUBERT SEIPEL, UNO DEI POCHI CRONISTI AD AVER ACCESSO AL CREMLINO - “COSA PENSO DEI VALORI OCCIDENTALI? IO DEVO ESSERE COME MI VUOLE IL MIO POPOLO - NON HO NIENTE CONTRO I GAY MA PERCHÉ IL TEMA DELL'OMOSESSUALITÀ DEVE ESSERE PROBLEMA DI STATO?”

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Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

HUBERT SAIPEL - PUTIN ORA PARLA LUIHUBERT SAIPEL - PUTIN ORA PARLA LUI

Nell' immaginario politico, mediatico e popolare dell' Occidente, Vladimir Putin è oggi probabilmente la più prossima incarnazione del Male Assoluto. Non c' è giorno in cui il presidente della Russia non finisca nel mirino di uomini politici, giornali, analisti, additato all' opinione pubblica mondiale di volta in volta come dittatore, aggressore di Paesi indipendenti, raffinato manipolatore di sondaggi, cinico burattinaio di contese elettorali dagli Usa all' Europa, perfino mandante di omicidi.

 

Eppure, Vladimir Putin non è un paria, ma una presenza imprescindibile sulla scena internazionale, come dimostra anche l' attentato terroristico di San Pietroburgo. Eletto quattro volte dalla maggioranza dei russi, forte di una popolarità in patria costantemente intorno all' 80%, il leader del Cremlino è una realtà con cui, piaccia o no, bisogna confrontarsi invece di esorcizzarla.

 

KISSINGER PUTINKISSINGER PUTIN

Giusta l'osservazione di Henry Kissinger, non esattamente uno sospettabile di simpatie filorusse, «la sua demonizzazione non è una strategia, ma un alibi per nascondere l'assenza di una strategia». Ma chi è veramente Vladimir Vladimirovich? Hubert Seipel è probabilmente uno dei pochi giornalisti occidentali ad aver avuto costante accesso al leader del Cremlino negli ultimi sette anni. Il reporter tedesco ha accompagnato Putin nei viaggi di Stato.

PUTINPUTIN

 

Ha avuto con lui lunghe conversazioni (in genere notturne) a Mosca, a San Pietroburgo, a Sochi. Lo ha visto da vicino nell'esercizio del potere (con i suoi ministri o i leader stranieri) e nei momenti di svago. Il risultato è Putin. Ora parla lui, uscito nel 2015 in Germania e che ora Piemme manda in libreria nella traduzione italiana con un prologo aggiornato.

 

Oltre che sulle conversazioni con Putin, il lavoro di Seipel si basa su decine di interviste con politici e oligarchi russi, alleati e avversari, politici occidentali a Berlino, Bruxelles e Washington. Senza necessariamente condividerne la prospettiva, è un libro da leggere, se si vuole conoscere il reale punto di vista di Vladimir Putin. La piccola miscellanea che segue può servire a darne un'idea.

 

PUTIN E GLI HACKERPUTIN E GLI HACKER

Angela Merkel Il 10 maggio 2015, il giorno dopo la celebrazione dei 70 anni della vittoria sovietica sulla Germania di Hitler, la cancelliera è a Mosca, per deporre insieme a Putin una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto. Non ha partecipato alla parata sulla Piazza Rossa, in segno di protesta per l'annessione della Crimea, ma ha voluto fare un gesto di riparazione.

 

Alla conferenza stampa però usa due volte la parola «crimine», sia a proposito dell'Olocausto che a proposito della Crimea, dove non è morto nessuno. Putin è furente: «La cancelliera - dirà un mese dopo a Seipel - non rappresenta uno Stato qualunque, ma la Germania. Quella frase è stata un abuso. Ma dal momento che era mia ospite ho preferito soprassedere. Non sarebbe stato educato mettersi a litigare».

 

trump e putintrump e putin

VALORI OCCIDENTALI

«Che ruolo hanno per lei i valori occidentali?», chiede l' autore. «Io devo essere come mi vuole il mio popolo», è la risposta di Putin.

 

UCRAINA

«Non siamo stati noi a cominciare. Avevamo detto agli europei che l'accordo con Kiev era rischioso, che toccava direttamente i nostri interessi. A Bruxelles ci hanno risposto che non era problema loro. Fine della discussione. Il risultato è una rivoluzione. Il collasso economico e sociale di una nazione. Una guerra civile con migliaia di morti».

OBAMA PUTINOBAMA PUTIN

 

MEDVEDEV

Quando a settembre del 2011 diventa ufficiale che Putin, allora primo ministro, sarà nuovamente candidato alla presidenza nel 2012, ponendo fine all' intermezzo di Dmitrij Medvedev, l'amministrazione Obama esprime rammarico per l' uscita di scena di quest' ultimo.

 

Per Putin è un' offesa personale: «Cosa c' è di illegale? - dice -. Ciò che ho fatto rispetta in tutto e per tutto la nostra Costituzione. Avevamo la maggioranza assoluta in Parlamento e avremmo potuto cambiare il limite a due soli mandati. Non lo abbiamo fatto. Per quanto tempo sono stati al potere Adenauer o Kohl in Germania?».

PUTIN E FILLONPUTIN E FILLON

 

BERLUSCONI

Al pranzo dell'inaugurazione del terzo mandato di Putin (rieletto con il 64% dei voti) è presente una cerchia ristrettissima di persone, compreso Seipel. «C' è il presidente uscente Medvedev e la moglie. Tre ospiti vengono dalla Germania, uno dall'Italia.

 

Uno svizzero, un francese, un amico di Budapest completano il quadro. La moglie di Putin siede un po' in disparte». L' italiano è ovviamente Silvio Berlusconi. «Putin - scrive Seipel - si lascia andare a qualche battuta. Osservando che nessuno dei presenti è più esattamente giovane e chiedendosi se i capelli o il colore dei capelli del suo vicino siano veri». Berlusconi ci sarà rimasto male?

putin pilotaputin pilota

 

OMOSESSUALI

«Perché il tema dell'omosessualità deve essere trattato come un problema di Stato? Io non ho niente contro gli omosessuali, ma lo Stato dovrebbe concentrarsi sulle cose importanti. Non è certo compito dei governanti discutere o indirizzare le preferenze sessuali. E nemmeno cercare di imporre la propria visione su questi argomenti in politica estera».

 

BEREZOVSKI

PUTIN KGBPUTIN KGB

Alla fine del 2012, pochi mesi prima di morire probabilmente suicida, l'oligarca Berezovski scrive una lettera a Putin. A consegnargliela di persona è Roman Abramovich, il patron del Chelsea. «Mi chiedeva di perdonarlo - rivela Putin -. Aveva provato a distruggermi politicamente, ma aveva perso».

 

SPORT

«Per me lo sport è stato fondamentale, mi ha insegnato la disciplina, mi ha motivato, mi ha plasmato. Non so cosa sarei diventato se non avessi fatto sport».

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