FLASH! - RUMORS ALLA FIAMMA (GIALLA): IL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, ANDREA DE…
Stefania Piras per il Messaggero
Se fosse una disciplina sarebbe sicuramente la corsa a ostacoli. Ma la sindaca Chiara Appendino considera già un traguardo aver squadernato il suo dossier Candidatura Torino 2026 nel lungo incontro che ha avuto ieri a Roma con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti (delega al Cipe e allo Sport) che dovrà dare il parere del governo su quale città è idonea a candidarsi a ospitare le Olimpiadi invernali.
La sua Milano, Torino oppure Cortina? Il sindaco Giuseppe Sala ha ottimi rapporti con il Cio, sogna un Expo bis e quindi ha già spedito a Giorgetti un dossier milanese la settimana scorsa e oggi, fiutato l' impasse torinese, ne manderà uno ancora più dettagliato. E alla Lega, è ovvio, le Olimpiadi a Milano non dispiacerebbero per niente.
PARAMETRI «Verranno valutati i parametri di tutti e valuteremo in base ai requisiti, alle infrastrutture, ai collegamenti, alle possibilità di ricezione per realizzare al meglio il progetto», spiega in sintesi un Giorgetti che vuole essere imparzialissimo e smentisce qualsiasi ipotesi di tandem Torino-Milano, circolata proprio perché la città sabauda è debole secondo i pentastellati più realisti: «Ha già ospitato l' evento nel 2006 e obiettivamente non è Roma o Milano».
«Valuteremo il dossier che ci fornirà Appendino e prenderemo una decisione in base ai costi e alle priorità in seno al contratto di governo», fa sapere invece un altro sottosegretario, ma del M5S, Simone Valente che dentro il Movimento è sempre stato punto di riferimento per tutto ciò che è sport.
Determinatissima, la sindaca è partita per la Capitale dopo aver affrontato una riunione notturna di fuoco con la sua maggioranza e si è scoperta in netta minoranza: solo lei e altri tre vogliono le Olimpiadi. E ovviamente anche l' ampia rete istituzionale tra fondazioni ed enti economici che la sindaca del fare non vuole deludere. Al suo fianco, ci sono pezzi da novanta del governo: il vicepremier Luigi Di Maio, i ministri Riccardo Fraccaro, Danilo Toninelli e persino Beppe Grillo che aveva scritto tempo fa ai consiglieri malpancisti.
Il dossier, in cui si illustrano tutte le strutture dei Giochi del 2006 riutilizzabili, quelle nuove e un' analisi costi e benefici (le indiscrezioni parlano di 2 miliardi), è stato compilato dall' architetto Alberto Sasso, candidato il 4 marzo ma non eletto. Ieri era con Appendino da Giorgetti.
A lui Grillo aveva affidato anche il restyling del progetto dello stadio della Roma, quello ribattezzato uno stadio fatto bene. Oggi pomeriggio è prevista un' altra riunione di maggioranza infuocata. «Magari vedremo quel dossier», dicono gli scontenti, tra cui c' è un esponente storico del M5S, il consigliere regionale Davide Bono che la ammonisce così: «Cara Chiara hai sbagliato ancora una volta: un tema così delicato affrontato senza coinvolgere né ascoltare la tua maggioranza rischia di rivelarsi un boomerang».
MAGGIORANZA Appendino incassa e va avanti: ha minacciato le dimissioni e non ha intenzione di trovare un compromesso al ribasso. «E non si sogni di trovare la quadra con altri: altre maggioranze a Torino non sono possibili», riferisce una consigliera che tiene il punto. Una volta c' era la deputata Laura Castelli a fare da raccordo e da mediatrice. Il Coni sta alla finestra a guardare.
Con l' altra sindaca, Virginia Raggi, la doccia fu gelata. «Sembrano arrivare delle aperture per Torino», incrociano le dita i pentastellati del coté governista. «Torino è pronta perché ha già impianti dei giochi invernali, non c' è città migliore», ribadisce il ministro M5S Danilo Toninelli. Ma ieri girava una lettera fredda e ostile che comincia così: «Egregio ministro, Quali approfondimenti sull' argomento ha ritenuto meritevoli di attenzione per le sue dichiarazioni pro Olimpiadi?».
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