DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
Paolo Levi per “la Stampa”
Lo spettro di un astensionismo record scuote la campagna presidenziale francese a quattro giorni dal primo turno del 23 aprile. Uno scenario che potrebbe contribuire all'ipotesi, non più completamente improbabile, di un ballottaggio tra Marine Le Pen (Front National) e Jean-Luc Mélenchon (la France Insoumise), i due candidati degli estremi in lotta contro l'Unione europea. Lo scenario di una Frexit, con corsa preventiva dei francesi a ritirare i risparmi dalle banche, agita ambienti del governo, ma anche le banche e i mercati.
L'ultimo sondaggio, firmato dal Cevipof, il centro ricerche di Sciences Po, vede i favoriti impegnati in una volata all'ultimo respiro: quattro in 4 punti, Emmanuel Macron (En Marche) al 23%, Marine Le Pen al 22,5, Francois Fillon (Les Républicains) al 19,5, Jean-Luc Mélenchon al 19. Il candidato di En Marche vanta un'impennata di elettori «sicuri» di votarlo, ma le vere certezze campeggiano fra Le Pen e Mélenchon, da anni portatori di progetti a tinte forti e dagli accenti populisti. Il vero incubo però è l'astensionismo.
Secondo fonti vicine al ministero dell' Interno il numero di votanti che domenica potrebbe decidere di non recarsi alle urne rischia di essere superiore rispetto al previsto, attorno al 30%. «Con un' astensione addirittura vicina al 50% - spiegano a Parigi - si rischia che al secondo turno vada chiunque dei quattro di testa. E non si può escludere un ballottaggio Le Pen-Mélenchon, i due candidati con la più alta percentuale di elettori ormai "certi" della propria scelta».
FUGA DI CAPITALI
L'eventualità di una sfida fra i due rivali euroscettici preoccupa molto. Secondo fonti interpellate da Bfm Tv, rischia di provocare già da lunedì prossimo un' ondata di panico con prelievi sostanziosi dei risparmiatori dai propri conti bancari. «È un rischio da prendere molto sul serio», dice una delle fonti, anche se «le riserve di liquidità della Banque de France consentirebbero di rifornire di contanti le banche francesi per mesi».
NELLA VOLATA FINALE
Le Pen e Mélenchon si stanno mostrando meno accaniti contro l'Europa, forse anche per gli studi da cui emerge un Paese più europeista di quanto si pensasse, a cominciare dai timori diffusi per un' uscita dalla moneta unica. Lunedì, nel grande comizio di Parigi, e anche ieri a Marsiglia, la candidata del Front National non ha praticamente pronunciato la parola «euro», centrando il suo discorso sulla vecchia retorica lepenista: immigrazione, Islam, sicurezza.
Quanto a Mélenchon, ha lanciato un appello ai militante affinché diffidino da chi lo bolla come un candidato anti-Europa. Ha poi aggiunto che non intende in alcun modo «uscire dall' Europa o dall' euro». «L'Europa è una grande idea ma i trattati che l' organizzano sono una grande calamità». Il suo obiettivo è restare nell' Unione europea, ma a condizione che venga rifondata.
Ultimi Dagoreport
"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…