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AVVISO AI NAVIGATI: SE CADE IL GOVERNO, MATTARELLA NON MANDERÀ IL PAESE ALLE URNE - LA DEFINITIVA ROTTURA DEL RAPPORTO DI SALVINI CON CONTE È AVVENUTA DURANTE LA TRATTATIVA CON BRUXELLES - MA IL “CAPITONE” INSISTE (ANCHE DOPO LA RITIRATA DI GIORGETTI) NEL VOLERE UN COMMISSARIO LEGHISTA…
Marco Antonellis per Dagospia
CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA
Dicono che a Matteo Salvini non sia piaciuto affatto il discorso di ieri del Colle che durante la cerimonia di consegna del tradizionale Ventaglio da parte della Stampa Parlamentare ha detto che "il Quirinale non compie scelte politiche che competono alle forze politiche in Parlamento. Il presidente della Repubblica è solamente arbitro".
Ebbene, secondo il Capitano leghista, queste parole anziché smorzare le illazioni scaturite dal discorso del Premier Conte del giorno prima ("Tornerò in questa Aula qualora dovessero maturare le condizioni per la cessazione del mio incarico") le ha invece ulteriormente amplificate: "Sono due facce della stessa medaglia" spiegano oggi big leghisti.
"Dire che in caso di crisi il Premier tornerebbe in Parlamento combacia perfettamente con quanto detto da Mattarella sul fatto che decidono le forze politiche in Parlamento. Il che vuol dire che se in Parlamento si troveranno altre maggioranze possibili si procederà alla formazione di un altro governo, altro che elezioni anticipate".
Insomma, il Capitano leghista sente odore di fregatura da lontano un miglio come sempre più spesso gli capita ultimamente e se il Capo dello Stato con il suo discorso di ieri voleva tranquillizzarlo ha sortito invece l'effetto opposto perchè ormai il leader leghista teme sempre più che quel cordone sanitario contro i sovranisti deciso in Europa possa presto stringersi intorno alla sua Lega anche in Italia.
D'altra parte, rivelano fonti leghiste, il rapporto con Conte è stato tutto sommato buono e collaborativo fino alla trattativa con Bruxelles. È da qui in poi che il Capitano ha cominciato a pensare che "di Conte non ci si può più fidare, non ha curato gli interessi della Lega in sede di trattativa Ue come era stato concordato (leggasi Giorgetti che è stato mandato alla sbaraglio)". E ad oggi Salvini non ha ancora cambiato idea sul Premier. Anche se ai fedelissimi continua a ripetere insistentemente di "volere ancora un leghista come Commissario a Bruxelles".
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