AVVOCATI AVVELENATI! “LA LOBBY” METTE IL MUSO ALLA CANCELLIERI, NON LA INCONTRA E INDICE 8 GIORNI DI SCIOPERO

Roberta Catania per "Libero"

Tra avvocati e governo Letta è guerra. Il primo colpo, forse involontario, è partito dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Un fuori onda di Sky Tg24, due giorni fa, l'ha tradita: «Li vado a incontrare », riferito ai legali di Napoli, «così me li tolgo dai piedi».

Poi al momento di dare una spiegazione, la titolare del dicastero di via Arenula è caduta dalla padella alla brace: «Gli avvocati... le grandi lobby... impediscono che il Paese diventi normale», alludendo alle riforme. Sembrava che la polemica potesse sgonfiarsi, magari con le scuse che a quattr'occhi avrebbe potuto porgere ieri la Cancellieri ai rappresentati della categoria dei professionisti, invece gli avvocati hanno disertato l'incontro già in programma al ministero e annunciano lo sciopero dall'8 al 16 luglio.

«Ci ha umiliati e offesi», ha spiegato il presidente del Consiglio forense, Guido Alpa, «non è possibile per il momento proseguire una collaborazione ». All'incontro avrebbero dovuto partecipare tutti i rappresentanti dell'Avvocatura: il Consiglio nazionale forense, i presidenti di tutti gli Ordini territoriali, l'Organismo unitario dell'Avvocatura e la Cassa forense.

Le parole di ostilità pronunciate due giorni fa dal ministro Cancellieri (quelle riferite alla lobby degli avvocati) sono solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso diventato improvvisamente colmo con il famigerato fuori onda ripreso dalle telecamere Sky e rimbalzato in Rete. Ulteriore ragione di scontro tra gli avvocati e il ministro è stata l'approvazione a sorpresa delle misure sulla giustizia civile contenute del decreto legge del Fare, dopo che la titolare di via Arenula aveva garantito un confronto con gli avvocati prima di prendere qualunque decisione.

«Il ministro ha manifestato idee che esprimono un pregiudizio nei nostri confronti», ha quindi spiegato Alpa, annunciando che invierà una lettera a Cancellieri per spiegare perché l'Avvocatura ritiene impossibile proseguire il confronto con il ministro. Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola Marino, presidente dell'Oua, l'organismo unitario dell'avvocatura: «La nostra categoria non è una lobby e non si farà "togliere dai piedi"».

Quindi, Marino ha aggiunto: «L'Italia è l'unico Paese d'Europa dove gli avvocati non vengono neppure sentiti quando si parla della riforma della giustizia», perciò «altro che corporazione». Inoltre, riguardo la riforma della giustizia che la Cancellieri accusa i legali di ostacolare, gli avvocati non fanno mistero di contestare la riforma Severino delle circoscrizioni giudiziarie, quella che accorpa o abolisce i piccoli tribunali.

Ad alimentare lo scontro, però, è stato quel «decreto del fare» che è passato sopra le loro teste e che, contestano, «contiene importanti provvedimenti sulla giustizia come la mediazione obbligatoria, presi senza consultare l'avvocatura» e neppure «informare i vertici precedentemente incontrati».

Le dichiarazioni della Cancellieri sulla «lobby» sono state solo l'epilogo di una situazione già tesa, che certamente non aveva bisogno di un ministro poco attento al labiale. Infine gli avvocati ieri hanno annunciato proposte alternative, che probabilmente saranno illustrate oggi in commissione giustizia. C'è quindi la volontà di andare avanti, ma per ora non si registra alcuna intenzione di issare la bandiera bianca. Nessuno vuole arrendersi e, a questo punto, sottomettersi alla supremazia dell'altro.

 

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