DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Da “Circo Massimo - Radio Capital”
Bankitalia resti fuori dalla politica. Diversi esponenti di governo e maggioranza hanno criticato Palazzo Koch dopo il giudizio negativo sul def. Dopo i vicepremier Di Maio e Salvini, alla lista si aggiunge anche il senatore della Lega Alberto Bagnai, presidente della commissione finanze del Senato: "Non mi risulta che la censura politica del governo sia fra i compiti di Bankitalia", dice Bagnai a Circo Massimo, su Radio Capital, "l'istututo è e deve essere indipendente dal governo, però dal momento in cui esprime una bocciatura di questo tipo fa capire che desidera che il governo dipenda da lei.
Secondo me ha anche altri problemi su cui preoccuparsi, come la popolare di Bari. Non riesco a capire perché esprimono una censura che determinerà un calo del rapporto debito PIL". È arrivato un parere negativo anche dal Fondo Monetario Internazionale, parere che per Bagnai "ha una sua legittimità istituzionale. Il punto, purtroppo, è che il FMI ha fallito sulla Grecia e, in generale, nel consigliare politiche di austerità durante la crisi dei debiti sovrani".
Il ministro degli affari europei Savona non ha negato la possibilità di modifiche alla manovra, un'eventualità che però il senatore leghista esclude: "Esprimo un dubbio su quello che ha affermato Savona, ho la netta sensazione che possa capitare che si travisi qualche dichiarazione", dice, "Non vedo particolari motivi per cambiare la manovra". Conferma di Bagnai, invece, sulle stime ottimistiche del vicepremier Salvini, che vede una crescita al 2%: "Se uno va a vedere i numeri dei quadri tendenziali e programmatici", spiega, "si vede che la valutazione del ministro Tria sulla crescita all'1,5% è stata prudenziale".
Intanto, però, i mercati sembrano preoccupati: "Non li demonizzo né li mitizzo, ma credo siano preoccupati da una serie di segnali contraddittori", ragiona Bagnai, "di cui una parte deriva da un po' di rumore che la concitazione del momento genera nel sistema dei media, e una parte deriva dal fatto che governo e maggioranza devono fare uno sforzo maggiore per comunicare in modo coerente".
C'è intanto chi prospetta un prossimo declassamento: "In quel caso, la situazione diventerà più complessa. Se me lo aspetto? Non sono nella testa di persone che davano la tripla A a Lehman il giorno prima, ma può anche darsi che ci sia", dice il senatore, "Bisogna anche riflettere sul fatto che noi siamo giudicati per quello che avviene nel giro di poche settimane quando stiamo proponendo al paese un piano di riforme ambizioso che ha i suoi tempi tecnici per dispiegarsi.
Può anche darsi che sulla base di giudizi un po' affrettati vengano prese decisioni sbagliate da parte degli investitori, visto che sulla sostenibilità del debito pubblico italiano nessuno ha espresso pareri negativi". Per Salvini, gli italiani "daranno una mano", una frase che però non significa che ne verranno toccati i risparmi: "Non metteremo le mani in tasca agli italiani, semplicemente segnaliamo che i titoli italiani sono sicuri". E l'euro, su cui Bagnai ha posizioni critiche? "Il tema", dice, "non è nell'agenda di governo".
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