PARMA COME ZELIG - A PARMA LA SFIDA TRA GRILLO E GENE GNOCCHI: I DUE TIRERANNO LA VOLATA AI CANDIDATI DEL M5S E DEL PD - AL PRIMO TURNO LO SCARTO ERA DI 20 PUNTI MA IL PDL HA PROMESSO IL VOTO AI GRILLINI - GRILLO: “STATE FUORI DAI TALK SHOW, NOI SIAMO UN’IDEA DI RETE, LA TELEVISIONE È FINITA, I GIORNALI STANNO MORENDO”. POI ATTACCA IL GOVERNO (“UNA SPORCA DOZZINA DI BOCCONIANI”) E I PARTITI, CHE “SI SONO SCIOLTI NELLA DIARREA DEI MOVIMENTI”…

Luigi Franco per "il Fatto Quotidiano"

"Non so neanche chi siano". Beppe Grillo commenta così l'appoggio ai candidati del Movimento Cinque Stelle annunciato da alcuni esponenti del Pdl per i ballottaggi. Lo dice poco prima di salire sul palco di Garbagnate Milanese, cittadina a nord ovest del capoluogo lombardo, dove ieri Vincenzo Soleo, capolista del Popolo della libertà sconfitto al primo turno, ha azzardato: "Abbiamo il dovere di scegliere. Seguire schemi vecchi quando tutto è cambiato è estremamente pericoloso. Se cambiamento deve essere, che cambiamento reale sia".

Da qui la decisione di sostenere Matteo Afker, 27 anni, in gara per la poltrona da primo cittadino, arrivato al primo turno al 10 per cento contro il 43 dello sfidante di centrosinistra, Pier Mario Pioli.

C'è anche lui a montare il palco nel campo di calcio, prima che arrivi il fondatore del Movimento Cinque Stelle. Una decina di ragazzi, età media 30 anni. Con loro anche il consigliere comunale di Milano Mattia Calise. Se Grillo snobba il supporto promesso dal Pdl, anche Afker è tiepido: "Non ci interessa l'appoggio dei partiti, ma delle persone. Se gli elettori del centrodestra apprezzano il nostro programma, allora possono appoggiarlo".

Stesso discorso per i due comuni dell'Emilia Romagna dove il Pdl, seppur non ufficialmente, si è espresso a favore dei Cinque Stelle, visto che la libertà di coscienza lasciata dal centrodestra è stata così interpretata dal parlamentare bolognese Fabio Garagnani: "A Budrio e Parma voterei, con cautela, il candidato grillino".

Questa "la scelta più giusta", considerata la necessità di un cambiamento politico, che "interrompa decenni di governo della sinistra". Sostegni della destra a Grillo che il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ieri ha assicurato di non temere: "Non temo niente, dopodiché la destra si muove in modo scompaginato e spero che siano consapevoli delle conseguenze delle loro scelte sul Paese". Discorsi che a Grillo non interessano. Discorsi "da vecchia politica", proprio nel giorno in cui il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, dice che ormai il comico è diventato un politico come loro ("è evidente che lo è né più né meno di noi"").

Grillo sale sul palco circondato dai giornalisti. C'è addirittura una troupe della Cnn. "Fatemi godere della presenza della Cnn", scherza. Poi inizia il suo comizio davanti a circa 2mila persone. Applauditissimo quando urla che i partiti "devono restituire i soldi dei rimborsi elettorali". Ritorna poi sulla polemiche sulla presenza in tv di alcuni esponenti dei Cinque Stelle: "State fuori dai talk show, a queste trappole che ci organizzano. Li costringeremo a parlare con una sedia vuota, noi siamo un'idea di rete, la televisione è finita, i giornali stanno morendo" . Poi attacca il governo ("una sporca dozzina di bocconiani") e i partiti, che "si sono sciolti nella diarrea dei movimenti. Hanno paura di noi che votiamo noi", dice dal palco. Sotto ancora applausi.

Il comico lancia così la corsa dei suoi candidati che cercheranno di aggiudicarsi, oltre Garbagnate Milanese, Parma e Budrio, anche Comacchio e Mira. E aggiungersi a Roberto Cartiglio, che la poltrona da primo cittadino di Sarego, nel vicentino, l'ha conquistata al primo turno, prima volta per un esponente dei Cinque Stelle. Sfide che ieri il comico genovese ha definito sul suo blog non semplici elezioni comunali, ma "cinque referendum per tornare a vivere, per riappropriarsi delle nostre vite, per ricostruire un senso di comunità che gli italiani hanno perduto".

Un voto per ripartire e scegliere "tra una visione democratica e partecipativa o per i partiti e la palude che ci sta inghiottendo". A Parma "abbiamo in mano addirittura una bomba atomica" e aggiunge: "Siamo l'unica chance per non andare verso una dittatura. Stiamo facendo un miracolo - ha urlato ancora Grillo - quando si creano vuoti politici vengono riempiti dagli estremismi, fascismo e xenofobia. Noi abbiamo riempito questo vuoto".

2- CHI RIDE ULTIMO A PARMA?
Maurizio Chierici per "il Fatto Quotidiano"

Gene Gnocchi, stasera, e Beppe Grillo, domani, chiuderanno la campagna elettorale per convincere chi vota a scegliere il sindaco di una Parma immiserita dalle mani lunghe dei capataz del centrodestra. L'eleganza culturale che per un secolo ha avvolto la città con poeti, scrittori, registi e intellettuali mai distratti, affida ai comici l'ultima speranza. Politica ridotta così.

Ridere con rabbia o indignarsi ridendo. Gli impegni del buon governo sfarfallano nelle intenzioni di programmi ancora di gomma. Che il graffio dell'ironia più divertente possa proclamare il sindaco non è proprio uno scandalo ma neanche una medaglia alla democrazia in un posto dove solo un miracolo può chiudere le voragini greche della piccola capitale dai debiti senza fondo.

Per spiegare il varietà che sostituisce la politica ecco il modulo calcistico del marcarmento a uomo: arriva Gnocchi che fa il catenaccio per contenere il Grillo annunciato. Qualcuno si vergogna e prova a dire: é già successo, proprio qui, quando Guareschi comincia a scrivere don Camillo, Italia del primo dopoguerra. Ma chi é Peppone e chi Don Camillo?

Gene Gnocchi portabandiera di Bernazzoli candidato Pd cresciuto tra Cgil e partito. Si conoscono da sempre, nati a Fidenza, 20 chilometri dalla città. Se Bernazzoli ha impiegato un certo tempo ad avvicinarsi alla politica, Gene ha respirato politica da bambino. Il padre, Ercole Ghiozzi, guidava la Camera del Lavoro quando gli scioperi erano duri. Scriveva il discorso del Primo maggio nei foglietti da impugnare sul palco; ne provava il trasporto leggendolo ai figli.

In prima fila Gene si compiaceva degli applausi. Poi il partito lo ha espulso per "deviazione cinese": troppo a sinistra. Intanto il figlio diventa avvocato ma non gli piace: immagina di conquistare la vita giocando al pallone. Arriva alla serie C, poi comincia il successo: Zelig a Milano, Tv, cinema con la Wertmuller. Ma non abbandona la politica. Consigliere comunale a Fidenza chiude i comizi di Bersani.

Stasera a Parma parla in piazza 24 ore prima del Grillo nato in una famiglia molto diversa. La madre amava il pianoforte, padre imprenditore che " tagliava i metalli". Se Gene si disperde in tante scalate, per Grillo è subito il trionfo: a 31 anni in tv con 20 milioni di spettatori. Trasforma l'ironia in satira feroce, inevitabili risvolti politici che frustrano i peccati di chi ascolta. È la sua nuova bandiera. Dunque, né Peppone né don Camillo. Anche perché nessuno dei due signori della risata vuol fare il sindaco: solo specchi per le allodole del voto. Post spettacolo di un Gnocchi a sorpresa, avanspettacolo di Grillo.

Quando Gene ha preso la parola accanto a Bersani era appena uscito un libro autocelebrativo del Cavaliere e ne ha imitato la modestia con montaggi che mettevano in scena la biografia del suo onorevole candidato: Bersani primo uomo a camminare sulla luna, primo picconatore ad abbattere il Muro di Berlino, ambientalista in lotta contro l'estinzione dei dinosauri.

Sta montando qualcosa del simile per frenare il grillino Pizzarotti, programmatore telematico che aggiorna sistemi bancari. Né macchie né medaglie solo una voglia naif di ringiovanire la città dei fantasmi. Intanto il toto voto di Parma annuncia contendenti appaiati. Sono arrivati al ballottaggio con Bernazzoli 20 punti avanti. Pareva non vi fossero problemi ma il rush finale di Grillo insinua una certa paura: se vince la sua risata il popolo della destra espulsa dalle schede, si vendica con la sinistra e vota 5 Stelle.

 

GNOCCHI GENEPRIMO PIANO DI BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO IN UNA DELLE SUE SMORFIE tv gene gnocchi lapMATTIA CALISEPIERLUIGI BERSANI Pizzarotti