DOPO AVER ABBASSATO LA CRESTA E AVER “AMMESSO LA COLPA”, IL BANANA HA CHIESTO DI ESSERE RIEDUCATO IN UN CENTRO PER DISABILI MENTALI E FISICI - MA COSA SUCCEDERÀ AL “DETENUTO BERLUSCONI” SE NEL FRATTEMPO ARRIVASSERO ALTRE CONDANNE?

Paolo Colonnello per ‘La Stampa'

Niente anziani, ma restituire speranze a «disabili psichici e fisici». Di questo vuole occuparsi Silvio Berlusconi nei nove mesi che dovrà passare come «detenuto esterno affidato ai servizi sociali».

Con un documento di dieci pagine, infatti, gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, hanno presentato lunedì pomeriggio una soluzione alternativa alla relazione degli assistenti sociali dell'Ufficio esecuzioni pene esterne che avevano previsto per Silvio Berlusconi un impegno settimanale presso un centro di cura per anziani e disabili nell'hinterland milanese.

Nella memoria, in sostanza Berlusconi chiede di essere affidato a un «centro terapeutico ospedalizzato» non per anziani ma per disabili mentali e fisici, persone su cui sviluppare «nuovi stimoli» «in quanto soggetti rassegnati alla disabilità». Si tratterebbe di un luogo all'aperto e ancora da aprire, sempre nel milanese, probabilmente proprio ad Arcore. Individuato attraverso alcuni esperti e un'equipe medica.

Dunque una realtà sperimentale di cui non si esclude che l'ex Cav potrebbe essere addirittura il mecenate. Tutto sommato, un impegno che, mediaticamente, più gli si addice rispetto all'accudimento di anziani e invalidi una volta alla settimana, attraverso il quale potrebbe dimostrare ancora una volta il suo inguaribile ottimismo che inevitabilmente riverserebbe sulla campagna elettorale.

Al tempo stesso un impegno chiaro a «favore della società», come richiesto dalla prassi per l'affidamento, e concreto che dovrebbe dimostrare la volontà di «riabilitazione» del leader di Forza Italia e in qualche modo l'accettazione della pena da espiare.

Berlusconi infatti, nel documento, oltre ad illustrare i termini del suo affidamento, in una misura che dovrebbe essere quantificata soltanto oggi ma che potrebbe essere addirittura più ampia di quella proposta dall'Uepe (in altre parole: non un impegno settimanale ma «globale» e dunque relativamente quantificabile), fa anche riferimento alla richiesta di «accettazione» della pena, spiegando che gli attacchi condotti finora contro i magistrati non sono stati diretti e personali ai giudici ma attacchi politici alla magistratura finalizzati al proprio elettorato e alle riforme istituzionali.

Nelle dieci pagine infine, l'ex Cav si descrive come una brava persona che ha tutti i presupposti per accedere al beneficio dei servizi sociali in quanto ha già risarcito il danno della condanna all'erario versando le statuizioni civili nell'ambito della sentenza per i diritti tivù Mediaset. E si può aggiungere che, avendo un'età considerevole, 78 anni, e risultando allo stato incensurato, pur avendo richiesto in subordine e come da prassi gli arresti domiciliari ad Arcore, il tribunale di sorveglianza che si riunirà oggi alle 17 non potrà che concedere il beneficio dell'affidamento ai servizi sociali.

Insomma, oggi ai giudici verrà posta un'alternativa seria, su cui gli avvocati hanno lavorato duramente per convincere lo stesso Berlusconi e che dovrà essere presa in considerazione dal collegio che deciderà il destino del «detenuto Berlusconi Silvio» nei prossimi nove mesi.

La decisione del tribunale di sorveglianza, che tecnicamente si svolgerà come una camera di consiglio, in realtà verrà presa subito. Bisognerà aspettare però almeno cinque giorni prima che il dispositivo e la contestuale motivazione della sentenza vengano resi noti al condannato che oggi non dovrebbe essere presente. Il provvedimento verrà quindi notificato all'interessato che avrà poi dieci giorni di tempi per presentarsi ad un primo colloquio con gli assistenti sociali.

Dopodiché, l'ex Cav dovrebbe cominciare la sua nuova vita di «detenuto modello» impegnato nel sociale. Nove mesi in tutto (45 giorni di sconto ogni sei mesi sull'anno di condanna), il tempo di una gravidanza, al termine della quale dovrebbe nascere, secondo i manuali del diritto, «un uomo nuovo», o per lo meno riabilitato. Peccato che incombano altri processi, altri probabili condanne, altre polemiche che potrebbero mettere a dura prova «l'affidato Berlusconi».

 

 

SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI BERLUSCONI PASCALE DUDU BERLUSCONI PASCALE DUDU IN AEREO BERLUSCONI CON DUDU' - FOTO DI CARLO TARALLO PER DAGOSPIAFRANCO COPPI E NICCOLO GHEDINI Arcore