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DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO…
Ugo Magri per “La Stampa”
cena fund raising di forza italia silvio berlusconi
La giustizia «a orologeria», ammesso che sia mai esistita, stavolta funziona alla rovescia. Spostando indietro le lancette e concedendo a Berlusconi un po’ di respiro. Filtra infatti dal Palazzaccio romano che la Cassazione non ha tutta questa fretta di giudicare l’ex premier per la vicenda Ruby.
Dopo la sentenza di appello, che è attesa fra tre giorni, potrà pronunciarsi non prima di 12 mesi, anzi probabilmente nell’ottobre 2015. Colpa di un immenso arretrato che la fa procedere a passo di lumaca. Nel frattempo il Condannato avrà compiuto 80 anni, e chissà quante altre cose saranno successe.
SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE
Per esempio, saranno cambiati un certo numero di uffici giudiziari; Renzi avrà operato per rivoluzionare la Giustizia in Italia; forse addirittura sul Colle abiterà un nuovo Presidente della Repubblica... Per Silvio una notizia ottima, anzi superlativa. In quanto gli permette di guardare più sereno alla sentenza di venerdì. Quale che sarà il verdetto d’appello, potrà portare a termine il servizio sociale tra i vecchietti di Cesano Boscone. E magari un giorno sperare nella grazia presidenziale, diventata il suo chiodo fisso. A patto ovviamente di meritarsela con un comportamento da saggio statista.
Ecco: guarda combinazione, proprio oggi alle 14,30 Berlusconi darà la linea al partito sulle riforme che tanto stanno a cuore di Renzi. Per merito della Cassazione, presenzierà la riunione dei gruppi parlamentari con l’animo meno aggravato. Solo i dietrologi più incalliti possono pensare che la Cassazione abbia fatto filtrare la notizia apposta per agevolare il cammino del premier. Gli addetti ai lavori già lo sapevano.
RUBY RUBACUORI KARIMA EL MAHROUG
Ma l’effetto Valium è fuori discussione. Anche perché l’ex Cav vive immerso in queste problematiche. Ha riferito con sbigottimento ai figli del trattamento severo riservatogli dal giudice di sorveglianza, Beatrice Crosti, quando ha tentato di rivolgersi a lei chiamandola «signora»: «Non signora ma signor giudice», pare sia stato messo sull’attenti, «si ricordi sempre che lei è un detenuto». Ha raccontato dell’auto di polizia penitenziaria che venerdì si è fermata davanti al villone di Arcore. Ne è discesa l’assistente sociale che Berlusconi ha condotto per casa presentandola a tutti, Dudù compreso...
Oggi dirà al partito che i patti sono patti, lui ha una parola sola, per cui le riforme vanno approvate e stop. Non avrà bisogno di indicare la porta ai dissidenti, perché il capogruppo Romani e un attivissimo Verdini gli hanno dato garanzie che ne sono rimasti 5 o 6, Minzolini e pochi altri; tutti gli altri senatori col maldipancia sono stati ricondotti all’ovile. Brunetta, critico irriducibile del governo, metterà come condizione che Renzi non faccia scherzi sulla legge elettorale, infilandoci le preferenze. Ma di questo si parlerà poi, a ogni giorno la sua pena.
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