1. IL BANANA GLI HA SBARRATO LA STRADA DI PALAZZO CHIGI E RENZI SI VENDICA: “GRAVISSIMO FARNE UN PADRE COSTITUENTE. NON PUÒ ESSERE LUI IL CAPO DELLA CONVENZIONE” 2. LETTA TORNA DAL TOUR EUROPEO CON TANTI SORRISI E POCA CICCIA: IL RIGORE NON SI TOCCA. E ALLORA PARTE IL GIOCO DELLE TRE CARTE SULLE TASSE. L’IMPORTANTE È CAMBIARE NOME ALLE IMPOSTE SPOSTANDOLE INCESSANTEMENTE TRA IL CENTRO E LA PERIFERIA 3. RCS: SE LA CRISI È COSÌ GRAVE, PERCHÉ SCOTT JOVANE HA PRESO 1,06 MLN € IN 10 MESI? 4. ANVEDI COME FRIGNA LA BOLDRINI: “MINACCIATA PERCHÉ DONNA, ORA UNA LEGGE PER IL WEB” (A NOI LE “LEGGI PER IL WEB”, CON UNA MAGGIORANZA SIMILE, DANNO I BRIVIDI)

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a cura di Colin Ward e Critical Mess

1 - PADRONI CHE SBAGLIANO
Mancano ancora 27 giorni all'assemblea che dovrà votare l'aumento di capitale in Rcs ma già sale la tensione tra gli azionisti di via Solferino. Il capatàz di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, sgrida i soci più riluttanti ad aprire il portafogli e contare un tubo, come Della Valle (8,69%) e Benetton (5,1%), definendo "irresponsabile" un voto contrario. Ma parla come socio forte (4,92%) o come esponente del consorzio delle banche creditrici che ha appena accordato una moratoria su 575 milioni di debiti?

Possibile che il Cucchiani predicante abbia tecnicamente ragione, visti i numeri da incubo della società che edita il Corriere (550 milioni di rosso nel 2012), ma non spiega due cose. Come mai non è stata presa in considerazione l'ipotesi del concordato, con annessa ristrutturazione del debito e allungamento dei mutui, e come mai da luglio a oggi Scott Jovane ha percepito 1,066 milioni.

E a proposito di banche creditrici, visto che anche Rotelli (16,6%) è per lo meno dubbioso e in assemblea ci vogliono i due terzi, il Sole 24 Ore (p. 23) si porta avanti con le ipotesi. "Se all'assemblea del prossimo 30 maggio la delibera di aumento di capitale non dovesse essere approvata, il destino di Rcs sarebbe legato a doppio filo ai piani delle banche creditrici. Un'eventualità che potrebbe portare con sé conseguenze potenzialmente rischiose.

Oltre al concordato (chiesto da Della Valle, ndr) sono due le strade percorribili per il salvataggio del gruppo: la conversione dei debiti in capitale e l'emissione di un prestito convertendo". La prima ipotesi è vietata dalla legge sull'editoria che stabilisce che la maggioranza del capitale debba essere intestata a persone fisiche. Resta quindi in campo il convertendo, con Unicredito, Intesa, Mediobanca, Ubi Banca , Bnl e Bpm padrone "dormienti" dei destini del primo quotidiano italiano. Forse lo sono già.

2 - AVVISI AI NAVIGATI
Il Banana gli ha sbarrato la strada di Palazzo Chigi e Matteuccio si vendica da par suo: "Convenzione, Renzi stoppa Berlusconi. ‘Gravissimo farne un padre costituente'. Il sindaco: ‘Non esageriamo, presidenza fuori dai patti di governo'. Il ministro Quagliarello tenta di raffreddare: ‘Chi guiderà? Non se n'è parlato" (Repubblica, p. 9). E gli cresce il naso di mezzo metro.

Intanto Enrico Letta torna dal suo tour europeo con tanti sorrisi e poca ciccia: il rigore non si tocca ("Niente inversioni di rotta, i tedeschi ci osservano", Stampa, p. 5) e allora parte il gioco delle tre carte sulle tasse. Lo scrive il Corriere: "Una tassa comunale al posto dell'Imu. Anche la Tares nella nuova imposta. Le ipotesi sulle franchigie. Potrebbero essere aumentate le detrazioni per i figli a carico o si potrebbe tenere conto dei redditi bassi" (p. 5).

L'importante è cambiare i nomi alle tasse e spostarle incessantemente tra il centro e la periferia. Ma sulla casa sarà difficile fregare il Banana, che di Imu paga cifre spaventose: "Sulla casa Berlusconi non cede: via l'imposta o via dal governo" (Messaggero, p. 4). Vigila il Giornale: "Caos sulla tassa: certo solo il rinvio della prima rata. Il Pdl vorrebbe la restituzione della quota del 2012, il Pd la franchigia fino a 500 euro" (p. 2)

3 - QUIRINAL PARTY
A Pasquale Cascella "scappa" in radio che Re Giorgio resterà al massimo tre anni (Giornale, p. 9) e i giornaloni corrono ai ripari, tra omissioni e correzioni. "Napolitano e le ipotesi sulla durata del mandato. L'ex portavoce Cascella: ‘Non resterà sette anni, a riforme avviate lascerà''. La replica del Colle: parla un privato cittadino" (Corriere, p. 13).

4 - ALTRA BANDA DI INUTILI
Carne da agenzie, buona per una dichiarazione e per i convegni. Questo sono di solito i sottosegretari, con alcune, rare, eccezioni. Da ieri sera il governo è ufficialmente al completo: "Fassina all'economia. Il ritorno di Miccichè. Via libera a 10 viceministri e 30 sottosegretari: niente stipendio aggiuntivo. Biancofiore alle pari opportunità, Dell'Aringa al Lavoro, Catricalà allo Sviluppo. Le pressioni dei partiti. Superati i numeri dell'esecutivo Monti" (Corriere, p. 8).

5 - MA FACCE RIDE!
"Boldrini: minacciata perché sono donna, ora una legge per il web".(Repubblica, p. 1-13). ‘Anvedi come frigna la Boldrinova. A noi le "leggi per il web", specie se fatte da una maggioranza del genere, fanno un po' venire i brividi. Piuttosto, si faccia una legge per la banda larga e il wi-fi libero. Queste sì che sono "leggi per il web".

6 - MA FACCE RIDE!/2
"Berlusconi senatore a vita? Lo merita". Niccolò Ghedini intervistato dal Cetriolo Quotidiano (p. 8)

7 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
"Gianni Cuperlo, classe 1961 (di se stesso ama dire, scherzando, ‘'Sono nato lo stesso anno di Obama''), ex segretario della Fgci, ex dalemiano amato anche dagli anti-dalemiani, deputato del Pd, colto, intelligente e autoironico ha deciso di scendere in campo per candidarsi alla segreteria del partito, all'assemblea nazionale dell'11 maggio" (Maria Teresa Meli, Corriere, p. 10).

8 - ULTIME DA UN POST PAESE
"Rifiuti radioattivi nel cortile di casa. Allarme a Milano, via alla bonifica. Indagato un imprenditore: 19 fusti nascosti sottoterra" (Repubblica, p. 20). Il bel personaggio aveva una ditta che faceva "radiografie" a strutture metalliche.

9 - MISTERI ITALIANI
Inquietante paginone di mafia firmato da Sigfrido Ranucci sul Corriere di oggi. "Ho visto il boss Messina Denaro. Hanno bloccato le mie indagini'. La denuncia del maresciallo Masi, oggi capo scorta del pm Di Matteo. Il racconto degli appostamenti notturni: "Lo riconobbi mentre era alla guida di un'auto, entrò in una villa dove ad attenderlo c'era una donna" (p. 20). Il maresciallo ha messo a verbale il nome del superiore e di tutti gli altri che, secondo lui, avrebbero ostacolato la cattura del boss.

 

RENZI E BERLUSCONIletta DIEGO DELLA VALLE jpegPIETRO SCOTT JOVANELAURA BOLDRINICUPERLOGiorgio Napolitano con la bandiera italiana