CATA-FALCHI SPENNATI - MA IL BANANA SBUCCIATO E PREGIUDICATO HA DAVVERO BISOGNO DI CONSIGLIERI “URLATORI”?

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"

Se la giornata di ieri rappresentava l'ennesimo round dell'eterna sfida tra falchi e colombe del Pdl, il round, almeno per il momento, se lo sono aggiudicato le seconde.
Vince la linea di Gianni Letta, che più di ogni altro aveva curato la diplomazia sottotraccia con gli ambienti del Quirinale. Vince la linea dei ministri del Pdl, che tifavano per quella «stabilità» ancora ieri ribadita da Giorgio Napolitano.

E viene arginata, almeno per il momento, la soluzione di chi -come Daniela Santanché e Denis Verdini -puntava alla rottura immediata col governo, al ritorno alle urne e anche alla discesa in campo di Marina, che non a caso viene smentita di nuovo dalla diretta interessata poche ore prima della nota del Colle.

La conferma di come Berlusconi, seppur tra mille perplessità, abbia per il momento deciso di seguire la «linea Gianni Letta» arriva direttamente da Michaela Biancofiore. Da una delle più alte in grado del fronte dei falchi. È proprio la coordinatrice forzista del Trentino-Alto Adige la prima a mettere nero su bianco che «sulla eventuale richiesta di grazia il presidente Berlusconi ci rifletterà, visto che ne và della sua vita e della sua dignità». In fondo, è quasi l'esatto contrario del pronostico con cui Daniela Santanchè, pochi giorni fa, aveva previsto un Berlusconi pronto «a farsi arrestare» e a opporre un gran rifiuto tanto ai servizi sociali quanto agli arresti domiciliari.

E non è un caso che proprio la Biancofiore si premuri di precisare che « il presidente della Repubblica non si è fatto strumentalizzare dai sogni onirici del Pd di vedere la scomparsa politica per via giudiziaria di Berlusconi».

Lo schema era già tracciato. E che dentro il Pdl ci fosse una regia predefinita rispetto alla nota di Napolitano lo si capisce da un dettaglio. Il fronte delle colombe è l'unico che si muove anzitempo per replicare alle minacce preventive di impeachment che il Movimento Cinque Stelle aveva indirizzato a Napolitano nel caso in cui avesse evocato la grazia. In campo era sceso Fabrizio Cicchitto, archiviando le dichiarazioni dei grillini alla voce «minacce eversive».

E anche Mariastella Gelmini, convinta che Napolitano non si sarebbe fatto «intimidire dalle pressioni gravi, inutili e interessate sul Colle». Non è un caso, infatti, che i primi due esponenti del Pdl ad apprezzare successivamente l'intervento di Napolitano siano stati proprio loro due. Cicchitto e Gelmini. Il primo dichiara che «quella del presidente Napolitano è una prima riflessione sul tema drammatico costituito dalla condanna di Silvio Berlusconi, che lascia aperti spazi significativi per quello che riguarda il futuro».

La seconda addirittura aggiunge che «ci riconosciamo nella nota del presidente della Repubblica, che dimostra come il problema da noi posto dell'agibilità politica di Berlusconi non sia un fatto personale ma una questione schiettamente politica». E ancora, sempre dalla nota dell'ex ministro dell'Istruzione: «Ci conforta che il presidente Napolitano l'abbia ben presente in tutti i suoi aspetti e nelle sue possibili conseguenze. E che sia alla sua attenzione con serietà e impegno. Valuteranno poi il presidente Berlusconi e il Pdl le iniziative da intraprendere in sede politica».

La partita per l'«agibilità politica» di Berlusconi, ovviamente, è solo all'inizio. Così come l'eterna disputa tra i falchi e le colombe del Pdl. I primi, che si sono visti chiudere da Napolitano tutti i possibili spiragli sulle elezioni anticipate, non si arrendono.

E, a dispetto delle dichiarazioni ufficiose e ufficiali, già si preparano a mettere in circolo lo stesso tema sollevato l'anno scorso, quando un pezzo del Pdl sembrava guardare a Mario Monti. Più d'uno avrebbe già provato a dirlo a Berlusconi : «Stai attento. Qualcuno nel Pdl non vede l'ora che tu passi la mano...». Ma il Cavaliere, seppur titubante, apre timidamente al Colle. E le subordinate, a cominciare dal voto anticipato, per adesso escono dai radar. Per adesso.

 

 

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI MICAELA BIANCOFIORE Fabrizio Cicchitto intervistato MANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI SUL PALCO MANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE