BERLUSCONI COVA SOTTO LA CENERE - IL BANANA SBUCCIATO MA NON MORTO ASPETTA L’INCAZZATURA ITALICA PER TORNARE ALL’ASSALTO - SE TRA QUALCHE MESE, IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE AMMINISTRATIVE, SERVIRANNO ALTRE MISURE-CETRIOLO IL PDL POTREBBE SFIDUCIARE MONTI E ANDARE AL VOTO A GIUGNO (L’ULTIMA SCADENZA DEI BOT E’ A META’ APRILE) - LA STRATEGIA DEL POMPETTA: ZITTI, IN COPERTA E FATE APPARIRE LA MANOVRA COME FARINA DEL SACCO DEI TECNICI…

Amedeo La Mattina per "la Stampa"

«Gli italiani ci rimpiangeranno». Berlusconi ha commentato con queste parole le notizie sulla manovra economica che ieri sono arrivate come una bomba. E' semmai preoccupato dall'atteggiamento radicale che sta assumendo la Lega, ma il Cavaliere è convinto di poter recuperare, prima o poi, il rapporto con i suo amico Umberto. Intanto dal «Parlamento padano» di Vicenza Bossi e tutto lo stato maggiore leghista ha tuonato contro Monti, rilanciando vecchi slogan secessionisti.

E questo mentre a Roma gli ex alleati del Pdl aspettavano con ansia di conoscere i provvedimenti del governo. La «stangata» è arrivata e non è certo il mancato intervento sull'Irpef a far tirare un sospiro di sollievo. Ora sono tutti lì a dire che sono riusciti a immettere un po' di equità, ma non sarà facile far digerire ai loro elettori e parlamentari la stangata.

Berlusconi (ha seguito in diretta tv la conferenza stampa del premier Monti) ha appreso con soddisfazione questa novità che per il Pdl è una piccola vittoria. «Vuol dire - ha detto Angelino Alfano - che è passata la nostra impostazione per non colpire i soliti noti. Di questo sono contento. Domani leggeremo con attenzione tutto il testo». Una piccola vittoria e una piccola soddisfazione visto che dalla lettura del testo emerge un aumento complessivo della pressione fiscale. Non c'è la patrimoniale classica, che il Cavaliere ha detestato, ma c'è tutto il resto. Soprattutto una mazzata sulla casa, compresa la tassazione della prima casa, e un intervento pesante sulle pensioni.

«Adesso la luna di miele di Monti con l'opinione pubblica è finita», sottolinea l'ex ministro Romani. Una magra consolazione perchè il Pdl adesso dovrà votare una manovra che il capogruppo Cicchitto non esita a definire «lacrime e sangue». Ci saranno pochi margini per cambiarla in Parlamento, anzi quasi nulli visto che l'esecutivo si appresta a mettere la fiducia.

Del resto, ammette Alfano, «noi abbiamo fatto una scelta di sostenere questo governo. Non c'è la possibilità di fare un intervento morbido. Il bivio è tra una manovra pesante oggi o il rischio fallimento del Paese domani». Almeno, osserva il presidente dei senatori Gasparri, «siamo riusciti ad evitare l'aumento dell'Irpef, come avevamo chiesto noi nell'incontro con il premier».

Insomma il Pdl, che oggi pomeriggio riunirà il suo vertice dopo avere ascoltato Monti in Parlamento, si prepara a bere l'amaro calice e a rincorrere la Lega che cavalcherà sempre di più il malcontento popolare. Ma anche Berlusconi farà il suo gioco per non farsi mettere nell'angolo. Come dice Romani, la luna di miele che Monti ha goduto finora è finita e il Cavaliere anche ieri ha ripetuto un concetto che aveva confidato nei giorni scorsi.

Ecco, «gli italiani ci rimpiangeranno; gli umori dei cittadini sono mutevoli», ripete Berlusconi, il quale è convinto che questo consentirà di risalire la china del consenso. La preoccupazione però di fondo rimane perchè il rischio è che le misure di oggi non possano bastare. E tra qualche mese ce ne saranno di altre, proprio in piena campagna elettorale per le Amministrative.

Adesso Berlusconi ha invitato i suoi a non distinguersi, a votare compatti, affinchè non ci siano scossoni che possano compromettere l'immagine del Paese e il tentativo di portare l'Italia fuori dalla crisi. Ma cosa potrà succedere in futuro non è ancora chiaro. Se la situazione non dovesse migliorare il Pdl non esclude di poter valutare altri scenari, anche quello di non sostenere più Monti e andare al voto a giugno. E' ancora tutto prematuro. Per il momento si tratta di far apparire la manovra come tutta farina del sacco dei tecnici.

Un'operazione che tuttavia sarà difficile centrare, nascondendo le proprie responsabilità. Si cerca di valorizzare gli aspetti positivi, come ha fatto il presidente della Lombardia Formigoni: sono stati scongiurati i tagli alla sanità e al trasporto pubblico locale. «Sapevamo che la situazione economica è pesante e andava fronteggiata con provvedimenti di questo tipo». Più severo il giudizio dell'ex ministro Sacconi. «Un grande partito come il Pdl deve tenere comportamenti responsabili, ma turarsi il naso e votare non significa chiudere gli occhi sugli squilibri di questa manovra, tutta tasse, pensione e ben poca crescita».

 

SILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO monti cicchitto foto mezzelani gmt PAOLO ROMANI UMBERTO BOSSI