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Andrea Tarquini per “la Repubblica”
Bella, giovane, bionda, con tutto il talento mediatico dell’ex presentatrice e consulente della Banca centrale per i rapporti con la stampa. Magdalena Ogorek non ha speranza di vincere, eppure incarna una realtà particolare: nella Polonia moderna e urbana post-rivoluzionaria, locomotiva economica del centro-est e società sempre più secolarizzata, la sinistra ex comunista trova un suo ruolo normale, e si adatta ai tempi. O almeno ci prova.
Già, perché Magdalena è a sorpresa la candidata dello Sld (Unione della sinistra democratica, l’ex pc della dittatura, ora divenuta socialista e affiliata al Ps europeo) alle elezioni presidenziali del 10 maggio prossimo.
L’abbiamo detto: anche se i media non fanno altro che parlare di lei, le possibilità di vittoria di Magdalena sono uguali allo zero. Il candidato di Piattaformacivica, il partito riformista al potere dal 2007, cioè il capo dello Stato uscente Bronislaw Komorowski, indifferente come un gentleman inglese agli insulti della destra di Jaroslaw Kaczynski, è il superfavorito, tanto che potrebbe vincere al primo turno.
Ma se non sempre si può vincere, l’importante è partecipare. Ed è importante anche chi partecipa. Lanciare una donna giovane — e tanto attraente e fotogenica da essersi guadagnata un servizio sull’edizione polacca di Playboy — è idea originale per gli eredi di Bierut, Gomulka e Gierek. E oltre a farsi notare, Magdalena cerca gli slogan giusti per un paese che da satellite povero di Mosca, in un quarto di secolo dalla rivoluzione, è diventato uno dei big economici della Ue.
«Io voglio scatenare le energie dei giovani e degli imprenditori » è il suo slogan più frequente. Gli stessi senior leader del partito — Aleksandr Kwasniewski, che in democrazia fu eletto presidente al primo turno e portò Varsavia in Ue e Nato, nonché l’ex apparatcik Leszek Miller — la elogiano come «simbolo di cambiamento, di una Polonia dove il mondo politico è aperto alle giovani generazioni».
I liberal di Komorowski e della premier Ewa Kopacz la rispettano. Attacchi pesanti, giochi di parole col suo cognome (tradotto è “cetriolo”…) vengono solo dalla destra. Certo, Magdalena è una outsider in un paese che dai tempi della transizione negoziata alla libertà tra Solidarnosc e Jaruzelski è abituato a politici di professione è un outsider. Già se arrivasse terza, dopo Komorowski e dopo il pallido candidato presidente di Kaczynski, Andrzej Duda, la signora Ogorek raccoglierebbe un successo.
O forse punta alle prossime parlamentari, ultima occasione per lo Sld di risalire dal baratro nei consensi: dal 41 per cento del 2001 all’11 per cento 4 anni dopo, e sorpassato alle ultime politiche anche dalla Lista Palikot, partito anticonformista favorevole alla liberalizzazione della cannabis.
Comunque Varsavia è lontana anni luce sia dall’Ungheria settaria di Orbàn, sia dalla Praga dove i comunisti ricordano ancora i tank russi invasori. Anche una vistosa bionda può confermare un clima moderno di rapporti politici sereni.
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