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Franco Grilli per il Giornale
Dopo la bocciatura ufficiale da parte di Bruxelles della manovra italiana di fatto si apre un inter lungo che potrebbe costare caro al nostro Paese.
Lo spauracchio che agita l'Ue è quello di sanzioni pesanti che potrebbero seguire la procedura di infrazione che Bruxelles ha ormai avviato. Ma tra le sanzioni vere e proprie e la trattativa per convincere il governo a mettere mano alla legge di Bilancio modificandola nei punti chiesti dall'Ue, potrebbe esserci una sanzione intermedia che potrebbe scattare subito: si tratta di un deposito pari allo 0,2 per cento del Pil. Questo tipo di "blocco" che ammonterebbe a 3,6 miliardi di euro, potrebbe scattare subito dopo l'avvio di una procedura per deficit eccessivo.
La Commissione ha fatto sapere che la violazione delle regole sul debito è "particolarmente grave" e bolla come "giustificata" la procedura avviata contro il nostro Paese. Nelle prossime settimane la Commissione chiederà ai ministri delle Finanze degli Stati membri Ue di dare l'autorizzazione alla procedura per deficit eccessivo. Da qui partirebbe un piano di "rientro" per Roma.
Subito dopo l'avvio formale della procedura, la stessa Commissione potrebbe chiedere al Consiglio di "raccomandare" all'Italia di versare lo 0,2 per cento del Pil dell'anno precedente in una sorta di fondo di garanzia, un deposito infruttifero. In casi specifici (come ad esempio eventi eccezionali che riguardano l'uso di risorse pubbliche) lo Stato membro può inviare un parere ragionato per chiedere che la sanzione dello 0,2% di deposito non venga applicata.
Nel momento in cui la procedura per deficit eccessivo viene attivata, l’Italia dovrà rispettare gli obiettivi di bilancio fissati da Commissione. Infine, nel caso in cui la Commissione reputi timidi oppure infruttuosi i tentativi di "correzione" della manovra da parte del governo, può scattare un'altra sanzione con una multa che va dallo 0,2 per cento allo 0,5 per cento del Pil con la sospensione dei fondi europei.
2. BERLUSCONI PREOCCUPATO
Chiara Sarra per il Giornale
"Quello che vediamo è un crescente pericolo per il risparmio degli italiani e per il futuro delle imprese".
A poche ore dall'arrivo della lettera Ue che apre la procedura di infrazione per debito eccessivo, Silvio Berlusconi riunisce lo stato maggiore di Forza Italia a Palazzo Grazioli per condividere coi vertici del partito la preoccupazione per i conti dell'Italia.
"Non soltanto si allontana sempre più ogni prospettiva di crescita e quindi di calo della disoccupazione, ma la diffidenza degli investitori internazionali mette in fuga i capitali e ci espone a manovre speculative", dice il Cavaliere, "Prendersela con l'Europa per questo è come prendersela con il medico che certifica una malattia. Il medico può essere più o meno simpatico, ma la malattia è stata inoculata nella già gracile economia italiana dalla dissennata politica di spesa del governo. Le uniche azioni davvero ricostituenti, come il calo delle tasse attraverso la flat-tax, sono scomparse dall'agenda governativa". L'ex premier, quindi, ribadisce di essere impensierito non tanto dal parere dell'Europa, quando dal giudizio degli investitori, "che si sono già pronunciati in modo severo sulla politica economica del governo gialloverde, e che trarranno dalla bocciatura europea ulteriori motivi di diffidenza verso l'Italia".
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