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La mozione di sfiducia contro Bonafede lanciata da Salvini serve anche per chiamare i bluff renziani. Schieratissimi contro il ministro già dai tempi della riforma della prescrizione – la giustizia era uno dei temi che usò Renzi per staccarsi dal Pd grillizzato – nel frattempo le carte in tavola sono cambiate, e non è più il caso di far cadere il governo Conte usando ''Foffo dj'' come grimaldello.
Ma non è solo la pandemia: il dettagliuccio è che secondo i calcoli autunnali di Matteo, a quest'ora Italia Viva doveva aggirarsi intorno alla doppia cifra. Tutta la sua campagna comunicativa dei primi giorni era incentrata sui sondaggi che crescevano, col partitino che dal 4% in pochi giorni arrivava al 6% e puntava dritto al 10%. Invece poi arrivarono le inchieste sulla sua Fondazione, i nuovi processi ai genitori, ed ecco che dal 4% iniziale ora si ritrova al 3 (se va bene).
E dunque la truppa che ha garantito a Renzi la creazione dei gruppi parlamentari ha messo in chiaro che non intende affatto andare al voto, rischiando l'estinzione. Tanto è delicata la situazione che c'è chi dice che l'incontro Boschi-Goracci (capo di gabinetto di Conte) potrebbe essere sostituito addirittura da uno Renzi-Conte: non è più momento di numeri due? Tanto finirà così: che i renziani domani non voteranno la mozione di sfiducia di Salvini ma quella di ''censura'' della Bonino, per salvare la faccia e pure il governo che garantisce loro la calda poltrona.
Conte, è chiaro, ha tutto da perdere da una sfiducia a Bonafede. Non solo perché il suo ex assistente universitario lo ha portato tra le braccia dei 5 Stelle e dunque in ultima istanza a Palazzo Chigi. Ma perché il ministro della Giustizia è anche il capo delegazione grillino presso il governo. Senza di lui, il potere tornerebbe tutto in mano a Di Maio, che avrebbe così completato la sua reconquista del Movimento.
giuseppe conte alfonso bonafede 1
Infine, poiché non esiste un'altra maggioranza percorribile, non esiste neanche un altro nome che Mattarella possa spendere per un rimpastone di governo. Nel 2011 c'era un Monti appena fatto senatore a vita pronto a prendersi i trenini sotto al Quirinale. Stavolta bisogna invece ricordare la finaccia che fece Cottarelli…
Bonafedenino di matteo alfonso bonafedeMARCO TRAVAGLIO ALFONSO BONAFEDE
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