DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
Chi accusa Pier Carlo Padoan di conflitto di interessi su Mps dovrebbe ricordare che l'ex ministro ha «evitato il disastro» e i responsabili dei guai della banca vanno cercati «negli ispiratori degli strani accordi con il mondo dalemiano in Puglia». Maria Elena Boschi difende l'ex collega di governo, applaude la riforma della giustizia - «la Bonafede è prescritta» - e critica il Pd sul Ddl Zan: «Vuole una bandierina per la campagna elettorale».
Unicredit è una buona soluzione per Mps? La maggior parte dei partiti è preoccupata dallo "spezzatino" e dal Nazareno è filtrata anche una presa di distanze da Padoan, ex ministro, che ha gestito il salvataggio della banca, ora nel cda di Unicredit.
«Padoan ha evitato il disastro nel 2017. Chi l'ha distrutta va cercato negli ispiratori degli strani accordi con Banca 121 e il mondo dalemiano in Puglia, fino alla sciagurata operazione Antonveneta. Ma purtroppo la storia delle banche in questo Paese viene raccontata solo a senso unico».
Un problema in più per Enrico Letta candidato a Siena?
«Penso che Letta vincerà. Del resto è uno dei collegi più sicuri di tutto il Paese. Fossi un senese vorrei essere rappresentata da una persona con un ruolo di primo piano nella politica nazionale».
La ministra Cartabia chiede ai partiti di rispettare i patti sulla riforma giustizia. M5s reggerà?
«Abbiamo fatto due diverse mediazioni, solo perché loro hanno cambiato idea. Entrambe approvate all'unanimità. Se adesso cambiano idea di nuovo, non è più un nostro problema politico ma di loro credibilità. La verità è che la riforma Bonafede non c'è più: è archiviata. Con una battuta potrei dire: prescritta».
Comunque, la magistratura - dal Csm fino a Davigo - stronca la riforma: favorisce gli indagati, dicono.
«Non è così. E comunque adesso che indagati sono moltissimi magistrati, tra cui lo stesso Davigo, forse finirà questa "lettera scarlatta" che viene imposta a chi semplicemente ha ricevuto una informazione di garanzia. Serve garantismo, non giustizialismo. Peraltro la credibilità di questo Csm mi pare profondamente minata».
Nelle ultime settimane è rispuntata la "Lega di lotta". Questa maggioranza reggerà anche dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica?
«Nelle ultime ore vedo Salvini nuovamente governista, anzi il più draghiano tra i draghiani. Vediamo quanto dura, ma per adesso meglio così. Mi colpisce molto la battaglia miope e ideologica della Meloni contro il "green pass"».
Se il governo dura fino al 2023 per il Quirinale si guarderà a una figura diversa da Draghi? O magari si proverà a convincere Mattarella a fare un bis?
«Noi vogliamo arrivare a finire la legislatura. Draghi tuttavia è un candidato perfetto per molti ruoli. Trovo saggio lasciarlo lavorare e riparlarne a gennaio 2022. Nel frattempo evitiamo di tirare per la giacchetta Mattarella».
sergio mattarella mario draghi festa della repubblica 2021
Per il leader della Lega Conte vuole "sabotare" il governo. E accusa Letta di "fare il palo" ai 5 stelle.
«Salvini ha ragione quando dice che Conte vuole sabotare il governo. Ancora non si è ripreso dalla nostra mossa di gennaio e considera Draghi un usurpatore. Aveva vinto alla lotteria palazzo Chigi, ha scelto di buttar via il biglietto sbagliando praticamente tutto e continua a non accettarlo. L'Italia con Draghi oggi è più forte. Salvini ha invece torto su Letta. Passate le suppletive a Siena archivierà il populismo di Conte e smetterà di inseguire i grillini».
In questi giorni accusate il Pd di tirarla per le lunghe sul Ddl Zan. Ma non eravate voi a dire che al Senato i numeri sono a rischio?
«Infatti vogliamo fare un accordo e approvare velocemente la legge sia al Senato che alla Camera. Il Pd vuole tenersi una bandierina da campagna elettorale. Peccato, un'occasione persa».
Alle amministrative andrete in alcuni casi alleati con il Pd, in altri no. A Siena avete evitato la rottura all'ultimo. Ci crede ancora in un'alleanza con i democratici per le prossime politiche, considerando che è quasi certo un accordo tra Pd e Bersani-D'Alema-Speranza?
«Deve chiederlo al Pd non a noi. Io continuo a mangiarmi le mani per Roma. Se il Pd avesse appoggiato Calenda oggi sarebbe tutto un altro film. Se il Pd recupera lucidità e abbandona l'illusione grillina, siamo competitivi ovunque. Quanto a Bersani Speranza e D'Alema, dovrebbero provare solo vergogna per gli applausi alla festa di Leu mentre Travaglio insultava Draghi».
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